lunedì, maggio 31, 2004
inizio di spiegone..claudio a francesco,gherardo,tutti
Dici bene Francesco...chi l'avrebbe detto (a parte l'Amata Zona da te citata)che ora che la sinistra si era convinta che il liberismo era bello ed una sostanziale panacea, ecco che, non certo da solo, qu'ì grullo del giannesi a seminar pessimismo...
L'altra sera, conversando sul sofà dell'HTL la Gioconda con il Roberto, gli facevo un esempio: tu hai investito un 100 mila euro in azioni. Diciamo Parmalat, così viene bene. Una sera, i' Tanzi, dopo aver sanamente trombato e bevuto, in quel di Firenze, ed un po' ebbro, rientrando in albergo ti dice: "...caro il mì robertino, ma lo sa che c'ho una ciofeca d'azienda, che la c'ha 30 mila miliardi di buco e mezzo fatturato me lo sono inventato assieme ad altri tre scemi toppi managere ?..." Dico al roberto: tu ora sei un azionista/investiore informato, cioè sai: che fai ? Denunci i'Tanzi, e ti trovi più povero di 100 mila euruzzi, o provi a metterlo nel culo a qualcun altro, stando bello zittino ?" Il Rugi, della cui onestà e sinistrità nessuno osa immaginare, ha risposto come è ovvio: glielo rivogo in quel posto al primo fesso...Non a caso, nel 2003, hanno dato il premio nobel per l'economia a chi ha dimostrato che i mercati inefficienti o disinformati sono i soli nei quali si può fare profitto. Insomma, appare evidente che, se tutti abbiamo le stesse informazioni, in via di ipotesi non può avvenire alcuno scambio.
Ma questo è solo un corno del problema, peraltro fondamentale: il liberismo non esisterebbe, senza una significativa, e a questo punto auspicabile asimmetria informativa. Separare i fessi dal proprio denaro è quindi il silente input strategico imperante. Se non hai il prospetto illustrativo, sei un truffatore, se ce l'hai, sei una banca.
Il prospetto informativo, così come i contratti con i caratteri scritti in piccolo e grigio (in nero sarebbero più leggibili...)sono pure foglie di fico per le pudenda di AD celebri.Tanto, loro sanno bene che nessuno legge i prospetti informativi: chi vorrebbe mai le brutte notizie ? Sperare è così bello...Il Prospetto è poi un'informazione, sì, ma non una spiegazione che inalza il tuo livello di sapere. La differenza che c'è tra essere informati e sapere, è la stessa che leggere le componenti di un medicinale(informazione), e capire cos'è qulla molecola, di cui vedo la formula chimica e la descrizione in chiaro (sigh !) che mal combinandosi con altrettantomisteriose sigle, di un'altro "bugiardino", di un'altro medicinale, ti farà inevitabilmente schiattare...
........
Infine, un piccolo e cauto approccio ad una modellistica economica "estrema" che potrebbe aiutarci a capire i meccanismi veri che sottengono a questo modello che crediamo di comprendere.
Su questa modellistica, che è originale, vi chiedo un contributo di pensiero, e di critica, ma anche di prosieguo.
Dunque, a forza di globalizzare, sul pianeta si affermò la società ACME. Essa produceva tutto ciò che serviva all'umanità , dal vestiario, alle abitazioni, al cibo, agli utensili. Tutta l'umanità, del resto, dipendeva da ACME, nel senso che tutti erano dipendenti di ACME. Oltre sei miliardi di anime. Le altre aziende erano sparite, tutte fusesi all'interno del grande cappello di ACME.
I contabili di Acme dopo l'ultima fusine, si trovarono di fronte a questo dilemma.
Struttura dei costi di ACME
Costi per il personale (ehh,ehh) 6miliardi di dipendenti*20.000 euro l'anno di media , vogliamo dire ? Bene.Contributi, un altro fracco di miliardi (l'ACME pensava anche al futuro dei 6 miliardi di anime...)
Costi di estrazione e lavorazione materie prime. ...beh un bel po' di altri migliaia di miliardi....Costi commerciali: zero, sì, perchè la concorrenza non c'era...
Utile per il Bill Gates dell'ACME: beh, qualcosina anche per l'utile.
Bene, diciamo che, per far lavorare 6 miliardi di tipi, e garantirgli uno stipendio medio dignitoso, occorrono costi che sono2,3,5 volte quel valore medio...Diciamo che il prezzo, finale, sarà, o potrebbe essere, un 100.000 euro medi per 6 miliardi....Si, ma chi li spende, quei soldi ? I 6 miliardi di dipendenti, sono anche i 6 miliardi di consumatori, cioè il mercato vale, non quanto l'azienda può produrre, ma quanto il mercato può spendere...Si, ma chi terrebbe in piedi una baracca come l'ACME, per rimetterci tutti quei soldoni ???...
Allora, mi mancano dei consumatori. Se posso, li prendo su Marte, sennò posso solo: ridurre drasticamente il n° dei dipendenti (da 6 miliardi a...?) e sperare che acquistino lo stesso un po' dei miei prodotti ?? Con quali soldi ? Con il debito che lo Stato fa battendo moneta, consegnadolo alle Banche che lo danno al consumaotre non più dipendente....
Bello, no ?
Beh, però ci sono i patrimoni precedenti,quello dei babbi, dei nonni, degli avi, c'è il valore delle risorse del pianeta....Giusto, basta che si sia d'accordo che solo consumando (chè è un altro modo di sostenere costi)le risorse,e i patrimoni è possibile far guadagnare qualcuno...
Si vabbè, ma l'antitrust...
Si ACME è un caso limite, ma fossero mille, le ACME, guadagnerebbe solo quella (o quelle) che pagando i costi dei propri dipendenti, li avrebbe tutti come consumatori, e ne sottragga una certa quota alle altre ACME....
Ma gli stati...Bene, lo Stato una cosa, può fare: battere moneta (che non è ricchezza, ma debito)e variamente distribuirla, e far credere che sarà sempre possibile rimborsarla...
Insomma, l'individuo è sia soggetto sociale, che ha alcuni diritti, che soggetto (sopratutto) economico,che ha certi chiarissimi doveri (consumare ed indebitarsi). Le aziende hanno un approccio "retribuire pochi" "vendere a molti", che, già così dichiarata, dimostra come sia impossibile che esistano infinite aziende tutte in grado di vendere a più consumatori di quanto valore consegnino ai pochi consumatori retribuiti come dipendenti...
Lo Stato deve far debito, rendere fluidi i meccanismi, e convincere i consumatori (oohps, i cittadini) che non ci sono problemi.
In realtà, la ns. società scambia una valuta fragilissima, la fiducia, e le monete ne sono un precario simbolo.
Tutti i meccanismi dei "poteri forti" convergono verso lo status quo della fiducia. Ma, sostanzialmente siamo ricchi o benestanti, nell'esatta e complementare misura in cui, altri sono poveri. Uno è ricco se impoverisce molti (approcio one to many...)
Se la mia analisi non è così peregrina, giudico almeno azzardato ritenere di avere un modello di svilppo, economico e sociale, solido, su cui costruire dei piani di sviluppo, anche privati, quando l'edificio si basa su un concetto perennemente aggiornabile, e quotidinamente messo in gioco, quale "fiducia", e su uno status ingiusto, quale "asimmetria".
Durano di più i matrimoni fondati sulla beltà dell'essere dolce della cui Amata Zona Francesco discetta, beltà che, come ognun sa, ahimè tende a sfiorire, pur se in certune fascino e classe tendano a farla apprir eterna...
Buonanottre da Claudio
.....
Grato per le critiche a questa modellistica esemplificativa e non esaustiva, per le aggiunte, per i prosiegui...dove evolverà ACME ?
L'altra sera, conversando sul sofà dell'HTL la Gioconda con il Roberto, gli facevo un esempio: tu hai investito un 100 mila euro in azioni. Diciamo Parmalat, così viene bene. Una sera, i' Tanzi, dopo aver sanamente trombato e bevuto, in quel di Firenze, ed un po' ebbro, rientrando in albergo ti dice: "...caro il mì robertino, ma lo sa che c'ho una ciofeca d'azienda, che la c'ha 30 mila miliardi di buco e mezzo fatturato me lo sono inventato assieme ad altri tre scemi toppi managere ?..." Dico al roberto: tu ora sei un azionista/investiore informato, cioè sai: che fai ? Denunci i'Tanzi, e ti trovi più povero di 100 mila euruzzi, o provi a metterlo nel culo a qualcun altro, stando bello zittino ?" Il Rugi, della cui onestà e sinistrità nessuno osa immaginare, ha risposto come è ovvio: glielo rivogo in quel posto al primo fesso...Non a caso, nel 2003, hanno dato il premio nobel per l'economia a chi ha dimostrato che i mercati inefficienti o disinformati sono i soli nei quali si può fare profitto. Insomma, appare evidente che, se tutti abbiamo le stesse informazioni, in via di ipotesi non può avvenire alcuno scambio.
Ma questo è solo un corno del problema, peraltro fondamentale: il liberismo non esisterebbe, senza una significativa, e a questo punto auspicabile asimmetria informativa. Separare i fessi dal proprio denaro è quindi il silente input strategico imperante. Se non hai il prospetto illustrativo, sei un truffatore, se ce l'hai, sei una banca.
Il prospetto informativo, così come i contratti con i caratteri scritti in piccolo e grigio (in nero sarebbero più leggibili...)sono pure foglie di fico per le pudenda di AD celebri.Tanto, loro sanno bene che nessuno legge i prospetti informativi: chi vorrebbe mai le brutte notizie ? Sperare è così bello...Il Prospetto è poi un'informazione, sì, ma non una spiegazione che inalza il tuo livello di sapere. La differenza che c'è tra essere informati e sapere, è la stessa che leggere le componenti di un medicinale(informazione), e capire cos'è qulla molecola, di cui vedo la formula chimica e la descrizione in chiaro (sigh !) che mal combinandosi con altrettantomisteriose sigle, di un'altro "bugiardino", di un'altro medicinale, ti farà inevitabilmente schiattare...
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Infine, un piccolo e cauto approccio ad una modellistica economica "estrema" che potrebbe aiutarci a capire i meccanismi veri che sottengono a questo modello che crediamo di comprendere.
Su questa modellistica, che è originale, vi chiedo un contributo di pensiero, e di critica, ma anche di prosieguo.
Dunque, a forza di globalizzare, sul pianeta si affermò la società ACME. Essa produceva tutto ciò che serviva all'umanità , dal vestiario, alle abitazioni, al cibo, agli utensili. Tutta l'umanità, del resto, dipendeva da ACME, nel senso che tutti erano dipendenti di ACME. Oltre sei miliardi di anime. Le altre aziende erano sparite, tutte fusesi all'interno del grande cappello di ACME.
I contabili di Acme dopo l'ultima fusine, si trovarono di fronte a questo dilemma.
Struttura dei costi di ACME
Costi per il personale (ehh,ehh) 6miliardi di dipendenti*20.000 euro l'anno di media , vogliamo dire ? Bene.Contributi, un altro fracco di miliardi (l'ACME pensava anche al futuro dei 6 miliardi di anime...)
Costi di estrazione e lavorazione materie prime. ...beh un bel po' di altri migliaia di miliardi....Costi commerciali: zero, sì, perchè la concorrenza non c'era...
Utile per il Bill Gates dell'ACME: beh, qualcosina anche per l'utile.
Bene, diciamo che, per far lavorare 6 miliardi di tipi, e garantirgli uno stipendio medio dignitoso, occorrono costi che sono2,3,5 volte quel valore medio...Diciamo che il prezzo, finale, sarà, o potrebbe essere, un 100.000 euro medi per 6 miliardi....Si, ma chi li spende, quei soldi ? I 6 miliardi di dipendenti, sono anche i 6 miliardi di consumatori, cioè il mercato vale, non quanto l'azienda può produrre, ma quanto il mercato può spendere...Si, ma chi terrebbe in piedi una baracca come l'ACME, per rimetterci tutti quei soldoni ???...
Allora, mi mancano dei consumatori. Se posso, li prendo su Marte, sennò posso solo: ridurre drasticamente il n° dei dipendenti (da 6 miliardi a...?) e sperare che acquistino lo stesso un po' dei miei prodotti ?? Con quali soldi ? Con il debito che lo Stato fa battendo moneta, consegnadolo alle Banche che lo danno al consumaotre non più dipendente....
Bello, no ?
Beh, però ci sono i patrimoni precedenti,quello dei babbi, dei nonni, degli avi, c'è il valore delle risorse del pianeta....Giusto, basta che si sia d'accordo che solo consumando (chè è un altro modo di sostenere costi)le risorse,e i patrimoni è possibile far guadagnare qualcuno...
Si vabbè, ma l'antitrust...
Si ACME è un caso limite, ma fossero mille, le ACME, guadagnerebbe solo quella (o quelle) che pagando i costi dei propri dipendenti, li avrebbe tutti come consumatori, e ne sottragga una certa quota alle altre ACME....
Ma gli stati...Bene, lo Stato una cosa, può fare: battere moneta (che non è ricchezza, ma debito)e variamente distribuirla, e far credere che sarà sempre possibile rimborsarla...
Insomma, l'individuo è sia soggetto sociale, che ha alcuni diritti, che soggetto (sopratutto) economico,che ha certi chiarissimi doveri (consumare ed indebitarsi). Le aziende hanno un approccio "retribuire pochi" "vendere a molti", che, già così dichiarata, dimostra come sia impossibile che esistano infinite aziende tutte in grado di vendere a più consumatori di quanto valore consegnino ai pochi consumatori retribuiti come dipendenti...
Lo Stato deve far debito, rendere fluidi i meccanismi, e convincere i consumatori (oohps, i cittadini) che non ci sono problemi.
In realtà, la ns. società scambia una valuta fragilissima, la fiducia, e le monete ne sono un precario simbolo.
Tutti i meccanismi dei "poteri forti" convergono verso lo status quo della fiducia. Ma, sostanzialmente siamo ricchi o benestanti, nell'esatta e complementare misura in cui, altri sono poveri. Uno è ricco se impoverisce molti (approcio one to many...)
Se la mia analisi non è così peregrina, giudico almeno azzardato ritenere di avere un modello di svilppo, economico e sociale, solido, su cui costruire dei piani di sviluppo, anche privati, quando l'edificio si basa su un concetto perennemente aggiornabile, e quotidinamente messo in gioco, quale "fiducia", e su uno status ingiusto, quale "asimmetria".
Durano di più i matrimoni fondati sulla beltà dell'essere dolce della cui Amata Zona Francesco discetta, beltà che, come ognun sa, ahimè tende a sfiorire, pur se in certune fascino e classe tendano a farla apprir eterna...
Buonanottre da Claudio
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Grato per le critiche a questa modellistica esemplificativa e non esaustiva, per le aggiunte, per i prosiegui...dove evolverà ACME ?
francesco a Gherardo
Grazie per la tua opinione. Però, forse, la politica demografica è l'unica politica anti-catastrofica che sia stata finora intrapresa (Cina, India). E poi, ci sono i fatti di costume in Occidente. Avremmo mai indovinato, ai nostri tempi, che in Italia ci sarebbe stata una rivoluzione sessuale; e che quelle .... delle nostre coetanee avrebbero smesso di scodellare figlioli, nel mentre che cominciavano a darla via con più liberalità che in passato?
domenica, maggio 30, 2004
Sul mosaico di Farulli
Il mosaico del Farulli, quello "con la strada maestra bella dritta -in prospettiva - esempio notevole di arte ministeriale" di cui scrive Jacopo, mentre aspetta che le sue donne vadano a dormire, per mettersi a suonare la chitarra (?), ricordo che qualcuno di noi lo chiamava "la strada per andare in culo al preside". La cosa mi torna in mente ogni volta che ci passo davanti.
Buonanotte, Roberto
Buonanotte, Roberto
francesco
Perdono, Sbaglio. Benvenuti@mail.cin unibo.it
Ritaca da Jacopo
Itaca, dicevi, Claudio; senti questa
Ulisse
Nella mia giovanezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano piu’ al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
e' quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri I suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
(Umberto Saba)
Ulisse
Nella mia giovanezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano piu’ al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
e' quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri I suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.
(Umberto Saba)
da Fancesco, twice in a single day
Solo per dare i miei recapiti telefonici a chi incrociasse per Bologna, o per altre iniziative: 051-6147384 // 340-5998872. E-mail: benvenut@mail.cib.unibo.it.
Per esempio: potrebbe capitare a Susanna.
Per esempio: potrebbe capitare a Susanna.
Quesito delle "Tre tazze" + Situazione sociale e politica
Da Gherardo
Molto bene (avevo detto che questo "quesito" era di natura ben diversa).
La soluzione di Claudio è ovviamente giusta ma, per coloro che non volessero seguirla nella sua logica formale, ecco una dimostrazione molto più empirica, basata sull’analisi esaustiva delle possibili combinazioni/situazioni.
-----------------------------------------------------
Abbiamo detto: 3 tazze coperte (A,B,C), 1 pallina dentro ad una sola tazza
Primo caso : Pallina nella tazza A
Prima scelta A, viene tolto B o C indifferentemente, si vince confermando A
Prima scelta B, viene tolto necessariamente C, si vince cambiando la scelta da B ad A
Prima scelta C, viene tolto necessariamente B, si vince cambiando la scelta da C ad A
Secondo caso : Pallina nella tazza B
Prima scelta A, viene tolto necessariamente C, si vince cambiando la scelta da A a B
Prima scelta B, viene tolto A o C indifferentemente, si vince confermando B
Prima scelta C, viene tolto necessariamente A, si vince cambiando la scelta da C a B
Terzo caso : Pallina nella tazza C
Prima scelta A, viene tolto necessariamente B, si vince cambiando la scelta da A a C
Prima scelta B, viene tolto necessariamente A, si vince cambiando la scelta da B a C
Prima scelta C, viene tolto indifferentemente A o B, si vince confermando C
Quindi su 9 possibili casi, 3 volte si vince confermando e 6 volte cambiando.
-------------------------------------------------------
SITUAZIONE SOCIALE E POLITICA
Sono molto pessimista ed ho scelto il carpe diem (ma purtroppo anche lo struzzo).
Ritengo però complessivamente che oggi non esista alcuna soluzione possibile (e purtroppo neanche alcuna possibilità di miglioramento) con l'attuale situazione numerica.
La popolazione esistente sulla terra è almeno doppia rispetto ad un modello sostenibile.
Quando l'organizzazione mondiale (purtroppo oggi è un'utopia) si accorderà per attuare un piano atto a dimezzare il numero degli esseri umani viventi, basato su un inflessibile controllo delle nascite, nell'arco di un secolo il modello (con la confluenza di tanti accorgimenti relativi agli aspetti ecologici e di recupero dell'intero ecosistema) potrà esistere e resistere. Ma questa è utopia.
Con 5 o 6 miliardi di esseri viventi, in cresita, si può solo gestire la "chiusura" !
Unica incertezza: i tempi.
Gherardo
Molto bene (avevo detto che questo "quesito" era di natura ben diversa).
La soluzione di Claudio è ovviamente giusta ma, per coloro che non volessero seguirla nella sua logica formale, ecco una dimostrazione molto più empirica, basata sull’analisi esaustiva delle possibili combinazioni/situazioni.
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Abbiamo detto: 3 tazze coperte (A,B,C), 1 pallina dentro ad una sola tazza
Primo caso : Pallina nella tazza A
Prima scelta A, viene tolto B o C indifferentemente, si vince confermando A
Prima scelta B, viene tolto necessariamente C, si vince cambiando la scelta da B ad A
Prima scelta C, viene tolto necessariamente B, si vince cambiando la scelta da C ad A
Secondo caso : Pallina nella tazza B
Prima scelta A, viene tolto necessariamente C, si vince cambiando la scelta da A a B
Prima scelta B, viene tolto A o C indifferentemente, si vince confermando B
Prima scelta C, viene tolto necessariamente A, si vince cambiando la scelta da C a B
Terzo caso : Pallina nella tazza C
Prima scelta A, viene tolto necessariamente B, si vince cambiando la scelta da A a C
Prima scelta B, viene tolto necessariamente A, si vince cambiando la scelta da B a C
Prima scelta C, viene tolto indifferentemente A o B, si vince confermando C
Quindi su 9 possibili casi, 3 volte si vince confermando e 6 volte cambiando.
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SITUAZIONE SOCIALE E POLITICA
Sono molto pessimista ed ho scelto il carpe diem (ma purtroppo anche lo struzzo).
Ritengo però complessivamente che oggi non esista alcuna soluzione possibile (e purtroppo neanche alcuna possibilità di miglioramento) con l'attuale situazione numerica.
La popolazione esistente sulla terra è almeno doppia rispetto ad un modello sostenibile.
Quando l'organizzazione mondiale (purtroppo oggi è un'utopia) si accorderà per attuare un piano atto a dimezzare il numero degli esseri umani viventi, basato su un inflessibile controllo delle nascite, nell'arco di un secolo il modello (con la confluenza di tanti accorgimenti relativi agli aspetti ecologici e di recupero dell'intero ecosistema) potrà esistere e resistere. Ma questa è utopia.
Con 5 o 6 miliardi di esseri viventi, in cresita, si può solo gestire la "chiusura" !
Unica incertezza: i tempi.
Gherardo
da Francesco
Decisamente, Claudio e Gherardo hanno il potere di farmi sentire scemo con i loro giochini logico-matematici. Prima o poi proverò a cercare di risolverli anch'io, se ne riproporranno. Per ora, qualcosa sulla politica attuale secondo Claudio.
In effetti, penso anch'io che se qualcosa del "socialismo" si riaffaccerà in futuro, ciò sarà per il grado di disordine economico e sopratutto (forse) ecologico verso cui la nostra civiltà si sta avviando in conseguenza della globalizzazione, della tecnologia e dell'estensione dei consumi su avste aree della superficie del pianeta. Temo anche, in questo secondo caso, che una dura "dittatura ecologica" potrebbe rivelarsi molto diversa dalle nostre rappresentazioni convenzionali di socialismo.
Claudio può forse aiutarmi, però, a capire meglio il problema del disordine economico. E'paradossale che, una volta che la sinistra mondiale ha riconosciuto il mercato come motore dello sviluppo (assiene a qualche altro fattorello storico, naturalmente) la deregulation finanziaria e l'inquinamento vengano riconosciuti crescentemente come due possibili conseguenze proprio del mercato moderno, con esiti forse catastrofici. Io tendo a consolarmi pensando alla formula di Bad Godesberg ("mercato quando possibile, Stato quando necessario", mi pare); e all'idea di un "governo mondiale" consensuale, nel quale si riesca a definire una politica di equilibrio tra le principali esigenze umane, contemperandole.
Ma qualcosa mi dice che questo potrebbe essere wishful thunking, e basta. Io sono sempre stato molto più a destra di quanto dice di essere stato Claudio e vedo la cosa in questo modo. E' come se la Storia (sì, con la "S" maiuscola) abbia portato irresistibilmente (cioè, con la forza stessa delle cose e dell'esperienza storica del XXX secolo)la sinistra nel mondo là dove è adesso, sul campo delle privatizzazioni, del mercato, del riconoscimento della competizione economica. Ora, da questa posizione, forse più elevata della precedente, si possonio vedere in lontananza nuovole altrettanto fosche di quelle che suggerirono l'opportunità della nascita della vecchia sinistra, con il suo statalismo, limitazione del mercato, dittature del proletariato e fronti antifascisti.
Insomma, mi pare che, anche nel nuovo millennio, sia ancpra ragionevole non fare come lo struzzo e inquietarsi di nuove eventualità propriamente catastrofiche, storicamente fondate quanto la mutazione intima della sinistra.
Questo, Claudio, mi sembra somigliare un pò a uno di quei complicati giochini di cui parte di noi, più inteligenti di me, chiaramente, si dilettano su queste pagine. Naturalmente sarei molto interessato non solo a un tuo commento ma anche a quello di altri della quintaC.
In effetti, penso anch'io che se qualcosa del "socialismo" si riaffaccerà in futuro, ciò sarà per il grado di disordine economico e sopratutto (forse) ecologico verso cui la nostra civiltà si sta avviando in conseguenza della globalizzazione, della tecnologia e dell'estensione dei consumi su avste aree della superficie del pianeta. Temo anche, in questo secondo caso, che una dura "dittatura ecologica" potrebbe rivelarsi molto diversa dalle nostre rappresentazioni convenzionali di socialismo.
Claudio può forse aiutarmi, però, a capire meglio il problema del disordine economico. E'paradossale che, una volta che la sinistra mondiale ha riconosciuto il mercato come motore dello sviluppo (assiene a qualche altro fattorello storico, naturalmente) la deregulation finanziaria e l'inquinamento vengano riconosciuti crescentemente come due possibili conseguenze proprio del mercato moderno, con esiti forse catastrofici. Io tendo a consolarmi pensando alla formula di Bad Godesberg ("mercato quando possibile, Stato quando necessario", mi pare); e all'idea di un "governo mondiale" consensuale, nel quale si riesca a definire una politica di equilibrio tra le principali esigenze umane, contemperandole.
Ma qualcosa mi dice che questo potrebbe essere wishful thunking, e basta. Io sono sempre stato molto più a destra di quanto dice di essere stato Claudio e vedo la cosa in questo modo. E' come se la Storia (sì, con la "S" maiuscola) abbia portato irresistibilmente (cioè, con la forza stessa delle cose e dell'esperienza storica del XXX secolo)la sinistra nel mondo là dove è adesso, sul campo delle privatizzazioni, del mercato, del riconoscimento della competizione economica. Ora, da questa posizione, forse più elevata della precedente, si possonio vedere in lontananza nuovole altrettanto fosche di quelle che suggerirono l'opportunità della nascita della vecchia sinistra, con il suo statalismo, limitazione del mercato, dittature del proletariato e fronti antifascisti.
Insomma, mi pare che, anche nel nuovo millennio, sia ancpra ragionevole non fare come lo struzzo e inquietarsi di nuove eventualità propriamente catastrofiche, storicamente fondate quanto la mutazione intima della sinistra.
Questo, Claudio, mi sembra somigliare un pò a uno di quei complicati giochini di cui parte di noi, più inteligenti di me, chiaramente, si dilettano su queste pagine. Naturalmente sarei molto interessato non solo a un tuo commento ma anche a quello di altri della quintaC.
sabato, maggio 29, 2004
Cambiare (da Claudio)
Occorre sempre cambiare. Il quesito, con piccole varianti (scatole anzichè tazze)col nome di Monthy Hall Dilemma meritò la prima pagina del NYT all'inizio degli anni 90 e fu presentato al David Letterman Show. Sembrava non percepibile come il "sapere" dove è l'oggetto, aumentasse le probabilità. Marylin Von Savant, femmina, l'essere umano col maggior QI conosciuto (oltre 280 nella scala di Cattel, dette la risposta esatta. Fu letteralmente mandata in culo da torve di matematici maschilisti, che la invitavano ad emendarsi dall'errore e a riconoscere di aver sbagliato. Ovviamente, aveva ragione lei.
Basta considerare le percentuali in scelta: quando scegli hai sempre e solo, la percentuale che ti tocca, mentre cresce l'altra, in funzione degli scarti. Basta porsi in un caso simile, ma più al limite. Si scelga una su cento tazze. Ora, il napoletano, ne scarta 98 delle 99, e ne trattiene una...Cosa fareste ? E' ovvio che noi abbiamo un misero 1%, e da lì non ci si muove più, mentre il subdolo napoletano ci offre una tazza gravida del 99%...
Per inciso, chi seguisse talvolta il quiz su raiuno "Affari Tuoi" potrà notare come i concorrenti, siano psicologicamente avvinti dalla scatola prescelta (1 su 20, cioè 5%) ed evitino, in genere, di cambiare "dopo" che molti pacchi sono stati scartati. La strategia vincente è ovvia: cambiare sempre, perchè tra i pochi pacchi rimasti, si annidano percentuali "maggiori"...
Buona serata, io vado da Paskowsky, ore 21,30, con lo Stefano C., forse, solo forse, saremo raggiunti dopo le 22 da Susanna e, assieme, andremo da Roberto (più tardi possibile, dice...)..
Claudio
Basta considerare le percentuali in scelta: quando scegli hai sempre e solo, la percentuale che ti tocca, mentre cresce l'altra, in funzione degli scarti. Basta porsi in un caso simile, ma più al limite. Si scelga una su cento tazze. Ora, il napoletano, ne scarta 98 delle 99, e ne trattiene una...Cosa fareste ? E' ovvio che noi abbiamo un misero 1%, e da lì non ci si muove più, mentre il subdolo napoletano ci offre una tazza gravida del 99%...
Per inciso, chi seguisse talvolta il quiz su raiuno "Affari Tuoi" potrà notare come i concorrenti, siano psicologicamente avvinti dalla scatola prescelta (1 su 20, cioè 5%) ed evitino, in genere, di cambiare "dopo" che molti pacchi sono stati scartati. La strategia vincente è ovvia: cambiare sempre, perchè tra i pochi pacchi rimasti, si annidano percentuali "maggiori"...
Buona serata, io vado da Paskowsky, ore 21,30, con lo Stefano C., forse, solo forse, saremo raggiunti dopo le 22 da Susanna e, assieme, andremo da Roberto (più tardi possibile, dice...)..
Claudio
Il Quesito delle "Tre tazze"
Da Gherardo
Cari C-isti,
essendo ormai giunti alla fine di maggio, e sperando di essere stato “perdonato” per il quesito del quadrupede, ve ne sottopongo uno nuovo, ma invero molto molto ...... diverso, più normale, più didattico ! Il quesito delle “Tre tazze”. Eccolo
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Siamo a Forcella (Napoli) e fra i soliti capannelli di persone che cercano il “pollo” per spillargli un po’ di soldi col giochino delle “tre carte” (o similare), c’è un gruppetto che assiste alla seguente scena:
- il “napoletano” (presunto truffatore) pone di fronte al “turista” (presunto pollo) tre tazze rovesciate di cui una sola contenente una palletta che non si vede, ed invita il turista a scommettere i propri soldi per indovinare dove è la palletta
- il turista mette cento €uro vicino ad una tazza ma, a questo punto si rende conto di aver sbagliato ad accettare una simile scommessa perché ha solo il 33% di probabilità di vincere e fa per ritirare indietro i soldi
- interviene uno “spettatore” che invita i contendenti a proseguire la scommessa ma .... dopo che il “napoletano”, che conosce qual è la tazza vincente, abbia tolto una delle tazze perdenti, prendendola fra le due scartate dal “turista” (fra di loro ce ne è almeno una perdente); il “turista” potrà poi scegliere se confermare la tazza scelta inizialmente, ovvero puntare sull’altra
- “napoletano” e “turista” accettano ed il “napoletano” toglie una tazza perdente
- rimangono quindi due tazze rovesciate di cui una contenente la palletta
Il quesito è: “Cosa conviene fare al “turista” ?
- Confermare la scelta della palletta ?
- Cambiare palletta ?
- Le due scelte hanno la stessa probabilità di successo ?
La risposta per essere considerata “valida” deve essere “giustificata”, e non deve contenere alcun aspetto psicologico quale ad esempio “se il napoletano ha accettato vuol dire che la prima scelta era giusta .....” e similari.
La risposta c’è, ed ha una motivazione unicamente “probabilistica” !
-----------------------------------------------
Ciao a tutti
Gherardo
Cari C-isti,
essendo ormai giunti alla fine di maggio, e sperando di essere stato “perdonato” per il quesito del quadrupede, ve ne sottopongo uno nuovo, ma invero molto molto ...... diverso, più normale, più didattico ! Il quesito delle “Tre tazze”. Eccolo
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Siamo a Forcella (Napoli) e fra i soliti capannelli di persone che cercano il “pollo” per spillargli un po’ di soldi col giochino delle “tre carte” (o similare), c’è un gruppetto che assiste alla seguente scena:
- il “napoletano” (presunto truffatore) pone di fronte al “turista” (presunto pollo) tre tazze rovesciate di cui una sola contenente una palletta che non si vede, ed invita il turista a scommettere i propri soldi per indovinare dove è la palletta
- il turista mette cento €uro vicino ad una tazza ma, a questo punto si rende conto di aver sbagliato ad accettare una simile scommessa perché ha solo il 33% di probabilità di vincere e fa per ritirare indietro i soldi
- interviene uno “spettatore” che invita i contendenti a proseguire la scommessa ma .... dopo che il “napoletano”, che conosce qual è la tazza vincente, abbia tolto una delle tazze perdenti, prendendola fra le due scartate dal “turista” (fra di loro ce ne è almeno una perdente); il “turista” potrà poi scegliere se confermare la tazza scelta inizialmente, ovvero puntare sull’altra
- “napoletano” e “turista” accettano ed il “napoletano” toglie una tazza perdente
- rimangono quindi due tazze rovesciate di cui una contenente la palletta
Il quesito è: “Cosa conviene fare al “turista” ?
- Confermare la scelta della palletta ?
- Cambiare palletta ?
- Le due scelte hanno la stessa probabilità di successo ?
La risposta per essere considerata “valida” deve essere “giustificata”, e non deve contenere alcun aspetto psicologico quale ad esempio “se il napoletano ha accettato vuol dire che la prima scelta era giusta .....” e similari.
La risposta c’è, ed ha una motivazione unicamente “probabilistica” !
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Ciao a tutti
Gherardo
Naturalmente: quinta (1967-1968
Agostini Albarosa
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Benvenuti Francesco
Borgioli. Giovanni
Bugetti Stefano
Cancellieri Enzo
Curatolo Stefano
Detti. Jacopo
Donnini Gabriele
Giannesi Claudio
Giusti Gianna
Nannelli Alessandro
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Rugi Roberto
Tosi Pierluigi
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
Naturalmente qui l'elenco è già completo. C'è ancora qualche vuoto nei "registri" precedenti. Provate a chiedere anche a chi non si fa mai vivo sul gianblog.
A questo proposito, per rispondere a Susanna o a chi abbia dubbi sui firmatari, questo è l'elenco dei nomi comparsi sul gianblog:
Claudio (Giannesi)
Francesco (Benvenuti)
Gherardo (Verità)
Giovanni (Borgioli)
Jacopo (con molti alias = Detti)
Massimo (Zoppi)
Roberto (con vari pseudonimi già indicati = Rugi)
Stefano C. ( a volte COC = Curatolo)
Stefano B. (Bugetti)
Susanna N... (come più vi piace)
Non sono invece mai (!!!) comparsi sul gianblog, benché partecipi delle riunioni:
Enzo Cancellieri
Franco Aiazzi
Giulio Alari
Paolo Portogalli
Pierluigi Tosi
Pierluigi Zezza
Chi non blogga in compagnia, non è alunno di Maria!
A presto dal COC.
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Benvenuti Francesco
Borgioli. Giovanni
Bugetti Stefano
Cancellieri Enzo
Curatolo Stefano
Detti. Jacopo
Donnini Gabriele
Giannesi Claudio
Giusti Gianna
Nannelli Alessandro
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Rugi Roberto
Tosi Pierluigi
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
Naturalmente qui l'elenco è già completo. C'è ancora qualche vuoto nei "registri" precedenti. Provate a chiedere anche a chi non si fa mai vivo sul gianblog.
A questo proposito, per rispondere a Susanna o a chi abbia dubbi sui firmatari, questo è l'elenco dei nomi comparsi sul gianblog:
Claudio (Giannesi)
Francesco (Benvenuti)
Gherardo (Verità)
Giovanni (Borgioli)
Jacopo (con molti alias = Detti)
Massimo (Zoppi)
Roberto (con vari pseudonimi già indicati = Rugi)
Stefano C. ( a volte COC = Curatolo)
Stefano B. (Bugetti)
Susanna N... (come più vi piace)
Non sono invece mai (!!!) comparsi sul gianblog, benché partecipi delle riunioni:
Enzo Cancellieri
Franco Aiazzi
Giulio Alari
Paolo Portogalli
Pierluigi Tosi
Pierluigi Zezza
Chi non blogga in compagnia, non è alunno di Maria!
A presto dal COC.
venerdì, maggio 28, 2004
decellularizzato
Sono "il giannesi", come dice Susanna e dopo un allucinante intercity (gli ES se li erano cuccati tutti i signori abituees...) sono già a fi. Disabituato alle FFSS, ho lasciato a casa quasi tutto: agenda indirizzi ed il cellu...Già, che c'entrano i treni, direte Voi ? C'entrano, perchè in macchina ci ficchi tutto: quel che serve, ed il superfluo. In treno, invece, si viaggia slim, con poco fardello...mi sono alleggerito troppo stavolta. Ho già interceduto presso Stefano C perchè mi abbaliatichi un po' ed apprendo ora che Roberto è in servizio...Quindi, ai fini organizzativi, per chi ci potrà e vorrà essere si potrebbe: a) far capo a questo blog con il limite dell'interazione; beccarmi domani a pranzo dai miei allo ; scrivermi alla webmail supergestione@hotmail.com;
dichiaro in anticipo, che, andrebbe bene suia l'opzione pizza poi roberto, così come direttamente da roberto o varianti sul tema....
A proposito dei tanti cognomi di Susanna , nel mio pezzullo "nomen omen" ho usato la vulgata Nierenstein...
Mentre i nomi dei "ciisti" sono facilmete identificabili, vi sono due gruppi di anagrammi, meno immediati: uno, doveroso...l'altro...chi sa dirmelo ?
..........
Non sono sicuro che Carlo M. dovesse replicare alle mie tesi economiche, come se fossero in contrasto. Altro è ciò che penso, da ciò che consiglio, o ritengo di interpretare: io sono tuttora, come si diceva un tempo, a sinistra del PC cinese, nel senso che sono del tutto consapevole che lo status quo non può "evolvere" spontaneamente se non per drammatiche rotture. Le chiamavano rivoluzioni. Può darsi che la rivoluzione climatica preceda, e renda inutile, quella economica, ma è certo che l'attuale modello è fortemente mistificatorio, prima ancora che sbagliato. Illude che possa virare, ma non è così.Se esiste ed hai rango, solo in quanto consumatore (se fossimo tutti dei veri Robinson Crosuè, che non sarebbe poi malaccio, neppure big Satana (Bill Gates) farebbe quattrini...)
Oggi 73 multinazionali hanno patrimoni superiori al PIL di 417 stati sovrani...Ognuno può capire come sia effimera questa "sovranità..."
Non credo ci sia da avere molta fiducia in governanti che non sanno fare un conto elementare. Stiamo restituendo in pochi decenni, all'atmosfera i miliardi di tonnellate di CO2 condensatisi nel sottosulo del nostro pianeta sotto forma di carbone e petrolio in miliardi di anni...
Una domanda logica da porsi, poteva essere: dove andrà a finire ? Non su Marte, purtroppo, ma in quella parte di pianeta che non calpestiamo...
Sì il CO2 è solubile in acqua, ed infatti, in miliardi di anni, verrà rilasciato, tramite le pioggie acide, agli oceani, acidi anch'essi, finchè non si sarà risedimentata...
Nel frattempo, avremo smesso di consumare.
Come si dice anche nei film, scopo dei governi è farsi rieleggere, non pianificare il nostro e loro benessere a lungo termine.
Abbiamo, non solo in Italia, una classe politica mediocre, senza visione, senza progettualità se non il day by day. Non credo che sinceramente si possa intravedere un futuro migliore, grazie ai "governanati" Sarà forse per questo che molti, certo troppi, questo futuro cercano di garanirselo ad ogni costo, con mezzi non "governativi".
E non parlo certo dell'economia illegale che, ormai, molte statistiche, non più tmide, fanno pari a quella legale...
Ci sono cose, immobili, aziende, negozi , che passano di mano a prezzi che non hanno alcuna possibilità di essere recuperati con i margini futuri. Sono però eccellenti lavanderie, ben più di quelle tradizionali.
Il patto implicito con i giovani (ti tiro su, ti dò un futuro migliore, tu mi ciucci da anziano) sta andando a pallino, posto che in media i nostri figli(spero nessuno di quelli della mitica sez. C...) staranno peggio di noi..
Sempre in un film ,che giudico esemplare, si dice una cosa dramamticamente vera: "là fuori, nessuno sa un cazzo...non crederai di vivere in una democrazia, vero ? l'1% più ricco, possiede oltre il 50% delle risorse..." ed inquina per l'80%, si potrebbe aggiungere.
Devo dire che è vero: è un mondo dove la gente, noi, sopravvalutiamo la nostra capacità di giudizio, il ns. sapere reale, mistificato da quella cosa che chiamiamo "informazione"...Parmalat è solo un'esempio, molto facile e banale:ma la regola è questa: pochissimi sanno davvero, tutti si ritenevano informati..
Si diceva la pizza...bene, nonostante la preconizzata fine dell'era moderna, testè dottamente argomentata, ciò non accadrà domani: gaudeamus igitur e dibattiamo di fronte a un buon bicchiere di...
a domani sera
mi firmo il vs. claudio
dichiaro in anticipo, che, andrebbe bene suia l'opzione pizza poi roberto, così come direttamente da roberto o varianti sul tema....
A proposito dei tanti cognomi di Susanna , nel mio pezzullo "nomen omen" ho usato la vulgata Nierenstein...
Mentre i nomi dei "ciisti" sono facilmete identificabili, vi sono due gruppi di anagrammi, meno immediati: uno, doveroso...l'altro...chi sa dirmelo ?
..........
Non sono sicuro che Carlo M. dovesse replicare alle mie tesi economiche, come se fossero in contrasto. Altro è ciò che penso, da ciò che consiglio, o ritengo di interpretare: io sono tuttora, come si diceva un tempo, a sinistra del PC cinese, nel senso che sono del tutto consapevole che lo status quo non può "evolvere" spontaneamente se non per drammatiche rotture. Le chiamavano rivoluzioni. Può darsi che la rivoluzione climatica preceda, e renda inutile, quella economica, ma è certo che l'attuale modello è fortemente mistificatorio, prima ancora che sbagliato. Illude che possa virare, ma non è così.Se esiste ed hai rango, solo in quanto consumatore (se fossimo tutti dei veri Robinson Crosuè, che non sarebbe poi malaccio, neppure big Satana (Bill Gates) farebbe quattrini...)
Oggi 73 multinazionali hanno patrimoni superiori al PIL di 417 stati sovrani...Ognuno può capire come sia effimera questa "sovranità..."
Non credo ci sia da avere molta fiducia in governanti che non sanno fare un conto elementare. Stiamo restituendo in pochi decenni, all'atmosfera i miliardi di tonnellate di CO2 condensatisi nel sottosulo del nostro pianeta sotto forma di carbone e petrolio in miliardi di anni...
Una domanda logica da porsi, poteva essere: dove andrà a finire ? Non su Marte, purtroppo, ma in quella parte di pianeta che non calpestiamo...
Sì il CO2 è solubile in acqua, ed infatti, in miliardi di anni, verrà rilasciato, tramite le pioggie acide, agli oceani, acidi anch'essi, finchè non si sarà risedimentata...
Nel frattempo, avremo smesso di consumare.
Come si dice anche nei film, scopo dei governi è farsi rieleggere, non pianificare il nostro e loro benessere a lungo termine.
Abbiamo, non solo in Italia, una classe politica mediocre, senza visione, senza progettualità se non il day by day. Non credo che sinceramente si possa intravedere un futuro migliore, grazie ai "governanati" Sarà forse per questo che molti, certo troppi, questo futuro cercano di garanirselo ad ogni costo, con mezzi non "governativi".
E non parlo certo dell'economia illegale che, ormai, molte statistiche, non più tmide, fanno pari a quella legale...
Ci sono cose, immobili, aziende, negozi , che passano di mano a prezzi che non hanno alcuna possibilità di essere recuperati con i margini futuri. Sono però eccellenti lavanderie, ben più di quelle tradizionali.
Il patto implicito con i giovani (ti tiro su, ti dò un futuro migliore, tu mi ciucci da anziano) sta andando a pallino, posto che in media i nostri figli(spero nessuno di quelli della mitica sez. C...) staranno peggio di noi..
Sempre in un film ,che giudico esemplare, si dice una cosa dramamticamente vera: "là fuori, nessuno sa un cazzo...non crederai di vivere in una democrazia, vero ? l'1% più ricco, possiede oltre il 50% delle risorse..." ed inquina per l'80%, si potrebbe aggiungere.
Devo dire che è vero: è un mondo dove la gente, noi, sopravvalutiamo la nostra capacità di giudizio, il ns. sapere reale, mistificato da quella cosa che chiamiamo "informazione"...Parmalat è solo un'esempio, molto facile e banale:ma la regola è questa: pochissimi sanno davvero, tutti si ritenevano informati..
Si diceva la pizza...bene, nonostante la preconizzata fine dell'era moderna, testè dottamente argomentata, ciò non accadrà domani: gaudeamus igitur e dibattiamo di fronte a un buon bicchiere di...
a domani sera
mi firmo il vs. claudio
Avvicendamento di insegnanti
Da Gherardo
Come ricorderete posso vantare di essere stato di gran lunga il peggiore (alunno della nostra "C"). Solo dopo aver preso quella benedetta Maturità ..... mi si scatenò l'amore per la sofferenza (studio prima e lavoro poi) inducendomi a impegnarmi anche con orari pazzeschi: per oltre trent'anni al mio confronto Stachanov era stato svogliato !
Tornando a noi, anzi a me, prima che la seconda bocciatura mi portasse ad incontrarvi, e cioè nell'anno in cui voi avevate la Duprè, io avevo come insegnante di lettere della seconda il Prof.Mario Luzi; proprio lui. Immaginate che accoppiata Albanese + Luzi !
Il primo trimestre lo chiusi con in pagella 8 ad Italiano e Latino, sia allo scritto che all'orale. Il Luzi mi amava e gli piaceva discutere con me del perchè e del percome ..... ad esempio il Secondo Libro dell'Eneide inizia con "Contiquere omnes ..." invece che "Contiquerunt omnes ...." e simili facezie.
Ma, ohibò, a febbraio Luzi vinse la Cattedra all'Università e lasciò il Liceo, sostituito da un tizio barese capace di parlare solo in dialetto pugliese stretto (ho rimosso come si chiamava).
Io nella mia stupidità lo presi per il culo da febbraio a giugno e lui mi mandò prima a settembre e poi mi bocciò a settembre, sia in italiano che in latino.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere: se non fosse successo qunto ho raccontato forse non vi avrei conosciuti, ed i compagni della classe precedente erano molto meno ..... molto meno e basta!
Ciao
Gherardo
Come ricorderete posso vantare di essere stato di gran lunga il peggiore (alunno della nostra "C"). Solo dopo aver preso quella benedetta Maturità ..... mi si scatenò l'amore per la sofferenza (studio prima e lavoro poi) inducendomi a impegnarmi anche con orari pazzeschi: per oltre trent'anni al mio confronto Stachanov era stato svogliato !
Tornando a noi, anzi a me, prima che la seconda bocciatura mi portasse ad incontrarvi, e cioè nell'anno in cui voi avevate la Duprè, io avevo come insegnante di lettere della seconda il Prof.Mario Luzi; proprio lui. Immaginate che accoppiata Albanese + Luzi !
Il primo trimestre lo chiusi con in pagella 8 ad Italiano e Latino, sia allo scritto che all'orale. Il Luzi mi amava e gli piaceva discutere con me del perchè e del percome ..... ad esempio il Secondo Libro dell'Eneide inizia con "Contiquere omnes ..." invece che "Contiquerunt omnes ...." e simili facezie.
Ma, ohibò, a febbraio Luzi vinse la Cattedra all'Università e lasciò il Liceo, sostituito da un tizio barese capace di parlare solo in dialetto pugliese stretto (ho rimosso come si chiamava).
Io nella mia stupidità lo presi per il culo da febbraio a giugno e lui mi mandò prima a settembre e poi mi bocciò a settembre, sia in italiano che in latino.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere: se non fosse successo qunto ho raccontato forse non vi avrei conosciuti, ed i compagni della classe precedente erano molto meno ..... molto meno e basta!
Ciao
Gherardo
allora, vorrei chiarire a) che il mio congnome sarebbe nirensztein (cioè non di quelli giustamente elencati da Gherardo), sul giornale mi firmano così per non mettere la z, sull'elenco di firenze è così perché il mio babbo lo scrive in un altro modo e l'anagrafe di firenze tanto ha fatto che lo ha scritto in modo diverso per ognuna di noi tre figlie nirensztein. Detto questo passiamo al punto b) non capisco come vi sia arrivata la famosa battuta "il mio corpo brucia", fu pronunciata dopo un giorno di sole all'Elba: noi tutti, c'erano jacopo e i battaglini ed altri, dormivamo stile fratelli e sorelle in uno stanzone, io ero ustionata e pronunciai la fatidica: erano gli anni settanta, la c, non esisteva più, ma si vede che jacopo, con cui ogni tanto la rinvanghiamo, ogni tanto se l'è giocata. Sfido jacopo a testimoniare il contrario. Pazienza, ne ho dette di peggio.
In quanto alle due c. Punto C. Caro Jac (ho provato a telefonarti sabato di due settimane fa, il prossimo, che è il 5 giugno, ci riprovo. La mia c elettiva è la vostra miei cari, ma il fatto di avere avuto oli, che a suo modo era un maestro generoso (quando parlava di dante per esempio-ma è stato anche un grande stronzo e un gran porco: una volta prima della maturità ci fece andare tutti a casa sua e tentò di spiaccicarmi al muro, poi, siccome io naturalmente scappai, mi presentò malissimo all'esame), ha segnato un po' anche gli anni successivi e forse tolto un po' di centralità alla mitica maria - che resta la più grande: come sapete però a ogni intervallo io volavo da voi. Proverò sabato se sono liberetta, a fare il numero del giannesi, intanto baci susanna
In quanto alle due c. Punto C. Caro Jac (ho provato a telefonarti sabato di due settimane fa, il prossimo, che è il 5 giugno, ci riprovo. La mia c elettiva è la vostra miei cari, ma il fatto di avere avuto oli, che a suo modo era un maestro generoso (quando parlava di dante per esempio-ma è stato anche un grande stronzo e un gran porco: una volta prima della maturità ci fece andare tutti a casa sua e tentò di spiaccicarmi al muro, poi, siccome io naturalmente scappai, mi presentò malissimo all'esame), ha segnato un po' anche gli anni successivi e forse tolto un po' di centralità alla mitica maria - che resta la più grande: come sapete però a ogni intervallo io volavo da voi. Proverò sabato se sono liberetta, a fare il numero del giannesi, intanto baci susanna
Dal "correttore dei nomi/cognomi esotici"
Ormai mi sono specializzato nello "spelling", come lo definisce Jacopo.
Allora ...... io suggerisco
Mc Connell Steve
(cognome senza la "a" e con doppia "ll" finale, e nome proprio senza "n" finale)
Ciao
Gherardo
PS
A questo proposito, mi ha incuriosito Susanna che "compare" in tre diversi "spelling", in relazione a dove trovi il suo cognome. E cioè:
- Nirenstein (nell'indirizzo e-mail)
- Nirenstain (elenco telefonico di Firenze)
- Nirensztein (elenco telefonico di Roma)
Allora ...... io suggerisco
Mc Connell Steve
(cognome senza la "a" e con doppia "ll" finale, e nome proprio senza "n" finale)
Ciao
Gherardo
PS
A questo proposito, mi ha incuriosito Susanna che "compare" in tre diversi "spelling", in relazione a dove trovi il suo cognome. E cioè:
- Nirenstein (nell'indirizzo e-mail)
- Nirenstain (elenco telefonico di Firenze)
- Nirensztein (elenco telefonico di Roma)
Mozione d'ordine da Roberto
Ho finito da poco di inviare una e-mail a Francesco, che si lamentava del fatto che spesso sul blog non si capisce chi scrive.
Cito dalla lettera:
L’idea di firmare in modi diversi direi che è partita da Jacopo, che se non ho perso il conto, ha firmato come Ben Gun, il reietto delle isole, Robinson Crusoe, Jac, ma sempre, o quasi, era comprensibile chi era l’autore, e faceva parte del gioco l’invito sottinteso a riconoscerlo.
Io sono andato un po’ oltre, forse troppo, nascondendomi dietro pseudonimi quando ho trovato che fosse troppo scarso il numero di quelli che scrivevano sul blog, o ho trovato che stavo comparendo un numero di volte eccessivo. Ma provo a svelare le varie sigle.
COC (Comitato Organizzatore dell’incontro fiorentino della sezione C) indica un’iniziativa partita da Stefano Curatolo, e quella sigla indica che c’è stata come minimo, una consultazione e un accordo telefonico tra me e lui. A volte è direttamente Stefano C. che firma così (es. 28 marzo).
Gnamo lo gnomo, dalla buca delle fate, penso fosse facilmente riconoscibile, e rispondeva al ruolo di “fatina” della quinta C, indicato sia da te che da Massimo Zoppi.
Roberto Biondi, dopo aver parlato di Lisa Biondi e di ribollita, pensavo fosse inequivocabile.
Simplicio, se non sbaglio, era quello imbranato nel “dialogo sui massimi sistemi” e mi è sembrato una firma adatta nel tentativo, palesemente fallito, di rispondere al quiz di Gherardo
Carlo M. comparso per il buon primo maggio a tutti, rispondeva all’intenzione di rispondere, con le vecchie categorie dell’economia marxista, che purtroppo o per fortuna ho ancora in testa, agli interventi “economici” di Claudio. La cosa non ha avuto seguito, per ora, ma non è detto che non lo abbia in seguito.
Inoltre ho usato il plurale quando ho creduto, a torto o a ragione, di interpretare un sentimento collettivo: esempi l’8 di maggio la firma “ i bucaioli” mi è sembrata adatta per rispondere a Jacopo, infuriato perché rispondeva solo lui, e con scarsi risultati a Gherardo ( “e voi bucaoli”, nella lettera di Jacopo del 9 maggio, in reatà dell’8, probabilmente perché la N . Zelanda è oltre la linea del “cambiamento di data”).
Più sotto, il benvenuto a bordo, Susanna, mi è sembrato più carino firmarlo “quelli della C”, che non i bucaioli, o Roberto (e ne ho parlato con Stefano C. che è stato d’accordo).
Stessa firma, quelli della C, per il compleanno di Claudio, 17 maggio, nel pezzo concordato con Stefano C.
Una parentesi su Susanna. Avevo intuito che nella sua mente il liceo era quello che aveva lasciato, pieno di bandiere rosse e si capisce abbastanza bene nelle sue lettere che ha cambiato idea (sono filoamericana, problemi sulle posizioni della sinistra su Israele, mi sento assediata e sono felice di aver trovato qualcuno con cui poter parlare del terrorismo e di altro argomenti, rivolta a Gherardo).
Sono stato tentato di scriverle due righe insieme a te, per farle capire che non solo non siamo più stalinisti da tanto, ma che forse una delle poche note positive che accompagnano il trascorrere (eccessivo) degli anni è l’aumento della tolleranza. Pensavo di non metterle sul blog e di firmarle Francesco, Roberto e gli altri CCC (comunisti cattivi della C). Ma vedo con piacere dai suoi ultimi interventi, comparsi direttamente sul blog, che il problema è superato e la lettera (elettronica o meno) non è più necessaria.
Prometto che d”ora in poi farò di tutto per rendermi più riconoscibile, anche quando
non mi firmo
e ti abbraccio
La lettera finiva qui, ma cerchiamo tutti di renderci facilmente riconoscibili, e non usiamo pseudonimi che possono generare confusione:
Roberto della C
(beware of imitations)
P.S.
Domani notte sono di turno alla Gioconda, via Panzani 2
Sarò felice di vedere tutti quelli che vorranno venire a trovarmi,
più tardi che sia possibile.
Cito dalla lettera:
L’idea di firmare in modi diversi direi che è partita da Jacopo, che se non ho perso il conto, ha firmato come Ben Gun, il reietto delle isole, Robinson Crusoe, Jac, ma sempre, o quasi, era comprensibile chi era l’autore, e faceva parte del gioco l’invito sottinteso a riconoscerlo.
Io sono andato un po’ oltre, forse troppo, nascondendomi dietro pseudonimi quando ho trovato che fosse troppo scarso il numero di quelli che scrivevano sul blog, o ho trovato che stavo comparendo un numero di volte eccessivo. Ma provo a svelare le varie sigle.
COC (Comitato Organizzatore dell’incontro fiorentino della sezione C) indica un’iniziativa partita da Stefano Curatolo, e quella sigla indica che c’è stata come minimo, una consultazione e un accordo telefonico tra me e lui. A volte è direttamente Stefano C. che firma così (es. 28 marzo).
Gnamo lo gnomo, dalla buca delle fate, penso fosse facilmente riconoscibile, e rispondeva al ruolo di “fatina” della quinta C, indicato sia da te che da Massimo Zoppi.
Roberto Biondi, dopo aver parlato di Lisa Biondi e di ribollita, pensavo fosse inequivocabile.
Simplicio, se non sbaglio, era quello imbranato nel “dialogo sui massimi sistemi” e mi è sembrato una firma adatta nel tentativo, palesemente fallito, di rispondere al quiz di Gherardo
Carlo M. comparso per il buon primo maggio a tutti, rispondeva all’intenzione di rispondere, con le vecchie categorie dell’economia marxista, che purtroppo o per fortuna ho ancora in testa, agli interventi “economici” di Claudio. La cosa non ha avuto seguito, per ora, ma non è detto che non lo abbia in seguito.
Inoltre ho usato il plurale quando ho creduto, a torto o a ragione, di interpretare un sentimento collettivo: esempi l’8 di maggio la firma “ i bucaioli” mi è sembrata adatta per rispondere a Jacopo, infuriato perché rispondeva solo lui, e con scarsi risultati a Gherardo ( “e voi bucaoli”, nella lettera di Jacopo del 9 maggio, in reatà dell’8, probabilmente perché la N . Zelanda è oltre la linea del “cambiamento di data”).
Più sotto, il benvenuto a bordo, Susanna, mi è sembrato più carino firmarlo “quelli della C”, che non i bucaioli, o Roberto (e ne ho parlato con Stefano C. che è stato d’accordo).
Stessa firma, quelli della C, per il compleanno di Claudio, 17 maggio, nel pezzo concordato con Stefano C.
Una parentesi su Susanna. Avevo intuito che nella sua mente il liceo era quello che aveva lasciato, pieno di bandiere rosse e si capisce abbastanza bene nelle sue lettere che ha cambiato idea (sono filoamericana, problemi sulle posizioni della sinistra su Israele, mi sento assediata e sono felice di aver trovato qualcuno con cui poter parlare del terrorismo e di altro argomenti, rivolta a Gherardo).
Sono stato tentato di scriverle due righe insieme a te, per farle capire che non solo non siamo più stalinisti da tanto, ma che forse una delle poche note positive che accompagnano il trascorrere (eccessivo) degli anni è l’aumento della tolleranza. Pensavo di non metterle sul blog e di firmarle Francesco, Roberto e gli altri CCC (comunisti cattivi della C). Ma vedo con piacere dai suoi ultimi interventi, comparsi direttamente sul blog, che il problema è superato e la lettera (elettronica o meno) non è più necessaria.
Prometto che d”ora in poi farò di tutto per rendermi più riconoscibile, anche quando
non mi firmo
e ti abbraccio
La lettera finiva qui, ma cerchiamo tutti di renderci facilmente riconoscibili, e non usiamo pseudonimi che possono generare confusione:
Roberto della C
(beware of imitations)
P.S.
Domani notte sono di turno alla Gioconda, via Panzani 2
Sarò felice di vedere tutti quelli che vorranno venire a trovarmi,
più tardi che sia possibile.
Quarta
Quarta (1966-1967) dal COC
Agostini Albarosa
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Benvenuti Francesco
Borgioli. Giovanni
Bugetti Stefano
Cancellieri Enzo
Curatolo Stefano
Detti Jacopo
Donnini Gabriele
Giannesi Claudio
Giusti Gianna
Lejeune Francesco
Mc Connell Steve
Moretti Maurizio
Nannelli Alessandro
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Roscilde Renato
Rugi Roberto
Tosi Pierluigi
Verità Gherardo
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
Agostini Albarosa
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Benvenuti Francesco
Borgioli. Giovanni
Bugetti Stefano
Cancellieri Enzo
Curatolo Stefano
Detti Jacopo
Donnini Gabriele
Giannesi Claudio
Giusti Gianna
Lejeune Francesco
Mc Connell Steve
Moretti Maurizio
Nannelli Alessandro
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Roscilde Renato
Rugi Roberto
Tosi Pierluigi
Verità Gherardo
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
04.05.28 – Glob
Riblog per amore di verita’ storica, circa l’integralismo cattolico della Minicucci. Mettetevi nei suoi panni: un bel giorno gli e’ arrivata la Susanna; ebrea – Ahia! si comincia male – e poi ovviamente di facili costumi. Ricordo a chi non fosse stato presente che gia’ allora la Susanna aveva enucleato quello che sarebbe stato il fondamento di molta della sua opera successiva, quando dichiaro’ – sul 22 – di fronte a giovani uomini estatici: “il mio corpo brucia”. A tutt'oggi mi prende una vertigine.
Povera zampa di legno, non che non la si possa capire.
Roby
Povera zampa di legno, non che non la si possa capire.
Roby
messaggio antipodale
Fantastico, la Susi parla rivolta al vuoto cybernetico e si dichiara “femminilmente emozionata”. Non so bene cosa voglia dire, ma che suono!
Susanna, ci hai la memoria corta, come credo i maschi ricordino bene, al L. Da Vinchy di donne ce n’erano poche e per lo piu’ riprovevoli.
Festa da ballo sul Mugnone a settembre. Mhhh! Varrebbe quasi la pena – non fosse per le zanzare. Non mi e’ rimasto affetto ne’ per il fabbricato, ne’ per l’istituzione in generale. Quando lo demoliscono, con la palla, mi devono invitare.
Particolarmente sul cazzo mi stava quel mosaico del Farulli con la strada maestra – bella dritta – in prospettiva. Bravo, bell’immagine, edificante; esempio notevole di arte ministeriale.
Invece degli esempi di stupidita’ – non si finirebbe mai – casomai citate esempi di intelligenza. Non se ne incontra a tutti gli angoli.
Il Lejeune (giusto lo spelling di Gherardo) mi telefono’ una volta, direi sul finire degli ’80, faceva l’ingegnere. Ha ragione Francesco, davvero pochi han preso la via delle materie umanistiche (due?).
Curiosa assonanza tra blog e bog. Bog e’ una palude; colloquialmente usato anche per cesso. Dunque, affiora dal blog, un’ idea incredula che la nostra classe possa essere stata particolare; o e’ forse una di quelle cose particolari che hanno tutti?
La Susanna che fulminata dall’ integralismo cattolico della Minicucci – e poi perche’ e’ zuccona – e’ stata in due classi di C, ci puo’ illuminare: sei di questa C piu’ che dell’ altra, come mi appari?
Bene, via, le femmine qui sono andate a letto e io vado a farmi un po’ di chitarra. Dai, dai, sono diventato bravino – per un architetto solo soletto.
A tutti abbracci
Il Reietto delle Isole
Susanna, ci hai la memoria corta, come credo i maschi ricordino bene, al L. Da Vinchy di donne ce n’erano poche e per lo piu’ riprovevoli.
Festa da ballo sul Mugnone a settembre. Mhhh! Varrebbe quasi la pena – non fosse per le zanzare. Non mi e’ rimasto affetto ne’ per il fabbricato, ne’ per l’istituzione in generale. Quando lo demoliscono, con la palla, mi devono invitare.
Particolarmente sul cazzo mi stava quel mosaico del Farulli con la strada maestra – bella dritta – in prospettiva. Bravo, bell’immagine, edificante; esempio notevole di arte ministeriale.
Invece degli esempi di stupidita’ – non si finirebbe mai – casomai citate esempi di intelligenza. Non se ne incontra a tutti gli angoli.
Il Lejeune (giusto lo spelling di Gherardo) mi telefono’ una volta, direi sul finire degli ’80, faceva l’ingegnere. Ha ragione Francesco, davvero pochi han preso la via delle materie umanistiche (due?).
Curiosa assonanza tra blog e bog. Bog e’ una palude; colloquialmente usato anche per cesso. Dunque, affiora dal blog, un’ idea incredula che la nostra classe possa essere stata particolare; o e’ forse una di quelle cose particolari che hanno tutti?
La Susanna che fulminata dall’ integralismo cattolico della Minicucci – e poi perche’ e’ zuccona – e’ stata in due classi di C, ci puo’ illuminare: sei di questa C piu’ che dell’ altra, come mi appari?
Bene, via, le femmine qui sono andate a letto e io vado a farmi un po’ di chitarra. Dai, dai, sono diventato bravino – per un architetto solo soletto.
A tutti abbracci
Il Reietto delle Isole
giovedì, maggio 27, 2004
Scusa Susanna...
Da Claudio (Giannesi)...ero io quello che arriva a Fi. L'hotel è quello dove lavora Roberto (Rugi), la Gioconda, che è in centro.
Roberto non mi ha ancora fatto sapere se è "di turno", ma, in ogni caso, senz'altro noi ci si vede. Il mio cellulare è 3336937563 e mi puoi chiamare (lo farei io, ma non ho il tuo...) per combinare meeting.Ovviamente, visto che questo comunicato va sul gianblog, l'invito a contattarmi/ci è esteso a tutti quei ciisti che non avranno meglio da fare, a parte lo strepitoso piacere di stare insieme....
Ciao a sabato,
Claudio
Roberto non mi ha ancora fatto sapere se è "di turno", ma, in ogni caso, senz'altro noi ci si vede. Il mio cellulare è 3336937563 e mi puoi chiamare (lo farei io, ma non ho il tuo...) per combinare meeting.Ovviamente, visto che questo comunicato va sul gianblog, l'invito a contattarmi/ci è esteso a tutti quei ciisti che non avranno meglio da fare, a parte lo strepitoso piacere di stare insieme....
Ciao a sabato,
Claudio
sabato
chi ha scritto che forse sabato è a Firenze (perché non firmate magari per un po' anche col cognome-capisco, arrivo dopo, ma???)? anch'io ci sarò, anche se credo sarò sommersa da madre, sorella e nipoti con saggio musicale e compleanno. Come vedete situazione disperata, ma se sapessi dov'è l'appuntamento e di che albergo state parlando... molti baci a tutti (mi rendo conto che a scrivervi mi viene un'aria frivola che quasi non mi riconosco, forse è un buon segno) susanna
SUGGERIMENTO
Da Gherardo
Secondo me ...... si scrive Lejeune.
E per il nome proverei ..... Francesco (ma è solo una ipotesi).
GV
Secondo me ...... si scrive Lejeune.
E per il nome proverei ..... Francesco (ma è solo una ipotesi).
GV
Via con la terza
Terza (1965-1966)
Agostini Albarosa
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Bechi Giovanni
Benvenuti Francesco
Borgioli Giovanni
Bugetti Stefano
Cancellieri Enzo
Curatolo Stefano
Detti Jacopo
Donnini Gabriele
Fabbri Massimo
Galora Tiziano
Giannesi Claudio
Giusti Gianna
Guidi (nome?)
Lejenne (nome?)
Mattei Arturo
Moretti Maurizio
Moscarelli (nome?)
M…(terzo superstite della soppressa sezione L,
con Bugetti e Moscarelli)
Nannelli Alessandro
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Roscilde Renato
Rugi Roberto
Tosi Pierluigi
Verità Gherardo
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
Qui i vuoti sono pochi e forse recuperabili: Stefano B. ricorda probabilmente i nomi degli altri superstiti della sezione L. Chi ricorda il nome del Lejenne? E si scrive così?
COC
Agostini Albarosa
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Bechi Giovanni
Benvenuti Francesco
Borgioli Giovanni
Bugetti Stefano
Cancellieri Enzo
Curatolo Stefano
Detti Jacopo
Donnini Gabriele
Fabbri Massimo
Galora Tiziano
Giannesi Claudio
Giusti Gianna
Guidi (nome?)
Lejenne (nome?)
Mattei Arturo
Moretti Maurizio
Moscarelli (nome?)
M…(terzo superstite della soppressa sezione L,
con Bugetti e Moscarelli)
Nannelli Alessandro
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Roscilde Renato
Rugi Roberto
Tosi Pierluigi
Verità Gherardo
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
Qui i vuoti sono pochi e forse recuperabili: Stefano B. ricorda probabilmente i nomi degli altri superstiti della sezione L. Chi ricorda il nome del Lejenne? E si scrive così?
COC
mercoledì, maggio 26, 2004
hello boys
ragazzi, non so affatto se sto partecipando al blog! Datemi un segnale! Mi sono passata mezz'ora o forse anche di più a leggere tutti i messaggi che si potevano leggere: e per mezz'ora ho avuto il sorriso addosso. Ho guardato tutte le foto, alcuni li riconosco altri no: anche perché non ci avete messo i nomi maledizione. Beh prima di scrivere altre bischerate, e poi in questo momento sono un po' femminilmente emozionata (ma cavolo, siete tutti dannatamente maschi, non mi ricordavo più una situazione così privilegiata, in genere ci sono un sacco di donne e nessun uomo, né mi ricordavo che la Dupré avesse proibito la mia elezione a capo classe, fantastico) e dunque smetto. Siete anche molto matematici, maledizione again, ma non inamovibili spero. Ho molta voglia di vedervi. Ho scritto a Gherardo che per una strana coincidenza, mi ha telefonato il liceo scientifico per dirmi che a settembre ottobre faranno una grande festa per, credo, il settantennario del liceo: da ballo gli ho detto io, e mi hanno risposto che probabilmente si slanceranno in tanta audacia. Jacopo deve assolutamente venire. Avrò fatto tutto giusto? Susanna
Esempi di stupidità !
Da Gherardo
Faccio riferimento a quanto scritto da Claudio sul tema "bestialità che accadono ai servizi assistenza...alcune sono spassose" ed in particolare alla numero 13 che recita: "I clienti si lamentano con l’Assistenza che i floppy da 5 ¼ che hanno archiviato solo poche settimane prima già non sono più leggibili; tralasciano di spiegare che, nell’archiviarli, li hanno allegati alla relativa documentazione cartacea con dei punti metallici."
Bene, a dimostrazione della veridicità di simili comportamenti, metto qui in coda la parte finale di una lettera che nel mese di dicembre 2003 scrissi al Ministero degli Interni Francese per denunciare una scorrettezza che un agente di polizia della Costa Azzurra aveva compiuto nei miei confronti. Mi aveva “requisito” la patente per un suo errore nel tentare di tradurre dall’italiano al francese una frase del tutto normale che io avevo detto ad un mio amico che era con me e che lui fraintese. La patente mi fu riconsegnata dal Consolato Francese di Milano dopo quasi due mesi ed a questo punto scrissi una lettera incazzatissima che aveva nel finale questa "perla".
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Scrivo solo aggi perché ho imparato dall’accaduto a “non fidarmi”, ed ho aspettato di ritornare in possesso della mia patente prima che questa andasse “casualmente perduta”. Preciso a tal proposito che la mia patente (un recente modello in plastica tipo “carta di credito” è tornata in mio possesso visibilmente danneggiata da quattro fori, serviti a persona di scadente intelligenza per pinzarla alla documentazione relativa (cioè attaccarla tramite i punti metallici di una cucitrice).
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Salutissimi
Gherardo
Faccio riferimento a quanto scritto da Claudio sul tema "bestialità che accadono ai servizi assistenza...alcune sono spassose" ed in particolare alla numero 13 che recita: "I clienti si lamentano con l’Assistenza che i floppy da 5 ¼ che hanno archiviato solo poche settimane prima già non sono più leggibili; tralasciano di spiegare che, nell’archiviarli, li hanno allegati alla relativa documentazione cartacea con dei punti metallici."
Bene, a dimostrazione della veridicità di simili comportamenti, metto qui in coda la parte finale di una lettera che nel mese di dicembre 2003 scrissi al Ministero degli Interni Francese per denunciare una scorrettezza che un agente di polizia della Costa Azzurra aveva compiuto nei miei confronti. Mi aveva “requisito” la patente per un suo errore nel tentare di tradurre dall’italiano al francese una frase del tutto normale che io avevo detto ad un mio amico che era con me e che lui fraintese. La patente mi fu riconsegnata dal Consolato Francese di Milano dopo quasi due mesi ed a questo punto scrissi una lettera incazzatissima che aveva nel finale questa "perla".
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Scrivo solo aggi perché ho imparato dall’accaduto a “non fidarmi”, ed ho aspettato di ritornare in possesso della mia patente prima che questa andasse “casualmente perduta”. Preciso a tal proposito che la mia patente (un recente modello in plastica tipo “carta di credito” è tornata in mio possesso visibilmente danneggiata da quattro fori, serviti a persona di scadente intelligenza per pinzarla alla documentazione relativa (cioè attaccarla tramite i punti metallici di una cucitrice).
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Salutissimi
Gherardo
sabato sera...
Mozione d'ordine...
Sabato sono a fi; robe da sbrigare in mattinata, e, forse, meeting con Stefano C nel pomeriggio. Sarei fermamente orientato a farmi un whisky post prandiale all'hotel di roberto (se sabato sera/notte ci sei...), magari viene qualcun'altro ?? I miei sono democratici, per cui se qualcuno avesse la serata libera per spelluzzicare insieme qualcosa: panino, pizza o pranzo regale potremmo prima cenare e poi bisbocciare...
Fa parte di quell iniziative "chi c'è, c'è" di cui si era parlato nel Mugello. Ovviamente non c'è da farsi problemi. Io, da Roberto, comunque ci vado.
.....
Nomen omen
Nel nome il destino, dicevano i latini.
Sul giornale cercavano allievi: Cercasi"AA Arabile Mens"
Molti i candidati.Molti i genitori supplici.
"si, l'è un po' duro, ma sarà per me un piacere mettere in campo un "amabile sanare" perchè se non studio, la faccenda si farà banale ma seria, diceva quella donnina che avrersti detto "araba ma senile"
Ed ha avuto chi ha fatto di "cofani razzia", chi "fu noto scalatore", chi favoleggiava delle sue torbide "ninfa bocca su ventre"..., chi collezionava matite "tre biro urgo" e sognava di correre veloce "girerò turbo"
Le tipologie umane erano curiosissime, in effetti. Uno diceva "eccellenza orini", e, per non dire che era del tutto comunista, dichiarava di essere "clericale in zone". Chi era terrorizzato dalle interrogazioni "che guai, li orali" e dai vampiri "agli!! io urlai ", chi non si mescolava alla gente di tutti i giorni "voi, bagnini logori" , chi raccontava cose incredibili, del tipo che "pugile rizza zie", chi ti salutava con un bel "ciao di petto" e ti raccontava di essere ghiotto di "aceto di topi", che trovava "dio patetico", chi faceva "battute sgonfie" e chi accusava "tu sbafi gettone !!" C'era anche chi prometteva alle proprie donne "dieci anni al sugo" e chi incitava l'adorata fiorentina, a sempre attaccare "osa, undici genial"
C'erano il perverso, che "adora triverghe", l'incendiario "ardeva roghi tre", il pusher "droghe arrivate", il volontario che "dragherà roveti", e l'originale, che tutto avendo provato "retro divagherà". C'è chi protegge le proprietà "nè, susini transenna" e chi avendo in uggia il rito dei regali, li cosparse di olio "insana unsi strenne"...chi, molto protagonista, nei "simposi zompa" e chi sa riempire, poeticamente, i vuoti, dicendo "sopimmo spazi"...chi sognava un mondo umido e freddo "allago porti, polo" e chi pensava di incrementarlo "ti allargo popolo"..c'era lo scalatore che si confrontava con le "litigiose rupi"
tutti gli allievi, un vero caravanserraglio, si prefissero di "eclissare ogni zoo", e ancora oggi, c'è chi, vedendoli inarrivabili, sulla vetta pensa "io sogno...scalzerei"
...............
buona lettura..
Sabato sono a fi; robe da sbrigare in mattinata, e, forse, meeting con Stefano C nel pomeriggio. Sarei fermamente orientato a farmi un whisky post prandiale all'hotel di roberto (se sabato sera/notte ci sei...), magari viene qualcun'altro ?? I miei sono democratici, per cui se qualcuno avesse la serata libera per spelluzzicare insieme qualcosa: panino, pizza o pranzo regale potremmo prima cenare e poi bisbocciare...
Fa parte di quell iniziative "chi c'è, c'è" di cui si era parlato nel Mugello. Ovviamente non c'è da farsi problemi. Io, da Roberto, comunque ci vado.
.....
Nomen omen
Nel nome il destino, dicevano i latini.
Sul giornale cercavano allievi: Cercasi"AA Arabile Mens"
Molti i candidati.Molti i genitori supplici.
"si, l'è un po' duro, ma sarà per me un piacere mettere in campo un "amabile sanare" perchè se non studio, la faccenda si farà banale ma seria, diceva quella donnina che avrersti detto "araba ma senile"
Ed ha avuto chi ha fatto di "cofani razzia", chi "fu noto scalatore", chi favoleggiava delle sue torbide "ninfa bocca su ventre"..., chi collezionava matite "tre biro urgo" e sognava di correre veloce "girerò turbo"
Le tipologie umane erano curiosissime, in effetti. Uno diceva "eccellenza orini", e, per non dire che era del tutto comunista, dichiarava di essere "clericale in zone". Chi era terrorizzato dalle interrogazioni "che guai, li orali" e dai vampiri "agli!! io urlai ", chi non si mescolava alla gente di tutti i giorni "voi, bagnini logori" , chi raccontava cose incredibili, del tipo che "pugile rizza zie", chi ti salutava con un bel "ciao di petto" e ti raccontava di essere ghiotto di "aceto di topi", che trovava "dio patetico", chi faceva "battute sgonfie" e chi accusava "tu sbafi gettone !!" C'era anche chi prometteva alle proprie donne "dieci anni al sugo" e chi incitava l'adorata fiorentina, a sempre attaccare "osa, undici genial"
C'erano il perverso, che "adora triverghe", l'incendiario "ardeva roghi tre", il pusher "droghe arrivate", il volontario che "dragherà roveti", e l'originale, che tutto avendo provato "retro divagherà". C'è chi protegge le proprietà "nè, susini transenna" e chi avendo in uggia il rito dei regali, li cosparse di olio "insana unsi strenne"...chi, molto protagonista, nei "simposi zompa" e chi sa riempire, poeticamente, i vuoti, dicendo "sopimmo spazi"...chi sognava un mondo umido e freddo "allago porti, polo" e chi pensava di incrementarlo "ti allargo popolo"..c'era lo scalatore che si confrontava con le "litigiose rupi"
tutti gli allievi, un vero caravanserraglio, si prefissero di "eclissare ogni zoo", e ancora oggi, c'è chi, vedendoli inarrivabili, sulla vetta pensa "io sogno...scalzerei"
...............
buona lettura..
claudio tris
Mi rendo conto di non aver adeguatamente festeggiato il solutore del giochino sulle somme inglesi. Bravo ! (alla francese)a Massimo. Dedicherò un post apposito ad una serie di quizzetti, con punteggi per livelli di difficoltà. Così masochisti ed ingegnoni, avranno di che cimentarsi. Non escludo ricchi premi ....
Una primigenia idea di Stefano B. era quella di scrivere un libro a più mani, se non ricordo male...
Nella mia professione, tra le altre cose, aiuto le aziende a "farsi leggere/ascoltare". Per far ciò, ho creato un servizio, chiamato "Incipit", che precede le comunicazioni commerciali. "Posto" qui tre diversi "Incipit". Chi ne avesse voglia, e piacere, può provare a proseguirli...Chissà che , più teste, più mani e più fantasie, non consentano di arrivare da qualche parte inaspettata, interessante e divertente...
A proposito di arrivare in posti inaspettati, probabilmente sapete che Internet, e l'Hypertestualità, questo fanno: parti per andare in un sito, e ti trovi da tutt'altra parte.
Questo atteggiamento, è anche chiamato "Serendipity" parola che deriva dall'Isola di Serendippo (oggi Ceylon). Esiste tutta una filosofia della "serendipità" , che chi fosse interessato ad approfondire può in parte documentarsi qui
Il Prof. Brunetta, sì quello piccolino di FI spesso in Tv, mi diceva che secondo lui è come entrare in una enorme biblioteca per cercare un libro, e mentre ti incammini, i libri ti cascano in testa, casuali, interessantissimi...Non cercherai più quel che avevi in testa...
Per dirla tutta, penso che anche questo blog, che divaga, che saltabecca, che si emoziona e ride, che bucaioleggia e filosofeggia sia positivamente affeto da un bel po' di serendipità...
Pur a fatica, torno all'inzio...ecco tre "incipit" per le Vs. fantasie..
Primo incipit
Strani Intrecci al Sandy Dream Resort
“…James guardò l’ora. Il suo Rolex scintillava al sole di Paradise Island grazie a poche pigre gocce d’acqua che gli ricordavano il bagno appena fatto. Aveva di nuovo caldo Ma lui non era lì solo per divertirsi, anzi ! Attraverso i suoi Ray Ban osservava il secondo cottage del Sandy Dreams Resort, l’incantato romitaggio di quegli ospiti privilegiati.
Tra questi miliardari dalle ambigue ricchezze, James era esclusivamente interessato a Wan Tsoo, l’enigmatico proprietario della Global Developments …
Wan Tsoo era il suo target, per quella missione.
Quando la figura del suo bersaglio si stagliò nel patio, James non potè non dirottare lo sguardo sull’accompagnatrice del massiccio Wan Tsoo. Una bellezza inaudita e inadeguata per il flaccido Wan, aveva placato i suoni ed il mormorio degli astanti. In quel luogo pagano si era materializzata una Dea…
Una minuscola pochette di Hermes era quasi tutta la stoffa che aveva addosso… L’inconfondibile fragranza di Fracas la segnalò come un’attenta e colta tutrice della propria deità. Poteva avere 32-35 anni, ed aveva l’elasticità, la plasticità di una cauta pigra pantera. L’inserviente le aveva appena sistemato il telo sul lettino, che la Fata iniziò a sdraiarsi…Iniziare era davvero un termine calzante: dall’inizio, occorsero non meno di due lunghissimi minuti, prima che la perfetta armonia del flettersi del busto, il sedersi, il richiamare le lunghe e tornite gambe per poi stenderle ed infine giacere supina si completasse. Altri comuni mortali avevano invece accovacciato i loro corpi senza grazia in tre secondi. Altri, come James, erano in apnea da appunto due minuti. Niente avrebbe dovuto turbare quello spettacolo unico.
Finalmente James respirò, aveva perso di vista il suo grasso bersaglio e, seppure a malincuore , distolse per un attimo lo sguardo dalla bellissima sconosciuta.
Appena in tempo per vedere il tozzo Wan Tsoo, inerpicarsi su una improbabile , per lui, data la mole, Viper rosso fiamma e con quella scattare come una spia tra i palmizi.
Lui aveva la sua scintillante BMW blu cobalto che lo aspettava, ma anche la Dea sembrava aspettare qualcuno. Era forse lui ?
Tra l’inseguire Wan in mezzo alle palme ed usare le sue per massaggiare una schiena che chiedeva freschi balsami emollienti, la scelta fu facile. Wan Tsoo aveva cento miglia di mare intorno che non lo potevano proteggere da Lui. C’era, per quello, tutto il tempo.
Lui si chiese chi mai potesse proteggerlo da Lei…
Fu a quel punto che James, tra la sorpresa di tutti, fece un gesto inusuale ed improvviso e prese….
(proseguire, please...)
Secondo
Facciadaschiaffi
“Alessandro guardò con tranquillità gli occhi del sig. Laurenti, e gli sorrise.
Enzo Laurenti ricambiò un po’ assente lo sguardo. Sembrava pensieroso. Non preoccupato, no, ma assorto certamente sì. Poi, quasi meccanicamente, prese ciò che Alessandro gli stava porgendo, lo guardò a sua volta negli occhi, e sorrise a sua volta. Era una bella penna, con un bel tratto grande, rotondo. Era felice mentre sottoscriveva il contratto con la ditta di Alessandro, finalmente liberato dall’ansia della trattativa. Era quasi grato a quel venditore, che quasi gli aveva imposto, con ferma dolce determinazione, quell’impegno. Ma sì, Alessandro e la sua azienda erano certamente degni di fiducia.”
Alex chiamò in azienda.
-Ancora Facciadaschiaffi ?- chiese il direttore generale. –Si, ancora babyface- sogghignò il direttore commerciale.
-E scommetto che il cliente non sa nemmeno cosa ha firmato, perché i nostri prodotti sono migliori…-Il direttore generale non sapeva se ridere o piangere. Per lui Alessandro Capenti era un mistero. Lo chiamava facciadaschiaffi, per quel suo risolino a presa di culo che aveva perennemente stampato sulla faccia da adolescente. Un adolescente viziato di 45 anni, che continuava a mietere successi. Era idolatrato dal direttore commerciale, Bernardo, che così poteva permettersi un’amante costosa ed una Peugeot 607 ultimo grido. Baby face lo chiamava.
Lui invidiava quel sorriso da gaio furfante, quel parlare alla vaselina che corrodeva il senso comune dei clienti, ma era un fatto che Alessandro firmava, e firmava, e firmava.Accidenti se firmava…
Mai un reclamo.
Mentre Alessandro ritirava i suoi rari ed esclusivi Cohiba Lanceros da Franchino, il tabacchino in centro, il giovane Enrico lo tempestava di domande. Sapeva tutta la teoria. Aveva fatto tutti i corsi, nessuno escluso. AIDA (A-ttention-I-nterest D-ecision A-ction), neurolinguistica (occhi su, occhi in giù, soggeti visivi, uditivi, cinestetici ecc), era empatico ecc, ma….
Nonostante la giovane età sogghignava. Forse lui non era ancora il rudere Jack Lemmon di Americani, ma certamente Alessandro era Al Pacino in carne ed ossa. Che trattative ! Sempre nuove, ricche di fascino, di storie, di invenzioni…E quanti soldi faceva !
Quei Cohiba Lanceros costavano quanto il suo misero mensile, fatto di anticipi provvigionali e rimborsi spese…
Fu Alessandro, che disse le parole più belle di quella giornata da apprendista.
-Vieni, mettiamoci in ferie- Ora non si lavora, e proprio perché non si lavora, ti dirò quale è il mio segreto.
-Devi sapere….
(proseguire, please...)
Terzo
Un affare livornese
“Saverio era lì da 10 minuti. I bomboloni del Bar Marconi erano i migliori di tutto il Forte, ma se ne era già sparati sette ! Altro che colesterolo !!
Aveva un bel prendere il Sinvacor….E tutto per colpa di Marco. Quanto ci metteva, c…zzo !
Marco, in quel momento era dal Moroni, sì proprio quella bella testina del Glauco. Accidenti ai fidi !!…
Glauco Moroni era il tipico bancario noioso, e noiosamente stava facendo uggia a Marco, che era sulle spine per via di Saverio, era in grave ritardo per l’appuntamento, e per quello che dovevano combinare.…Insomma, un ginepraio, uno stare scomodi, per un’esubero da nulla, temporaneo, come diceva Marco, sogghignando, o per un come s’infervorava il povero Moroni. Di tutti i dannatissimi clienti che vonno solo i’ vaini (i pensieri di Glauco sono spesso in livornese, come la sua origine) e’un pagar dazio pegl’interessi, Marco era quello che lo faceva dannà di più. Un’ lo rispettava punto.
-O Glauco, tu se’ proprio una palla: tu dev’essè l’unico livornese noioso sulla faccia di questa terra…- Insomma, di quanto devo rientrà ?!
Il Moroni era inebetito: come, ‘sto cialtrone un sapeva nemmeno i su’ debiti. Maremmacane !
-Son set-tan-tot.to milioncini, ottanta con le spese e un po’ d’interessi per l’extra fido- scandì bene Glauco.
Marco penso all’incontro con Saverio. Le cambiali ce l’aveva belle che in tasca, ci sarebbe voluto due/tre giorni, poi magari gli spostamenti…Si, insomma, si poteva fare: -va bene se te li porto tra una settimana ?-
Glauco Moroni, che gli avrebbe dato anche un anno di tempo, a qui’ bischero dongiovanni, pur di levarselo di torno, lo fece soffrire un po’, facendola dimolto lunga, ma poi acconsentì ad aspettare “ben” una settimana. Che faina di bancario !
Marco uscì di banca, e pensò che balla raccontare a Saverio, il su’ amicone.
Bisognava proprio essere svelti, per far su’ quella pigna di ‘vaini….
Quando Saverio lo vide, il problema non era il colesterolo, ma la pressione. L’era a mille, da quanto era incazzato: un’ora di ritardo…E sì, che c’era da combinare quel lavoretto con lo Sbrana…”
(proseguire, please...)
Ciao
claudio
Una primigenia idea di Stefano B. era quella di scrivere un libro a più mani, se non ricordo male...
Nella mia professione, tra le altre cose, aiuto le aziende a "farsi leggere/ascoltare". Per far ciò, ho creato un servizio, chiamato "Incipit", che precede le comunicazioni commerciali. "Posto" qui tre diversi "Incipit". Chi ne avesse voglia, e piacere, può provare a proseguirli...Chissà che , più teste, più mani e più fantasie, non consentano di arrivare da qualche parte inaspettata, interessante e divertente...
A proposito di arrivare in posti inaspettati, probabilmente sapete che Internet, e l'Hypertestualità, questo fanno: parti per andare in un sito, e ti trovi da tutt'altra parte.
Questo atteggiamento, è anche chiamato "Serendipity" parola che deriva dall'Isola di Serendippo (oggi Ceylon). Esiste tutta una filosofia della "serendipità" , che chi fosse interessato ad approfondire può in parte documentarsi qui
Il Prof. Brunetta, sì quello piccolino di FI spesso in Tv, mi diceva che secondo lui è come entrare in una enorme biblioteca per cercare un libro, e mentre ti incammini, i libri ti cascano in testa, casuali, interessantissimi...Non cercherai più quel che avevi in testa...
Per dirla tutta, penso che anche questo blog, che divaga, che saltabecca, che si emoziona e ride, che bucaioleggia e filosofeggia sia positivamente affeto da un bel po' di serendipità...
Pur a fatica, torno all'inzio...ecco tre "incipit" per le Vs. fantasie..
Primo incipit
Strani Intrecci al Sandy Dream Resort
“…James guardò l’ora. Il suo Rolex scintillava al sole di Paradise Island grazie a poche pigre gocce d’acqua che gli ricordavano il bagno appena fatto. Aveva di nuovo caldo Ma lui non era lì solo per divertirsi, anzi ! Attraverso i suoi Ray Ban osservava il secondo cottage del Sandy Dreams Resort, l’incantato romitaggio di quegli ospiti privilegiati.
Tra questi miliardari dalle ambigue ricchezze, James era esclusivamente interessato a Wan Tsoo, l’enigmatico proprietario della Global Developments …
Wan Tsoo era il suo target, per quella missione.
Quando la figura del suo bersaglio si stagliò nel patio, James non potè non dirottare lo sguardo sull’accompagnatrice del massiccio Wan Tsoo. Una bellezza inaudita e inadeguata per il flaccido Wan, aveva placato i suoni ed il mormorio degli astanti. In quel luogo pagano si era materializzata una Dea…
Una minuscola pochette di Hermes era quasi tutta la stoffa che aveva addosso… L’inconfondibile fragranza di Fracas la segnalò come un’attenta e colta tutrice della propria deità. Poteva avere 32-35 anni, ed aveva l’elasticità, la plasticità di una cauta pigra pantera. L’inserviente le aveva appena sistemato il telo sul lettino, che la Fata iniziò a sdraiarsi…Iniziare era davvero un termine calzante: dall’inizio, occorsero non meno di due lunghissimi minuti, prima che la perfetta armonia del flettersi del busto, il sedersi, il richiamare le lunghe e tornite gambe per poi stenderle ed infine giacere supina si completasse. Altri comuni mortali avevano invece accovacciato i loro corpi senza grazia in tre secondi. Altri, come James, erano in apnea da appunto due minuti. Niente avrebbe dovuto turbare quello spettacolo unico.
Finalmente James respirò, aveva perso di vista il suo grasso bersaglio e, seppure a malincuore , distolse per un attimo lo sguardo dalla bellissima sconosciuta.
Appena in tempo per vedere il tozzo Wan Tsoo, inerpicarsi su una improbabile , per lui, data la mole, Viper rosso fiamma e con quella scattare come una spia tra i palmizi.
Lui aveva la sua scintillante BMW blu cobalto che lo aspettava, ma anche la Dea sembrava aspettare qualcuno. Era forse lui ?
Tra l’inseguire Wan in mezzo alle palme ed usare le sue per massaggiare una schiena che chiedeva freschi balsami emollienti, la scelta fu facile. Wan Tsoo aveva cento miglia di mare intorno che non lo potevano proteggere da Lui. C’era, per quello, tutto il tempo.
Lui si chiese chi mai potesse proteggerlo da Lei…
Fu a quel punto che James, tra la sorpresa di tutti, fece un gesto inusuale ed improvviso e prese….
(proseguire, please...)
Secondo
Facciadaschiaffi
“Alessandro guardò con tranquillità gli occhi del sig. Laurenti, e gli sorrise.
Enzo Laurenti ricambiò un po’ assente lo sguardo. Sembrava pensieroso. Non preoccupato, no, ma assorto certamente sì. Poi, quasi meccanicamente, prese ciò che Alessandro gli stava porgendo, lo guardò a sua volta negli occhi, e sorrise a sua volta. Era una bella penna, con un bel tratto grande, rotondo. Era felice mentre sottoscriveva il contratto con la ditta di Alessandro, finalmente liberato dall’ansia della trattativa. Era quasi grato a quel venditore, che quasi gli aveva imposto, con ferma dolce determinazione, quell’impegno. Ma sì, Alessandro e la sua azienda erano certamente degni di fiducia.”
Alex chiamò in azienda.
-Ancora Facciadaschiaffi ?- chiese il direttore generale. –Si, ancora babyface- sogghignò il direttore commerciale.
-E scommetto che il cliente non sa nemmeno cosa ha firmato, perché i nostri prodotti sono migliori…-Il direttore generale non sapeva se ridere o piangere. Per lui Alessandro Capenti era un mistero. Lo chiamava facciadaschiaffi, per quel suo risolino a presa di culo che aveva perennemente stampato sulla faccia da adolescente. Un adolescente viziato di 45 anni, che continuava a mietere successi. Era idolatrato dal direttore commerciale, Bernardo, che così poteva permettersi un’amante costosa ed una Peugeot 607 ultimo grido. Baby face lo chiamava.
Lui invidiava quel sorriso da gaio furfante, quel parlare alla vaselina che corrodeva il senso comune dei clienti, ma era un fatto che Alessandro firmava, e firmava, e firmava.Accidenti se firmava…
Mai un reclamo.
Mentre Alessandro ritirava i suoi rari ed esclusivi Cohiba Lanceros da Franchino, il tabacchino in centro, il giovane Enrico lo tempestava di domande. Sapeva tutta la teoria. Aveva fatto tutti i corsi, nessuno escluso. AIDA (A-ttention-I-nterest D-ecision A-ction), neurolinguistica (occhi su, occhi in giù, soggeti visivi, uditivi, cinestetici ecc), era empatico ecc, ma….
Nonostante la giovane età sogghignava. Forse lui non era ancora il rudere Jack Lemmon di Americani, ma certamente Alessandro era Al Pacino in carne ed ossa. Che trattative ! Sempre nuove, ricche di fascino, di storie, di invenzioni…E quanti soldi faceva !
Quei Cohiba Lanceros costavano quanto il suo misero mensile, fatto di anticipi provvigionali e rimborsi spese…
Fu Alessandro, che disse le parole più belle di quella giornata da apprendista.
-Vieni, mettiamoci in ferie- Ora non si lavora, e proprio perché non si lavora, ti dirò quale è il mio segreto.
-Devi sapere….
(proseguire, please...)
Terzo
Un affare livornese
“Saverio era lì da 10 minuti. I bomboloni del Bar Marconi erano i migliori di tutto il Forte, ma se ne era già sparati sette ! Altro che colesterolo !!
Aveva un bel prendere il Sinvacor….E tutto per colpa di Marco. Quanto ci metteva, c…zzo !
Marco, in quel momento era dal Moroni, sì proprio quella bella testina del Glauco. Accidenti ai fidi !!…
Glauco Moroni era il tipico bancario noioso, e noiosamente stava facendo uggia a Marco, che era sulle spine per via di Saverio, era in grave ritardo per l’appuntamento, e per quello che dovevano combinare.…Insomma, un ginepraio, uno stare scomodi, per un’esubero da nulla, temporaneo, come diceva Marco, sogghignando, o per un
-O Glauco, tu se’ proprio una palla: tu dev’essè l’unico livornese noioso sulla faccia di questa terra…- Insomma, di quanto devo rientrà ?!
Il Moroni era inebetito: come, ‘sto cialtrone un sapeva nemmeno i su’ debiti. Maremmacane !
-Son set-tan-tot.to milioncini, ottanta con le spese e un po’ d’interessi per l’extra fido- scandì bene Glauco.
Marco penso all’incontro con Saverio. Le cambiali ce l’aveva belle che in tasca, ci sarebbe voluto due/tre giorni, poi magari gli spostamenti…Si, insomma, si poteva fare: -va bene se te li porto tra una settimana ?-
Glauco Moroni, che gli avrebbe dato anche un anno di tempo, a qui’ bischero dongiovanni, pur di levarselo di torno, lo fece soffrire un po’, facendola dimolto lunga, ma poi acconsentì ad aspettare “ben” una settimana. Che faina di bancario !
Marco uscì di banca, e pensò che balla raccontare a Saverio, il su’ amicone.
Bisognava proprio essere svelti, per far su’ quella pigna di ‘vaini….
Quando Saverio lo vide, il problema non era il colesterolo, ma la pressione. L’era a mille, da quanto era incazzato: un’ora di ritardo…E sì, che c’era da combinare quel lavoretto con lo Sbrana…”
(proseguire, please...)
Ciao
claudio
claudio bis
Molti dichiarano antipatia per la teconologia, o scarsa dimestichezza con la stessa. Vi propino una vecchia pagina "cachata" anni fa (da cui le evidenziazioni in colore) sulle bestalità che accadono ai servizi assistenza...alcune sono spassose
1. I computer non saranno mai a prova di idiota perche' gli idioti continuano ad avere troppe risorse. Compaq sta considerando di cambiare il comando "Press any key" in "press return key" a causa delle continue telefonate che chiedono quale sia il tasto "any" (da un articolo del WallStreetJournal).
2. Il supporto tecnico di AST ha avuto una chiamata che lamentava che il mouse era molto difficile da controllare con il coprimouse antipolvere messo su. Tale coprimouse si e' scoperto essere poi il sacchetto di plastica in cui il mouse viene imballato.
3. Ha detto 'Insert disk #3', ma ne sono entrati solo due.
4. Un mio amico telefona al provider, dice di avere problemi al pc; il provider gli dice che loro fanno anche assistenza, che potrebbero sistemarglielo loro, e chiede: "Che macchina ha lei ?". Risposta: "Una panda".
5. Un impiegato telefona al servizio assistenza del centro che fornisce la sua ditta di PC, trova la segreteria telefonica e lascia il seguente messaggo: "Buongiorno, ho un problema con la stampante del mio computer; il sistema mi dice che non la "vede". L'ho installata seguendo le istruzioni, ho controllato che i cavi fossero correttamente collegati, ho controllato che il tutto ricevesse corrente, ma il problema persiste. Ho anche girato il monitor verso la stampante, ma il sistema continua dirmi che non la vede. Grazie".
6. Un tecnico della Dell riceve una chiamata da un cliente che e' arrabbiato perche il suo computer gli ha detto che e' "bad and an invalid". Il tecnico spiega che le risposte "bad command" e "invalid" del computer non vanno prese come qualcosa di personale.
7. Telefonata al centro assistenza vendita computer. Il cliente: "Mi scusi, ho da poco comprato un computer da voi. Potrebbe dirmi come si fa a spedire una e-mail?". Il tecnico: "Mi scusi, ma ora sono molto occupato. Potrebbe spedirmi una e-mail?".
8. [Non traducibile-si riferisce ai drive per i floppy da 5.1/4"] A Dell technician advised his customer to put his troubled floppy back in the drive and close the door. The customer asked the tech hold on, and was heard putting the phone down, getting up and crossing the room to close the door to his room.
9. "Utente" donna: Buon giorno, senta io ho il bambino di due anni che sta nella stanza con il computer e questa mattina quando mio marito e' andato a lavorare mi ha detto di non usare il computer perche' ha un virus che ha infettato tutti i dischetti... ora, mio figlio ne ha messo in bocca uno! Secondo lei avrà contagiato anche il bambino ??!??
10. Un tecnico della Compaq ha ricevuto una chiamata da un uomo che si lamentava che il sistema non leggeva i suoi file di word processing dai suoi vecchi dischetti da 5 ¼ pollici. Dopo aver appurato che non sono stati sottoposti a campi magnetici o calore, si e scoperto che il Cliente aveva messo le etichette sui dischi, e poi li ha arrotolati nella macchina per scrivere per poter scrivere sulle etichette.
11. A una cliente di AST viene chiesto di spedire indietro una copia dei suoi dischetti difettosi. Pochi giorni dopo arriva una lettera della Cliente con le fotocopie dei floppy.
12. Un cliente della Dell chiama per dire che non riesce, col suo computer, a spedire i fax. Dopo 40 minuti di chiarimenti, il tecnico scopre che l'uomo sta tentando di faxare un foglio di carta tenendolo appoggiato allo schermo e premendo il tasto "invia".
13. I clienti si lamentano con l’Assistenza che i floppy da 5 ¼ che hanno archiviato solo poche settimane prima già non sono più leggibili; tralasciano di spiegare che, nell’archiviarli, li hanno allegati alla relativa documentazione cartacea con dei punti metallici.
14. Il cliente si presenta in assistenza lamentando che il floppy da 5 ¼ che gli hanno fornito non si può leggere con il suo computer (Olivetti M20); il tecnico gli chiede il dischetto per un controllo e lui prontamente glielo porge, estraendolo piegato in quattro dal portafogli.
15. L’impiegata telefona all’assistenza, lamentando che il drive non le restituisce i floppy inseriti: "Ne ho messi dentro cinque e non riesco ad estrarli", dice; il Tecnico rabbrividisce e si reca da lei: scopre che le hanno rubato l’unità floppy e che, attraverso la fessura rimasta, la Cliente ha continuato imperterrita ad inserire i dischi, lasciandoli cadere all’interno del case.
16. Un cliente IBM ha dei problemi ad installare del software e telefona per il supporto; "Ho messo il primo dischetto, ed è andato tutto bene. Poi mi ha detto di mettere il secondo dischetto, e lì ho avuto dei problemi. Quando mi ha detto di mettere il terzo disco, non sono più riuscito a farcelo entrare...". L'utente non aveva realizzato che "Inserire il Disco 2" significa prima rimuovere il Disco 1.
17. In maniera analoga, un Cliente ha seguito le istruzioni per installare il software. Le istruzioni dicevano di rimuovere il disco dal suo imballo e di metterlo nel drive. L'utente ha aperto fisicamente il disco rimuovendo il disco magnetico dalla sua sede rigida, e poi si è chiesto perchè non funzionava...
18. Ancora analogamente, un Cliente si è lamentato di come fosse difficile rimuovere le custodie dei suoi floppy disk: si è scoperto che ne ha aperta una quantità imprecisata, estraendone il disco magnetico interno e scambiando lo chassis esterno di plastica per una confezione di imballo.
19. Storia vera di un SysOp Novell NetWire: Cliente: "Salve, e il Supporto Tecnico?". Tecnico: "Si. Come posso aiutarla?". C.: "Il porta-tazza del mio PC si è rotto e sono ancora in garanzia". T.: "Mi scusi, ma lei ha detto porta-tazza?". C.: "Sì, è sul frontale del mio computer". T.: "Perdoni se le sembro un po' perplesso, ma è perchè lo sono. Lo ha ricevuto come parte di una promozione, in qualche fiera? Come le è arrivato questo porta-tazza? Ha qualche marchio inciso sopra?". C.: "E' arrivato insieme al computer; non so nulla di nessuna promozione. C'e solo scritto '4X' sopra". A questo punto il tecnico ha spento il suo microfono, perchè non è più riuscito a trattenersi dal ridere. Il Cliente stava usando lo sportelletto del drive CD-ROM come un porta-tazza, tenendolo sempre aperto.
20. Una cliente esasperata chiama il supporto tecnico Dell Computer per dire che non riesce ad accendere il suo nuovo Computer Dell. Dopo essersi assicurato che il computer è alimentato, il tecnico le chiede cosa accade quando lei preme il pulsante; lei risponde: "Continuo a premere su questo pedale ma non succede niente". Il "pedale" si è scoperto essere il mouse.
21. Un'altra cliente chiama la Compaq per dire che il suo nuovo computer non funziona. Dice che ha disimballato l'unità, ha inserito la spina ed è stata 20 minuti seduta lì davanti aspettando che succedesse qualcosa. Quando le viene chiesto cosa e successo quando ha premuto l'interruttore, lei chiede: "Quale interruttore?".
22. Ancora un altro cliente della Dell chiama per dire che la sua tastiera non funziona più. La ha pulita immergendola in acqua e sapone e strofinando per un giorno, e quindi rimuovendo tutti i tasti e lavandoli singolarmente.
23. Utente proprietario di un portatile: "Mentre lavoro, l'hard-disk del mio pc fa rumore !". Tecnico Help: "E Lei come fa a sapere che è proprio il disco fisso ??". Utente: "Perchè se lo schiaccio non fa piu' rumore !". Tecnico Help: "Mi scusi, ma il disco fisso è dentro il pc ?". Utente: "Non piu', ora ce l'ho fra le mie dita !!!". Utente: "Mi puo' aiutare a recuperare dei dati dall'hard disk!". Tecnico Help: "Li ha per caso cancellati ???". Utente: "No ! Ho aperto il disco fisso con un cacciavite !".
24. Tecnico Help: "Prema un tasto qualsiasi !". Utente: "...un tasto della tastiera ?!??"
25. Tecnico Help: "Cancelli tutte le fonts !". Utente: "NO ! Ho paura !"
26. Utente anziano proprietario di un tower: "Ho comprato il computer ieri l'altro e lo ammetto non ho ancora aperto il manuale di istruzioni, ma volevo complimentarmi con voi per l'ottima idea di mettere il portabottiglie a scomparsa per reggere la bottiglia d'acqua minerale oppure all'occorrenza ho visto che c'e' un cerchio piu' stretto anche per il bicchiere!". (Quel signore, ancora oggi usa il cassetto del lettore cd per la sua bottiglia d'acqua!)
27. Tecnico Help: "...ma Lei da dove lo lancia il programma ??". Utente: " ... da Verona !!"
28. Tecnico Help: "Ma Lei che Cd-Rom ha ?". Utente: "...quello dentro al computer !"
29. Tecnico Help: "Lei che sistema operativo usa ?". Utente: "Pentium !"
30. Tecnico Help: "Di che marca e' il suo computer ?". Utente: "Intel Inside !!!"
31. Tecnico Help: "Clicchi su accesso remoto !". Utente: "... su accesso alle moto ?"
32. Utente: "Non mi va la stampante...". Tecnico Help: "In che senso ?". Utente: "Stampa solo in inglese !"
33. Tecnico Help: "...scriva EDIT !". Utente: "... ma con la biro ?"
34. Un tizio ha portato il PC di suo figlio a riparare, perche' era bloccato. Il commesso gli dice: "Attenda, che se lo sblocco, glielo rendo subito". Va nel retro col PC... ritorna e dice: "Ma suo figlio usa la password?". "No, c'ha la Golf!!" (Beppe Altissimi)
35. Cliente: "Il mio computer ha fatto crash!". Supporto tecnico: "Ha fatto crash?". Cliente: "Sì, non mi fa giocare al mio gioco". Supporto tecnico: "Bene, prema Ctrl-Alt-Canc per riavviare". Cliente: "No, non è andato in crash - ha fatto crash". Supporto tecnico: "Eh?". Cliente: "Ha fatto crash il mio gioco. E' quello che ho detto prima. Ho fatto crash con la mia astronave e ora non funziona". Supporto tecnico: "Selezioni 'File', e poi 'Nuovo Gioco'". Cliente: [pausa] "Wow! Come ha imparato a farlo?".
36. Ho ricevuto una chiamata da una donna che aveva dei problemi con la stampante laser: la metà in basso dei fogli che stampava veniva fuori tutta a macchie. Sembrava strano che la stampante spandesse solo sulla metà inferiore. L'ho guidata attraverso i passi base e le ho fatto stampare una pagina di test. La stampa è venuta bene. Le ho chiesto di stampare una pagina, e lei ha mandato in stampa un foglio. Non appena il foglio ha iniziato a venire fuori, l'ha tirato fuori e me l'ha mostrato. Le ho detto di aspettare fino a che il foglio non fosse uscito da solo.
37. Una cliente era confusa perchè il suo cursore si muoveva nella direzione opposta rispetto a quella del mouse. Inoltre, si lamentava del fatto che i bottoni erano difficili da premere. Era molto imbarazzata quando le abbiamo chiesto di ruotare il mouse in modo che il filo puntasse via da lei.
38. Una signora indubbiamente gentile ha chiamato per dei problemi con l'installazione di Windows, che andava molto male. Cliente: "Ho preso i dischi di Windows dal lavoro per installarlo sul mio computer di casa". L'addestramento stressa sul fatto che "non siamo la polizia del software", così sono passato oltre al piccolo atto di pirateria. Supporto tecnico: "E cos'è successo?". Cliente: "Come inserisco un disco, mi dice che non è inizializzato". Supporto tecnico: "Si ricorda il messaggio esatto, signora?". Cliente: (altezzosamente) "L'ho scritto. 'Questo disco non è per Macintosh'."
39. Un mio amico era in laboratorio in un tranquillo pomeriggio, quando nota una ragazza seduta davanti ad un computer con le braccia incrociate, che guardava lo schermo. Dopo circa 15 minuti vede che la ragazza è sempre nella stessa posizione, solo che sta battendo impazientemente il piede. Va a chiederle se ha bisogno di aiuto e lei risponde: "Era ora! Ho premuto il tasto F1 più di 20 minuti fa!"
40. Lavoro per un Internet service provider locale. Spesso riceviamo telefonate che iniziano circa così: "Pronto? E' Internet?".
41. Cliente: "Così questo mi farà collegare ad Internet, giusto?". Supporto tecnico: "Sì". Cliente: "E questa è l'ultima versione di Internet, vero?".
42. Supporto tecnico: "Bene... ora faccia un doppio click sull'icona del File Manager". Cliente: "Ecco perchè odio il Windows - per le icone - io sono Protestante, e non credo nelle icone". Supporto tecnico: "E' solo un termine tecnico, signore". Cliente: "Non mi interessa dei vostri 'termini tecnici'. Non credo nelle icone!". Supporto tecnico: "Bene... perchè allora non fa un doppio click quel 'piccolo disegno' di uno schedario... va bene 'piccolo disegno'?". Cliente: [click]
43. Un cliente in un negozio di computer: "Potrebbe copiarmi Internet su questo dischetto, per favore?".
44. Cliente: "Vorrei un tappetino per il mouse, per favore". Commesso: "Certo, ne abbiamo una grande varietà". Cliente: "Ma saranno compatibili col mio computer?"
45. Una volta ho ricevuto un fax con in fondo una nota che pregava di mandare il documento indietro quando non mi sarebbe più servito, perchè ne aveva bisogno.
46. "Ho inserito il Cd ma non succede nulla". "Sicuro che ci sia l'autoplay?". "Cos'è, un gioco di macchine?".
47. Un ometto sulla settantina voleva acquistare un lettore CD-ROM per leggere un cd-rom, e si arrabbiava se gli dicevo che ci voleva anche il computer per farlo funzionare. Dopo 20 minuti di discussione era disposto a comprare monitor e CD ROM ma rifiutava categoricamente il computer.
48. "Volevo un Tover". "Un toner - dice prontamente il commerciale - Che stampante ha?". "Una HP 670". "Allora vuole la cartuccia?". "No, la stampante mi funziona, è la scatola accanto che volevo cambiare!".
49. Il cliente indica tutti i componenti di un computer assemblato con apparente competenza, arrivato Hard Disk dice: "l' hard Disk quasi quasi non lo metto, tanto salvo sempre sui dischetti !".
50. Cliente: vorrei dei cavi per il Computer! - Operatore COMMERCIALE: che tipo di cavi? - dei cavi da INFILARE dietro - Operatore COMMERCIALE: ma,per collegare cosa? - é che io li ho persi, ho fatto la SGOMBRO da casa e ho perso i cavi del computer, vorrei un po' di cavi!
51. Operatore COMMERCIALE "Che problema ha?" - Cliente: "Nessun problema! Mi hanno detto di chiamare questo numero per esercitare la garanzia!" - COMMERCIALE: "Ma la macchina e' funzionante?" - Cliente: "Perfettamente! Io volevo solo dire che esercito la garanzia "
52. Ecco il dialogo tra un cliente e l'impiegato: "Ridge Hall computer assistant; posso aiutarla?". "Si', beh, ho un problema con WordPerfect". "Che tipo di problema?". "Beh', stavo scrivendo, quando di colpo tutte le parole sono andate via". "Andate via?". "Sono sparite". "Hmm. Cosa c'è sullo schermo?". "Niente". "Niente?". "E' vuoto; e non accetta niente quando io premo i tasti". "Lei è ancora in WordPerfect, o ne è uscito?". "Come posso saperlo?". "Vede qualcosa sul prompt dei comandi?". "Cos'è un prompt?". "Non importa. Riesce a muovere il cursore sullo schermo?". "Non c'è nessun cursore: gliel'ho detto, non accetta niente di quello che digito". "Il suo monitor ha un indicatore di accensione?". "Qual e' il monitor?". "E' la cosa con uno schermo che sembra una TV. C'e una lucetta che dice quando e' acceso?". "Non lo so". "Bene, allora guardi sul retro del monitor e cerchi dove entra il cavo di alimentazione. Riesce a vederlo?". "Si', penso di si'". "Benone. Segua il cavo fino alla spina, e mi dica se e' inserito nella presa nel muro". "... Si', è inserito". "Quando lei era dietro al monitor, ha visto se c'erano due cavi collegati sul retro del monitor, e non uno solo?". "No". "Ok, ci sono. Mi serve che lei guardi dietro di nuovo e cerchi l'altro cavo". "... Ok, eccolo". "Lo segua per me, e mi dica se e' ben infilato nella sua presa dietro al computer". "Non ci arrivo". "Mmm. Beh, non riesce a vederlo?". "No". "Anche mettendo il ginocchio su qualcosa e sporgendosi in avanti?". "Oh, ma non è perché non ho la giusta angolazione, e perché è buio?". "Buio?". "Già. Le luci dell'ufficio sono spente". "Beh', accenda le luci dell'ufficio, allora". "Non posso". "Perché non può?". "Perché manca la corrente". "Manca... la corrente? Ah, ok, abbiamo scoperto il problema. Ha ancora lo scatolone, i manuali e l'imballo di quando il suo computer le è arrivato?". "Beh', si', li tengo nello sgabuzzino". "Molto bene. Li prenda, scolleghi il suo sistema e lo imballi come era quando le fu consegnato. Poi prenda il tutto e lo porti indietro al negozio dove lo ha acquistato". "Davvero? E' cosi' grave?". "Si', ho paura di si'." "Beh', allora e' tutto a posto, suppongo. Cosa devo dire loro?". "Dica loro che lei e' troppo stupido per possedere un computer".
53. Hot Line Supporto Tecnico Compaq: "Che tipo di computer ha?". Cliente: "Uno bianco".
54. Al telefono con utente imbranato lo guidavo fuori dai casini che aveva fatto col computer! A un passo dall'uscita... IO: "OK! Adesso prema F1". LUI: "Fatto! Non succede niente!". IO: "Impossibile! Ha premuto F1 bene!". LUI "Certo. Ci riprovo .... ecco non succede niente!". IO: "Ma come? Non e' sulla finestra menu' principale?". LUI: "Si! menu' principale!". IO: "E spingendo F1 non succede niente?". LUI: "Guardi l'ho rifatto anche adesso .... Niente!". Dopo 10 minuti in cui gli ho fatto ricontrollare dal cavo della tastiera al monitor, cominciavo ad essere alterato. I toni erano gia' accesi, quando ... la rivelazione. LUI: "Insomma cosa vuole che le dica? Sono sul menu' principale!! Glielo Giuro!! Premo F1 e non succede niente!! Ecco guardi..... premo F ... fa un leggerissimo sfarfallio il cursore, poi premo 1 stesso sfarfallio ... ma dal menu principale non mi muovo!!!"
55. Voce al telefono: "Mi avete detto di non usare le maiuscole per la password, non e' vero?". "Assistenza computer: "Esatto". Voce: "E allora, per le cifre come faccio a fare il minuscolo?".
56. Supporto clienti della Compaq Argentina. Dopo 20 minuti di telefono il tecnico scopre che è stato erroneamente rinominato il file COMMAND.COM in COMMAND.CO. Per verificare se il file fosse corrotto o danneggiato l'operatore chiede al cliente la dimensione del file. La solerte risposta è stata: "Circa 1 , 1 e 1/2 centimetri". [Il cliente aveva misurato la larghezza del nome del file]
57. Una donna chiama l'help desk della Canon americana presentando un problema relativo alla sua stampante. L'operatore le chiede se sta lavorando 'sotto' Windows'. La donna risponde: "No la mia scrivania è vicino alla porta, ma questo è un buon posto. L'uomo che lavora vicino a me è sotto la finestra e sta lavorando tranquillamente".
58. Cliente: "Sto cercando di collegarmi ad Internet usando il CD che mi avete dato, ma non ci riesco. Forse faccio qualcosa di sbagliato?". Assistenza tecnica: "OK, avete messo il CD nel drive, vero?". Cliente: "Si'?". Assistenza tecnica: "E che tipo di computer state usando?". Cliente: "Computer? Oh no, io non ho nessun computer. Io uso il CD player, ma sento degli strani rumori. Senta..."
59. Una bella mattina arriva un tipo col portatile acquistato il giorno prima. "Salve!". "Buongiorno, posso esserle utile?". "Si', il portatile che ho preso ieri non va!". "Addirittura... che problemi le da'?". "Non si sente niente!!!". "Capisco, beh, ci do un'occhiata...". Guardo il portatile... alzo la levetta del volume... lo accendo... faccio partire un mp3... perfetto. "Ecco qua il suo portatile, messo a posto!". "Cos'aveva?". "C'è stato un conflitto di versione tra i file di libreria del programma della calcolatrice, quindi i condensatori della piastra madre hanno dato errore nel registro del sistema operativo". "Annnnnnnn...". "E' per questo che non si sentiva, sono i classici bug di windows...". "Aveva un virus?!?!?". "Si', uno piccolino, ma è stato tolto...". "Che veloce che sei stato!!!". "Si', beh, modestamente..."
60. "Verresti a reinstallarmi il modem che dopo 10 secondi di connessione mi butta giu' la linea? Mi hanno detto che ci dev'essere un COMPLOTTO tra la scheda audio e il modem".
61. Convinco una mia cliente a cambiare il computer per sostituire il suo vecchi wordstar per passare a windows Installato il computer la cliente mi chiede come si usa il le spiego che deve utilizzare il mouseLei candidamente prede il mouse è lo muove davanti al monitor e mi dice... non si muove ... è troppo difficile voglio il mio wordstar !!!!
62. Assistenza computer: "Che videata sta guardando?". Lei: "Quella del monitor?". Io: "Senta, in quale menu si trova?". Lei: "Ah si! eheheheheh, scusi, neh? Nel menu stampe da Profis...". Io: "Bene, adesso esca di li'...". Lei: (sento mettere il telefono sul tavolo e passi che si allontanano. Voce dal fondo in lontanananza: "E ADESSO COSA FACCIO?")
63. Un cliente in casa propria, dopo un'installazione: "Ma devo accendere prima il computer di sotto o quello di sopra ?". (riferendosi al monitor)
64. Durante un preventivo… "Il pc per cosa lo vuole usare?". "Mah... sa, col pc ci vorrei fare Internet".
65. Due clienti in attesa in un computer shop: "Ma tu lo fai Mp3?".
66. Una cliente si lamenta di un pc appena comprato: "Il case prima era poroso... adesso e' liscio!"
67. Stavo lavorando come Supporto Tecnico per la divisione Deskjet dell'HP da circa un mese quando ricevetti una chiamata di un cliente con un problema che non riuscii a risolvere. Non stampava il colore giallo. Tutti gli altri colori erano a posto, cosa che mi stupiva in quanto gli unici veri colori sono l'azzurro, il magenta e il giallo. Per esempio, il verde è una combinazione di azzurro e gallo, ma il verde veniva stampato giusto. Ogni colore dello spettro veniva stampato bene, tranne il giallo. Dissi all'utente di cambiare cartuccia, di cancellare e reinstallare i drivers. Nulla. Chiesi ai miei colleghi un aiuto; nessuna idea oltre a quelle che già avevo avuto. Dopo due ore di troubleshooting, stavo quasi per dire al cliente di mandarci la stampante per ripararla, quando lui mi chiese, gentilmente: "Posso provare a stampare su un foglio di carta bianca, invece di usare questo giallo?"
68. Cliente : "Non riesco a far partire il vostro CD-ROM d'inglese". Hotline : "Avete messo il CD nel lettore... parte?". Cliente : "No !". Hotline : "Allora fatelo partire. Cliente : "No, non parte, non succede niente...". Hotline : "Eih, quale sistema possedete?". Cliente : "Intendete dire qual e' la marca del mio hi-fi ?".
69. Ieri mi è arrivato un cliente dicendomi: "Scusi vorrei un computer con modem incorporato per la linea AIDS. Io l'ho subito corretto dicendogli: "Guardi che è la linea SDN". Lui mi continuava a dire AIDS. Poi mi ha insultato dicendomi : "E' propio vero che voi pur di vendere vi inventate le cose". POI è ANDATO VIA...
70. Computer Help. Domanda: "La sua versione di Internet Explorer è in italiano o in inglese?". "NON LO SO!!!" (ma come non lo sai, allora non sai leggere?!?)
71. Computer help: "Non sa la codifica di Internet Explorer, non si preoccupi, la controlliamo insieme, dunque, ha IE aperto?". Utente: "sì". C: "clicchi in alto sul punto di domanda". Utente: "mmm.... non c'è!". C: "come non c'è, guardi in alto, c'è File, Modifica,Visualizza, Preferiti, Strumenti?". Utente: "sì". C: "ok, dopo cosa c'è?". Utente: "un punto interrogativo!". C: "sì, esatto! il punto di domanda è il punto interrogativo". Utente: "e, mi scusi se non sono molto pratico, sono geometra!!!"
72. Computer help con un cliente che naviga in un sito: "sì, mi scusi, ma lei dov'è che sta guardando?". Utente: "sul monitor!". C: "sì, ho capito, ma dove esattamente ?". Utente: "sullo schermo!". C: "mi attenda un attimo" click (musichetta dell'attesa) (aaaahhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!)
73. Computer help: Operatore: "prema il tasto F11". Utente: "F in maiuscolo o minuscolo?".
74. Computer e idioti. Alla domanda: "mi scusi, ma lei che sistema operativo utilizza?" le risposte sono varie: windows 97, windows 5, windows 5.5, word, tin.it, windows 89, winson 98, windows 80, windows 2003 (cazzo! e io pensavo di aver una versione aggiornata!)
75. Computer e idioti: Alla domanda: "mi scusi, che browser utilizza?" le risposte sono: windows 95, libero infostrada, il mio broxer è Internet Explorer (va bè, almeno sapeva di cosa stavo parlando), Internet Express (!!!), Nescafè (!!!), Netscup (???)
76. Utente: "Salve, signorina, sono nel sito ******* seleziono vari voci, ma vedo sempre la stessa sezione, i fondi...". Operatore: "Come vede la sezione fondi? Cosa c'è scritto?". Utente: "te page cannotto bi fondo! (detto come è scritto) (l'utente visualizzava il messaggio "the page cannot be found" pagina nontrovata!)
77. Operatore: "Lei le lettere maiuscole come le fa? con lo shift o con il caps lock?". Utente: "non lo so, con il tasto solito!". O: "allora, prema il caps lock, il tasto con sopra il lucchettino". Utente: "non lo vedo!". O: "allora, di fianco la lettera A, cosa c'è?". O: "un tasto con sopra un PINO!"
78. Utente: "Buongiorno, io avrei bisogno di una nuova password per accedere alservizio". O: "mmm sì, l'ha dimenticata?". Utente: "No, guardi, avevo lasciato la mia password nel collare del mio cane, il problema è che il cane è morto e l'ho seppellito, non mi va di riesumare la povera bestia per la mia password". O: (!?!?!?!?!) "ah, mi dispiace per il suo cane, comunque può chiederne una nuova !!!"
79. Operatore: "Bisogna eliminare i file temporanei; clicchi su strumenti, opzioni internet". Utente: "sì, fatto". O: "Bene, ora in centro finestra vede "Elimina file ?". Utente: "Sì, "elimina file" lo vedo, non vedo "in centro finestra".
80. Operatore: "Mi può dire le dimensioni del suo hard-disk ?". Utente: "128 bit !". O: "No, le dimensioni del suo disco fisso ?". Utente: "133 MegaHertz !!!"
81. Utente: "Buongiorno, non riesco a effettuare il LOGIN (pronunciato proprio come si scrive) con la mia utenza, ha sempre funzionato ma adesso non va...". Operatore: "Va bene facciamo una prova con un'altra utenza: scriva pure User name: 21, scritto in numeri cioè 2 e 1, Password sempre 21". Utente: "Password tutto attaccato??"
82. Operatore alle prese con un utente fighetto con la codifica di un browser: "Lei che sistema operativo utilizza?". Utente. "Windows nineteen-five". O: "????.... bene, apra Internet Explorer". Utente. "Ok". O. "Clicchi sul ?, informazioni su IE". Utente: "ok". O: "mi legge la codifica?". Utente: "Forty bit". O: ???? .....ok, vada sul Desktop". Utente: "mi aiuti lei, non so cos'è!". O: "sigh... sigh".
83. Cliente: "Pronto? E' l'assistenza tecnica?". Operatore: "Si', signore. Qual e' il suo problema?". C: "Non riesco ad accendere questo coso". O: "Se non riesce ad accendere il computer, signore, le suggerisco di contattare il costruttore. Questa e' l'assistenza tecnica per internet". C: "Computer?". O: "Si', il suo computer". C: "Io non ho un computer". O: "Qual e' l'apparecchio con cui si trova in difficolta'?". C: "Il mio nuovo tagliaerba". O: "Signore, questo e' il numero del supporto tecnico per internet. Le suggerisco di ricontrollare il numero telefonico e di riprovare". C: "No, sono sicuro che sia quello giusto. Potete mandarmi qualcuno a riparare questo dannato aggeggio?". O: "Signore, noi non ci occupiamo di tagliaerba. Per favore, ricontrolli il numero e riprovi".
84. Operatore: "Va bene, se vuole lanciare il programma che ha appena installato deve per prima cosa andare al menu di avvio... il menu di avvio... ok, ci arriva muovendo il cursore, con il mouse, fino al tasto avvio... il tasto avvio... Sta usando Windows 98, vero? ok... il tasto avvio? nell'angolo inferiore sinistro dello schermo... il tasto AVVIO... il bottone con su scritto "AVVIO"... angolo inferiore sinistro... avvio... si, sembra un bottoncino... c'e' scritto "avvio"... giusto... avvio... adesso muova il cursore fino a quel bottone... no, lasci pure il mouse sul tavolo e lo faccia scivolare... lo vede il cursore che si muove sullo schermo? Si', carino vero? Sposti il cursore sul pulsante avvio... Si', il bottone di cui stavamoparlando prima... prema il bottone... COSA?! Oh... va bene... ora voglio che prema di nuovo il tasto per riaccendere il computer..."
85. Operatore: "Signore, lei ha familiarita' con i computer?". Cliente: "Certamente! Sono il direttore tecnico della ACER Africa!". O: "Bene. Ha caricato il driver del monitor per Windows 95?". C: "Dove lo trovo?". O: "E' in uno dei dischetti neri che ha ricevuto insieme al pc". C: "Oh! L'ho visto. Ce ne sono 3: uno con su scritto OS/2, uno con scritto Windows 3.11, e l'ultimo con su scritto Windows 95. Quale devo usare?".
86. Cliente: "Ho intenzione di passare a Windows NT. Sono indeciso se prendere la versione Server o quella Workstation". Operatore: "Beh, la usera' per una workstation o per un server?". C: "Per un server. Allora, quale devo prendere?". O: "Forse la versione server?". C: "Qual e' delle due?". O: "Windows NT Server". C: "Ok, grazie".
87. Aggiornamento hardware in un ufficio. L'impiegata si accorge che le hanno sostituito il suo vecchio monitor da 15" con uno nuovo da 17". Impiegata: "Puo' rimettermi il mio vecchio monitor sul computer?". Tecnico: "Si, potrei, ma non preferisce avere quello nuovo piu' grande?". I: "Non mi interessa. E' che ho installato uno screen-saver da 75$ sul vecchio monitor e non voglio che vada perso". T: "Ah, ma non si preoccupi. Il nuovo monitor avra' esattamente lo stesso screen-saver". I: "E' in grado di spostare lo screen-saver dal mio vecchio monitor a quello nuovo?". T: "Certamente!". I: "Ah, bene".
88. Operatore: "Adesso prema la barra spaziatrice". Cliente: "Il tasto return?". O: "No, la barra spaziatrice. Lo spazio". C: "Il tasto Enter, Control, Shift?". O: "No, lo spazio. La Barra spaziatrice". Il tasto lungo orizzontale". C: [mugugna] O: "Ok. Li vede i tasti c, v, b, n, e m?". C: "Si'....". O: "Proprio li' sotto". C. "Oh"
89. Cliente: "Voglio mandare una email. Come posso fare da WordPerfect?". Operatore: "Ha un programma di posta elettronica?". C: "No". O: "E' in rete?". C: "No". O: "Ha un modem?". C: "No". O: "Allora non puo' spedire una email". C: "Questo programma e' inutile! Come posso fare per mandare una email?!". O: "Beh, se clicca sul pulsante "send", si aprirà una porticina dietro il monitor e un piccione volera' via con il suo messaggio".
90. Donna 1: "Cos'e' quel piccolo cestino sullo schermo?". Donna 2: "Mio figlio mi ha detto che si chiama 'recycle bin'. Mi ha detto che se non voglio piu' un documento di Word e lo ca
1. I computer non saranno mai a prova di idiota perche' gli idioti continuano ad avere troppe risorse. Compaq sta considerando di cambiare il comando "Press any key" in "press return key" a causa delle continue telefonate che chiedono quale sia il tasto "any" (da un articolo del WallStreetJournal).
2. Il supporto tecnico di AST ha avuto una chiamata che lamentava che il mouse era molto difficile da controllare con il coprimouse antipolvere messo su. Tale coprimouse si e' scoperto essere poi il sacchetto di plastica in cui il mouse viene imballato.
3. Ha detto 'Insert disk #3', ma ne sono entrati solo due.
4. Un mio amico telefona al provider, dice di avere problemi al pc; il provider gli dice che loro fanno anche assistenza, che potrebbero sistemarglielo loro, e chiede: "Che macchina ha lei ?". Risposta: "Una panda".
5. Un impiegato telefona al servizio assistenza del centro che fornisce la sua ditta di PC, trova la segreteria telefonica e lascia il seguente messaggo: "Buongiorno, ho un problema con la stampante del mio computer; il sistema mi dice che non la "vede". L'ho installata seguendo le istruzioni, ho controllato che i cavi fossero correttamente collegati, ho controllato che il tutto ricevesse corrente, ma il problema persiste. Ho anche girato il monitor verso la stampante, ma il sistema continua dirmi che non la vede. Grazie".
6. Un tecnico della Dell riceve una chiamata da un cliente che e' arrabbiato perche il suo computer gli ha detto che e' "bad and an invalid". Il tecnico spiega che le risposte "bad command" e "invalid" del computer non vanno prese come qualcosa di personale.
7. Telefonata al centro assistenza vendita computer. Il cliente: "Mi scusi, ho da poco comprato un computer da voi. Potrebbe dirmi come si fa a spedire una e-mail?". Il tecnico: "Mi scusi, ma ora sono molto occupato. Potrebbe spedirmi una e-mail?".
8. [Non traducibile-si riferisce ai drive per i floppy da 5.1/4"] A Dell technician advised his customer to put his troubled floppy back in the drive and close the door. The customer asked the tech hold on, and was heard putting the phone down, getting up and crossing the room to close the door to his room.
9. "Utente" donna: Buon giorno, senta io ho il bambino di due anni che sta nella stanza con il computer e questa mattina quando mio marito e' andato a lavorare mi ha detto di non usare il computer perche' ha un virus che ha infettato tutti i dischetti... ora, mio figlio ne ha messo in bocca uno! Secondo lei avrà contagiato anche il bambino ??!??
10. Un tecnico della Compaq ha ricevuto una chiamata da un uomo che si lamentava che il sistema non leggeva i suoi file di word processing dai suoi vecchi dischetti da 5 ¼ pollici. Dopo aver appurato che non sono stati sottoposti a campi magnetici o calore, si e scoperto che il Cliente aveva messo le etichette sui dischi, e poi li ha arrotolati nella macchina per scrivere per poter scrivere sulle etichette.
11. A una cliente di AST viene chiesto di spedire indietro una copia dei suoi dischetti difettosi. Pochi giorni dopo arriva una lettera della Cliente con le fotocopie dei floppy.
12. Un cliente della Dell chiama per dire che non riesce, col suo computer, a spedire i fax. Dopo 40 minuti di chiarimenti, il tecnico scopre che l'uomo sta tentando di faxare un foglio di carta tenendolo appoggiato allo schermo e premendo il tasto "invia".
13. I clienti si lamentano con l’Assistenza che i floppy da 5 ¼ che hanno archiviato solo poche settimane prima già non sono più leggibili; tralasciano di spiegare che, nell’archiviarli, li hanno allegati alla relativa documentazione cartacea con dei punti metallici.
14. Il cliente si presenta in assistenza lamentando che il floppy da 5 ¼ che gli hanno fornito non si può leggere con il suo computer (Olivetti M20); il tecnico gli chiede il dischetto per un controllo e lui prontamente glielo porge, estraendolo piegato in quattro dal portafogli.
15. L’impiegata telefona all’assistenza, lamentando che il drive non le restituisce i floppy inseriti: "Ne ho messi dentro cinque e non riesco ad estrarli", dice; il Tecnico rabbrividisce e si reca da lei: scopre che le hanno rubato l’unità floppy e che, attraverso la fessura rimasta, la Cliente ha continuato imperterrita ad inserire i dischi, lasciandoli cadere all’interno del case.
16. Un cliente IBM ha dei problemi ad installare del software e telefona per il supporto; "Ho messo il primo dischetto, ed è andato tutto bene. Poi mi ha detto di mettere il secondo dischetto, e lì ho avuto dei problemi. Quando mi ha detto di mettere il terzo disco, non sono più riuscito a farcelo entrare...". L'utente non aveva realizzato che "Inserire il Disco 2" significa prima rimuovere il Disco 1.
17. In maniera analoga, un Cliente ha seguito le istruzioni per installare il software. Le istruzioni dicevano di rimuovere il disco dal suo imballo e di metterlo nel drive. L'utente ha aperto fisicamente il disco rimuovendo il disco magnetico dalla sua sede rigida, e poi si è chiesto perchè non funzionava...
18. Ancora analogamente, un Cliente si è lamentato di come fosse difficile rimuovere le custodie dei suoi floppy disk: si è scoperto che ne ha aperta una quantità imprecisata, estraendone il disco magnetico interno e scambiando lo chassis esterno di plastica per una confezione di imballo.
19. Storia vera di un SysOp Novell NetWire: Cliente: "Salve, e il Supporto Tecnico?". Tecnico: "Si. Come posso aiutarla?". C.: "Il porta-tazza del mio PC si è rotto e sono ancora in garanzia". T.: "Mi scusi, ma lei ha detto porta-tazza?". C.: "Sì, è sul frontale del mio computer". T.: "Perdoni se le sembro un po' perplesso, ma è perchè lo sono. Lo ha ricevuto come parte di una promozione, in qualche fiera? Come le è arrivato questo porta-tazza? Ha qualche marchio inciso sopra?". C.: "E' arrivato insieme al computer; non so nulla di nessuna promozione. C'e solo scritto '4X' sopra". A questo punto il tecnico ha spento il suo microfono, perchè non è più riuscito a trattenersi dal ridere. Il Cliente stava usando lo sportelletto del drive CD-ROM come un porta-tazza, tenendolo sempre aperto.
20. Una cliente esasperata chiama il supporto tecnico Dell Computer per dire che non riesce ad accendere il suo nuovo Computer Dell. Dopo essersi assicurato che il computer è alimentato, il tecnico le chiede cosa accade quando lei preme il pulsante; lei risponde: "Continuo a premere su questo pedale ma non succede niente". Il "pedale" si è scoperto essere il mouse.
21. Un'altra cliente chiama la Compaq per dire che il suo nuovo computer non funziona. Dice che ha disimballato l'unità, ha inserito la spina ed è stata 20 minuti seduta lì davanti aspettando che succedesse qualcosa. Quando le viene chiesto cosa e successo quando ha premuto l'interruttore, lei chiede: "Quale interruttore?".
22. Ancora un altro cliente della Dell chiama per dire che la sua tastiera non funziona più. La ha pulita immergendola in acqua e sapone e strofinando per un giorno, e quindi rimuovendo tutti i tasti e lavandoli singolarmente.
23. Utente proprietario di un portatile: "Mentre lavoro, l'hard-disk del mio pc fa rumore !". Tecnico Help: "E Lei come fa a sapere che è proprio il disco fisso ??". Utente: "Perchè se lo schiaccio non fa piu' rumore !". Tecnico Help: "Mi scusi, ma il disco fisso è dentro il pc ?". Utente: "Non piu', ora ce l'ho fra le mie dita !!!". Utente: "Mi puo' aiutare a recuperare dei dati dall'hard disk!". Tecnico Help: "Li ha per caso cancellati ???". Utente: "No ! Ho aperto il disco fisso con un cacciavite !".
24. Tecnico Help: "Prema un tasto qualsiasi !". Utente: "...un tasto della tastiera ?!??"
25. Tecnico Help: "Cancelli tutte le fonts !". Utente: "NO ! Ho paura !"
26. Utente anziano proprietario di un tower: "Ho comprato il computer ieri l'altro e lo ammetto non ho ancora aperto il manuale di istruzioni, ma volevo complimentarmi con voi per l'ottima idea di mettere il portabottiglie a scomparsa per reggere la bottiglia d'acqua minerale oppure all'occorrenza ho visto che c'e' un cerchio piu' stretto anche per il bicchiere!". (Quel signore, ancora oggi usa il cassetto del lettore cd per la sua bottiglia d'acqua!)
27. Tecnico Help: "...ma Lei da dove lo lancia il programma ??". Utente: " ... da Verona !!"
28. Tecnico Help: "Ma Lei che Cd-Rom ha ?". Utente: "...quello dentro al computer !"
29. Tecnico Help: "Lei che sistema operativo usa ?". Utente: "Pentium !"
30. Tecnico Help: "Di che marca e' il suo computer ?". Utente: "Intel Inside !!!"
31. Tecnico Help: "Clicchi su accesso remoto !". Utente: "... su accesso alle moto ?"
32. Utente: "Non mi va la stampante...". Tecnico Help: "In che senso ?". Utente: "Stampa solo in inglese !"
33. Tecnico Help: "...scriva EDIT !". Utente: "... ma con la biro ?"
34. Un tizio ha portato il PC di suo figlio a riparare, perche' era bloccato. Il commesso gli dice: "Attenda, che se lo sblocco, glielo rendo subito". Va nel retro col PC... ritorna e dice: "Ma suo figlio usa la password?". "No, c'ha la Golf!!" (Beppe Altissimi)
35. Cliente: "Il mio computer ha fatto crash!". Supporto tecnico: "Ha fatto crash?". Cliente: "Sì, non mi fa giocare al mio gioco". Supporto tecnico: "Bene, prema Ctrl-Alt-Canc per riavviare". Cliente: "No, non è andato in crash - ha fatto crash". Supporto tecnico: "Eh?". Cliente: "Ha fatto crash il mio gioco. E' quello che ho detto prima. Ho fatto crash con la mia astronave e ora non funziona". Supporto tecnico: "Selezioni 'File', e poi 'Nuovo Gioco'". Cliente: [pausa] "Wow! Come ha imparato a farlo?".
36. Ho ricevuto una chiamata da una donna che aveva dei problemi con la stampante laser: la metà in basso dei fogli che stampava veniva fuori tutta a macchie. Sembrava strano che la stampante spandesse solo sulla metà inferiore. L'ho guidata attraverso i passi base e le ho fatto stampare una pagina di test. La stampa è venuta bene. Le ho chiesto di stampare una pagina, e lei ha mandato in stampa un foglio. Non appena il foglio ha iniziato a venire fuori, l'ha tirato fuori e me l'ha mostrato. Le ho detto di aspettare fino a che il foglio non fosse uscito da solo.
37. Una cliente era confusa perchè il suo cursore si muoveva nella direzione opposta rispetto a quella del mouse. Inoltre, si lamentava del fatto che i bottoni erano difficili da premere. Era molto imbarazzata quando le abbiamo chiesto di ruotare il mouse in modo che il filo puntasse via da lei.
38. Una signora indubbiamente gentile ha chiamato per dei problemi con l'installazione di Windows, che andava molto male. Cliente: "Ho preso i dischi di Windows dal lavoro per installarlo sul mio computer di casa". L'addestramento stressa sul fatto che "non siamo la polizia del software", così sono passato oltre al piccolo atto di pirateria. Supporto tecnico: "E cos'è successo?". Cliente: "Come inserisco un disco, mi dice che non è inizializzato". Supporto tecnico: "Si ricorda il messaggio esatto, signora?". Cliente: (altezzosamente) "L'ho scritto. 'Questo disco non è per Macintosh'."
39. Un mio amico era in laboratorio in un tranquillo pomeriggio, quando nota una ragazza seduta davanti ad un computer con le braccia incrociate, che guardava lo schermo. Dopo circa 15 minuti vede che la ragazza è sempre nella stessa posizione, solo che sta battendo impazientemente il piede. Va a chiederle se ha bisogno di aiuto e lei risponde: "Era ora! Ho premuto il tasto F1 più di 20 minuti fa!"
40. Lavoro per un Internet service provider locale. Spesso riceviamo telefonate che iniziano circa così: "Pronto? E' Internet?".
41. Cliente: "Così questo mi farà collegare ad Internet, giusto?". Supporto tecnico: "Sì". Cliente: "E questa è l'ultima versione di Internet, vero?".
42. Supporto tecnico: "Bene... ora faccia un doppio click sull'icona del File Manager". Cliente: "Ecco perchè odio il Windows - per le icone - io sono Protestante, e non credo nelle icone". Supporto tecnico: "E' solo un termine tecnico, signore". Cliente: "Non mi interessa dei vostri 'termini tecnici'. Non credo nelle icone!". Supporto tecnico: "Bene... perchè allora non fa un doppio click quel 'piccolo disegno' di uno schedario... va bene 'piccolo disegno'?". Cliente: [click]
43. Un cliente in un negozio di computer: "Potrebbe copiarmi Internet su questo dischetto, per favore?".
44. Cliente: "Vorrei un tappetino per il mouse, per favore". Commesso: "Certo, ne abbiamo una grande varietà". Cliente: "Ma saranno compatibili col mio computer?"
45. Una volta ho ricevuto un fax con in fondo una nota che pregava di mandare il documento indietro quando non mi sarebbe più servito, perchè ne aveva bisogno.
46. "Ho inserito il Cd ma non succede nulla". "Sicuro che ci sia l'autoplay?". "Cos'è, un gioco di macchine?".
47. Un ometto sulla settantina voleva acquistare un lettore CD-ROM per leggere un cd-rom, e si arrabbiava se gli dicevo che ci voleva anche il computer per farlo funzionare. Dopo 20 minuti di discussione era disposto a comprare monitor e CD ROM ma rifiutava categoricamente il computer.
48. "Volevo un Tover". "Un toner - dice prontamente il commerciale - Che stampante ha?". "Una HP 670". "Allora vuole la cartuccia?". "No, la stampante mi funziona, è la scatola accanto che volevo cambiare!".
49. Il cliente indica tutti i componenti di un computer assemblato con apparente competenza, arrivato Hard Disk dice: "l' hard Disk quasi quasi non lo metto, tanto salvo sempre sui dischetti !".
50. Cliente: vorrei dei cavi per il Computer! - Operatore COMMERCIALE: che tipo di cavi? - dei cavi da INFILARE dietro - Operatore COMMERCIALE: ma,per collegare cosa? - é che io li ho persi, ho fatto la SGOMBRO da casa e ho perso i cavi del computer, vorrei un po' di cavi!
51. Operatore COMMERCIALE "Che problema ha?" - Cliente: "Nessun problema! Mi hanno detto di chiamare questo numero per esercitare la garanzia!" - COMMERCIALE: "Ma la macchina e' funzionante?" - Cliente: "Perfettamente! Io volevo solo dire che esercito la garanzia "
52. Ecco il dialogo tra un cliente e l'impiegato: "Ridge Hall computer assistant; posso aiutarla?". "Si', beh, ho un problema con WordPerfect". "Che tipo di problema?". "Beh', stavo scrivendo, quando di colpo tutte le parole sono andate via". "Andate via?". "Sono sparite". "Hmm. Cosa c'è sullo schermo?". "Niente". "Niente?". "E' vuoto; e non accetta niente quando io premo i tasti". "Lei è ancora in WordPerfect, o ne è uscito?". "Come posso saperlo?". "Vede qualcosa sul prompt dei comandi?". "Cos'è un prompt?". "Non importa. Riesce a muovere il cursore sullo schermo?". "Non c'è nessun cursore: gliel'ho detto, non accetta niente di quello che digito". "Il suo monitor ha un indicatore di accensione?". "Qual e' il monitor?". "E' la cosa con uno schermo che sembra una TV. C'e una lucetta che dice quando e' acceso?". "Non lo so". "Bene, allora guardi sul retro del monitor e cerchi dove entra il cavo di alimentazione. Riesce a vederlo?". "Si', penso di si'". "Benone. Segua il cavo fino alla spina, e mi dica se e' inserito nella presa nel muro". "... Si', è inserito". "Quando lei era dietro al monitor, ha visto se c'erano due cavi collegati sul retro del monitor, e non uno solo?". "No". "Ok, ci sono. Mi serve che lei guardi dietro di nuovo e cerchi l'altro cavo". "... Ok, eccolo". "Lo segua per me, e mi dica se e' ben infilato nella sua presa dietro al computer". "Non ci arrivo". "Mmm. Beh, non riesce a vederlo?". "No". "Anche mettendo il ginocchio su qualcosa e sporgendosi in avanti?". "Oh, ma non è perché non ho la giusta angolazione, e perché è buio?". "Buio?". "Già. Le luci dell'ufficio sono spente". "Beh', accenda le luci dell'ufficio, allora". "Non posso". "Perché non può?". "Perché manca la corrente". "Manca... la corrente? Ah, ok, abbiamo scoperto il problema. Ha ancora lo scatolone, i manuali e l'imballo di quando il suo computer le è arrivato?". "Beh', si', li tengo nello sgabuzzino". "Molto bene. Li prenda, scolleghi il suo sistema e lo imballi come era quando le fu consegnato. Poi prenda il tutto e lo porti indietro al negozio dove lo ha acquistato". "Davvero? E' cosi' grave?". "Si', ho paura di si'." "Beh', allora e' tutto a posto, suppongo. Cosa devo dire loro?". "Dica loro che lei e' troppo stupido per possedere un computer".
53. Hot Line Supporto Tecnico Compaq: "Che tipo di computer ha?". Cliente: "Uno bianco".
54. Al telefono con utente imbranato lo guidavo fuori dai casini che aveva fatto col computer! A un passo dall'uscita... IO: "OK! Adesso prema F1". LUI: "Fatto! Non succede niente!". IO: "Impossibile! Ha premuto F1 bene!". LUI "Certo. Ci riprovo .... ecco non succede niente!". IO: "Ma come? Non e' sulla finestra menu' principale?". LUI: "Si! menu' principale!". IO: "E spingendo F1 non succede niente?". LUI: "Guardi l'ho rifatto anche adesso .... Niente!". Dopo 10 minuti in cui gli ho fatto ricontrollare dal cavo della tastiera al monitor, cominciavo ad essere alterato. I toni erano gia' accesi, quando ... la rivelazione. LUI: "Insomma cosa vuole che le dica? Sono sul menu' principale!! Glielo Giuro!! Premo F1 e non succede niente!! Ecco guardi..... premo F ... fa un leggerissimo sfarfallio il cursore, poi premo 1 stesso sfarfallio ... ma dal menu principale non mi muovo!!!"
55. Voce al telefono: "Mi avete detto di non usare le maiuscole per la password, non e' vero?". "Assistenza computer: "Esatto". Voce: "E allora, per le cifre come faccio a fare il minuscolo?".
56. Supporto clienti della Compaq Argentina. Dopo 20 minuti di telefono il tecnico scopre che è stato erroneamente rinominato il file COMMAND.COM in COMMAND.CO. Per verificare se il file fosse corrotto o danneggiato l'operatore chiede al cliente la dimensione del file. La solerte risposta è stata: "Circa 1 , 1 e 1/2 centimetri". [Il cliente aveva misurato la larghezza del nome del file]
57. Una donna chiama l'help desk della Canon americana presentando un problema relativo alla sua stampante. L'operatore le chiede se sta lavorando 'sotto' Windows'. La donna risponde: "No la mia scrivania è vicino alla porta, ma questo è un buon posto. L'uomo che lavora vicino a me è sotto la finestra e sta lavorando tranquillamente".
58. Cliente: "Sto cercando di collegarmi ad Internet usando il CD che mi avete dato, ma non ci riesco. Forse faccio qualcosa di sbagliato?". Assistenza tecnica: "OK, avete messo il CD nel drive, vero?". Cliente: "Si'?". Assistenza tecnica: "E che tipo di computer state usando?". Cliente: "Computer? Oh no, io non ho nessun computer. Io uso il CD player, ma sento degli strani rumori. Senta..."
59. Una bella mattina arriva un tipo col portatile acquistato il giorno prima. "Salve!". "Buongiorno, posso esserle utile?". "Si', il portatile che ho preso ieri non va!". "Addirittura... che problemi le da'?". "Non si sente niente!!!". "Capisco, beh, ci do un'occhiata...". Guardo il portatile... alzo la levetta del volume... lo accendo... faccio partire un mp3... perfetto. "Ecco qua il suo portatile, messo a posto!". "Cos'aveva?". "C'è stato un conflitto di versione tra i file di libreria del programma della calcolatrice, quindi i condensatori della piastra madre hanno dato errore nel registro del sistema operativo". "Annnnnnnn...". "E' per questo che non si sentiva, sono i classici bug di windows...". "Aveva un virus?!?!?". "Si', uno piccolino, ma è stato tolto...". "Che veloce che sei stato!!!". "Si', beh, modestamente..."
60. "Verresti a reinstallarmi il modem che dopo 10 secondi di connessione mi butta giu' la linea? Mi hanno detto che ci dev'essere un COMPLOTTO tra la scheda audio e il modem".
61. Convinco una mia cliente a cambiare il computer per sostituire il suo vecchi wordstar per passare a windows Installato il computer la cliente mi chiede come si usa il le spiego che deve utilizzare il mouseLei candidamente prede il mouse è lo muove davanti al monitor e mi dice... non si muove ... è troppo difficile voglio il mio wordstar !!!!
62. Assistenza computer: "Che videata sta guardando?". Lei: "Quella del monitor?". Io: "Senta, in quale menu si trova?". Lei: "Ah si! eheheheheh, scusi, neh? Nel menu stampe da Profis...". Io: "Bene, adesso esca di li'...". Lei: (sento mettere il telefono sul tavolo e passi che si allontanano. Voce dal fondo in lontanananza: "E ADESSO COSA FACCIO?")
63. Un cliente in casa propria, dopo un'installazione: "Ma devo accendere prima il computer di sotto o quello di sopra ?". (riferendosi al monitor)
64. Durante un preventivo… "Il pc per cosa lo vuole usare?". "Mah... sa, col pc ci vorrei fare Internet".
65. Due clienti in attesa in un computer shop: "Ma tu lo fai Mp3?".
66. Una cliente si lamenta di un pc appena comprato: "Il case prima era poroso... adesso e' liscio!"
67. Stavo lavorando come Supporto Tecnico per la divisione Deskjet dell'HP da circa un mese quando ricevetti una chiamata di un cliente con un problema che non riuscii a risolvere. Non stampava il colore giallo. Tutti gli altri colori erano a posto, cosa che mi stupiva in quanto gli unici veri colori sono l'azzurro, il magenta e il giallo. Per esempio, il verde è una combinazione di azzurro e gallo, ma il verde veniva stampato giusto. Ogni colore dello spettro veniva stampato bene, tranne il giallo. Dissi all'utente di cambiare cartuccia, di cancellare e reinstallare i drivers. Nulla. Chiesi ai miei colleghi un aiuto; nessuna idea oltre a quelle che già avevo avuto. Dopo due ore di troubleshooting, stavo quasi per dire al cliente di mandarci la stampante per ripararla, quando lui mi chiese, gentilmente: "Posso provare a stampare su un foglio di carta bianca, invece di usare questo giallo?"
68. Cliente : "Non riesco a far partire il vostro CD-ROM d'inglese". Hotline : "Avete messo il CD nel lettore... parte?". Cliente : "No !". Hotline : "Allora fatelo partire. Cliente : "No, non parte, non succede niente...". Hotline : "Eih, quale sistema possedete?". Cliente : "Intendete dire qual e' la marca del mio hi-fi ?".
69. Ieri mi è arrivato un cliente dicendomi: "Scusi vorrei un computer con modem incorporato per la linea AIDS. Io l'ho subito corretto dicendogli: "Guardi che è la linea SDN". Lui mi continuava a dire AIDS. Poi mi ha insultato dicendomi : "E' propio vero che voi pur di vendere vi inventate le cose". POI è ANDATO VIA...
70. Computer Help. Domanda: "La sua versione di Internet Explorer è in italiano o in inglese?". "NON LO SO!!!" (ma come non lo sai, allora non sai leggere?!?)
71. Computer help: "Non sa la codifica di Internet Explorer, non si preoccupi, la controlliamo insieme, dunque, ha IE aperto?". Utente: "sì". C: "clicchi in alto sul punto di domanda". Utente: "mmm.... non c'è!". C: "come non c'è, guardi in alto, c'è File, Modifica,Visualizza, Preferiti, Strumenti?". Utente: "sì". C: "ok, dopo cosa c'è?". Utente: "un punto interrogativo!". C: "sì, esatto! il punto di domanda è il punto interrogativo". Utente: "e, mi scusi se non sono molto pratico, sono geometra!!!"
72. Computer help con un cliente che naviga in un sito: "sì, mi scusi, ma lei dov'è che sta guardando?". Utente: "sul monitor!". C: "sì, ho capito, ma dove esattamente ?". Utente: "sullo schermo!". C: "mi attenda un attimo" click (musichetta dell'attesa) (aaaahhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!)
73. Computer help: Operatore: "prema il tasto F11". Utente: "F in maiuscolo o minuscolo?".
74. Computer e idioti. Alla domanda: "mi scusi, ma lei che sistema operativo utilizza?" le risposte sono varie: windows 97, windows 5, windows 5.5, word, tin.it, windows 89, winson 98, windows 80, windows 2003 (cazzo! e io pensavo di aver una versione aggiornata!)
75. Computer e idioti: Alla domanda: "mi scusi, che browser utilizza?" le risposte sono: windows 95, libero infostrada, il mio broxer è Internet Explorer (va bè, almeno sapeva di cosa stavo parlando), Internet Express (!!!), Nescafè (!!!), Netscup (???)
76. Utente: "Salve, signorina, sono nel sito ******* seleziono vari voci, ma vedo sempre la stessa sezione, i fondi...". Operatore: "Come vede la sezione fondi? Cosa c'è scritto?". Utente: "te page cannotto bi fondo! (detto come è scritto) (l'utente visualizzava il messaggio "the page cannot be found" pagina nontrovata!)
77. Operatore: "Lei le lettere maiuscole come le fa? con lo shift o con il caps lock?". Utente: "non lo so, con il tasto solito!". O: "allora, prema il caps lock, il tasto con sopra il lucchettino". Utente: "non lo vedo!". O: "allora, di fianco la lettera A, cosa c'è?". O: "un tasto con sopra un PINO!"
78. Utente: "Buongiorno, io avrei bisogno di una nuova password per accedere alservizio". O: "mmm sì, l'ha dimenticata?". Utente: "No, guardi, avevo lasciato la mia password nel collare del mio cane, il problema è che il cane è morto e l'ho seppellito, non mi va di riesumare la povera bestia per la mia password". O: (!?!?!?!?!) "ah, mi dispiace per il suo cane, comunque può chiederne una nuova !!!"
79. Operatore: "Bisogna eliminare i file temporanei; clicchi su strumenti, opzioni internet". Utente: "sì, fatto". O: "Bene, ora in centro finestra vede "Elimina file ?". Utente: "Sì, "elimina file" lo vedo, non vedo "in centro finestra".
80. Operatore: "Mi può dire le dimensioni del suo hard-disk ?". Utente: "128 bit !". O: "No, le dimensioni del suo disco fisso ?". Utente: "133 MegaHertz !!!"
81. Utente: "Buongiorno, non riesco a effettuare il LOGIN (pronunciato proprio come si scrive) con la mia utenza, ha sempre funzionato ma adesso non va...". Operatore: "Va bene facciamo una prova con un'altra utenza: scriva pure User name: 21, scritto in numeri cioè 2 e 1, Password sempre 21". Utente: "Password tutto attaccato??"
82. Operatore alle prese con un utente fighetto con la codifica di un browser: "Lei che sistema operativo utilizza?". Utente. "Windows nineteen-five". O: "????.... bene, apra Internet Explorer". Utente. "Ok". O. "Clicchi sul ?, informazioni su IE". Utente: "ok". O: "mi legge la codifica?". Utente: "Forty bit". O: ???? .....ok, vada sul Desktop". Utente: "mi aiuti lei, non so cos'è!". O: "sigh... sigh".
83. Cliente: "Pronto? E' l'assistenza tecnica?". Operatore: "Si', signore. Qual e' il suo problema?". C: "Non riesco ad accendere questo coso". O: "Se non riesce ad accendere il computer, signore, le suggerisco di contattare il costruttore. Questa e' l'assistenza tecnica per internet". C: "Computer?". O: "Si', il suo computer". C: "Io non ho un computer". O: "Qual e' l'apparecchio con cui si trova in difficolta'?". C: "Il mio nuovo tagliaerba". O: "Signore, questo e' il numero del supporto tecnico per internet. Le suggerisco di ricontrollare il numero telefonico e di riprovare". C: "No, sono sicuro che sia quello giusto. Potete mandarmi qualcuno a riparare questo dannato aggeggio?". O: "Signore, noi non ci occupiamo di tagliaerba. Per favore, ricontrolli il numero e riprovi".
84. Operatore: "Va bene, se vuole lanciare il programma che ha appena installato deve per prima cosa andare al menu di avvio... il menu di avvio... ok, ci arriva muovendo il cursore, con il mouse, fino al tasto avvio... il tasto avvio... Sta usando Windows 98, vero? ok... il tasto avvio? nell'angolo inferiore sinistro dello schermo... il tasto AVVIO... il bottone con su scritto "AVVIO"... angolo inferiore sinistro... avvio... si, sembra un bottoncino... c'e' scritto "avvio"... giusto... avvio... adesso muova il cursore fino a quel bottone... no, lasci pure il mouse sul tavolo e lo faccia scivolare... lo vede il cursore che si muove sullo schermo? Si', carino vero? Sposti il cursore sul pulsante avvio... Si', il bottone di cui stavamoparlando prima... prema il bottone... COSA?! Oh... va bene... ora voglio che prema di nuovo il tasto per riaccendere il computer..."
85. Operatore: "Signore, lei ha familiarita' con i computer?". Cliente: "Certamente! Sono il direttore tecnico della ACER Africa!". O: "Bene. Ha caricato il driver del monitor per Windows 95?". C: "Dove lo trovo?". O: "E' in uno dei dischetti neri che ha ricevuto insieme al pc". C: "Oh! L'ho visto. Ce ne sono 3: uno con su scritto OS/2, uno con scritto Windows 3.11, e l'ultimo con su scritto Windows 95. Quale devo usare?".
86. Cliente: "Ho intenzione di passare a Windows NT. Sono indeciso se prendere la versione Server o quella Workstation". Operatore: "Beh, la usera' per una workstation o per un server?". C: "Per un server. Allora, quale devo prendere?". O: "Forse la versione server?". C: "Qual e' delle due?". O: "Windows NT Server". C: "Ok, grazie".
87. Aggiornamento hardware in un ufficio. L'impiegata si accorge che le hanno sostituito il suo vecchio monitor da 15" con uno nuovo da 17". Impiegata: "Puo' rimettermi il mio vecchio monitor sul computer?". Tecnico: "Si, potrei, ma non preferisce avere quello nuovo piu' grande?". I: "Non mi interessa. E' che ho installato uno screen-saver da 75$ sul vecchio monitor e non voglio che vada perso". T: "Ah, ma non si preoccupi. Il nuovo monitor avra' esattamente lo stesso screen-saver". I: "E' in grado di spostare lo screen-saver dal mio vecchio monitor a quello nuovo?". T: "Certamente!". I: "Ah, bene".
88. Operatore: "Adesso prema la barra spaziatrice". Cliente: "Il tasto return?". O: "No, la barra spaziatrice. Lo spazio". C: "Il tasto Enter, Control, Shift?". O: "No, lo spazio. La Barra spaziatrice". Il tasto lungo orizzontale". C: [mugugna] O: "Ok. Li vede i tasti c, v, b, n, e m?". C: "Si'....". O: "Proprio li' sotto". C. "Oh"
89. Cliente: "Voglio mandare una email. Come posso fare da WordPerfect?". Operatore: "Ha un programma di posta elettronica?". C: "No". O: "E' in rete?". C: "No". O: "Ha un modem?". C: "No". O: "Allora non puo' spedire una email". C: "Questo programma e' inutile! Come posso fare per mandare una email?!". O: "Beh, se clicca sul pulsante "send", si aprirà una porticina dietro il monitor e un piccione volera' via con il suo messaggio".
90. Donna 1: "Cos'e' quel piccolo cestino sullo schermo?". Donna 2: "Mio figlio mi ha detto che si chiama 'recycle bin'. Mi ha detto che se non voglio piu' un documento di Word e lo ca
Piccolo contributo
Da Gherardo:
Galora, di nome Tiziano (lo ricordo bene perchè, oltre ad esserci andato a sciare assieme per alcuni anni, nel '68 mi presentò la mia prima moglie).
Non lo vedo/sento dai primissimi anni '70 (ma non a causa di avermi presentato la mia ex-moglie, con cui ho ottimi rapporti di amicizia e di .... parentela comune)
Gherardo
PS
La foto della prima (ove io non c'ero) e da cui suppongo sia stato redatto il precedente "registro" non fu distribuita a Cercina e non è stata pubblicata da Claudio, isn't it ?
Galora, di nome Tiziano (lo ricordo bene perchè, oltre ad esserci andato a sciare assieme per alcuni anni, nel '68 mi presentò la mia prima moglie).
Non lo vedo/sento dai primissimi anni '70 (ma non a causa di avermi presentato la mia ex-moglie, con cui ho ottimi rapporti di amicizia e di .... parentela comune)
Gherardo
PS
La foto della prima (ove io non c'ero) e da cui suppongo sia stato redatto il precedente "registro" non fu distribuita a Cercina e non è stata pubblicata da Claudio, isn't it ?
claudio
Mi sembra che Bacchilega facesse Paolo di nome. Mi scatta questo abbinamento...
Volevo dedicare ai vari ulisse (e non solo al robinson neozelandese) della sez c, femmine e maschi, una poesia che a me è sempre piaciuta moltissimo e che ho imparato da adulto. Temo che il blog non mantenga i formati, per cui ...
Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi
inebrianti
che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantita` di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da
vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti
avra` deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza
addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole
significare.
Konstantinos P.Kavafis (1911
Volevo dedicare ai vari ulisse (e non solo al robinson neozelandese) della sez c, femmine e maschi, una poesia che a me è sempre piaciuta moltissimo e che ho imparato da adulto. Temo che il blog non mantenga i formati, per cui ...
Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi
inebrianti
che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantita` di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da
vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti
avra` deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza
addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole
significare.
Konstantinos P.Kavafis (1911
Passiamo alla seconda
Grazie Jacopo, per il contributo transoceanico. Le tue correzioni sono già state apportate al "registro" della prima.
In quello della seconda compaiono per la prima volta diversi nomi nuovi (fra gli altri Gherardo), in quello della prima ci sono ancora dei vuoti: spremetevi le meningi!!!
COC
(chi non si ricordasse più cosa vuol dire prenda due pasticche di fosforo)
Seconda (1964-1965)
Agostini Albarosa
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Battaglini Luca
Battaglini Neri
Bechi Giovanni
Benvenuti Francesco
Bernini franco
Borgioli. Giovanni
Borselli Duilio
Ciarmatori Paola
Curatolo Stefano
Detti. Jacopo
Donnini Gabriele
Fabbri Massimo
Galora Tiziano
Giannesi Claudio
Mattei Arturo
Miniati Paolo
Mulinacci Daniele
Nannelli Alessandro
Nirenstein Susanna
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Ricceri Massimo
Rugi Roberto
Timossi Gianpiero
Tosi Pierluigi
Verità Gherardo
Zan Giovanni
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
In quello della seconda compaiono per la prima volta diversi nomi nuovi (fra gli altri Gherardo), in quello della prima ci sono ancora dei vuoti: spremetevi le meningi!!!
COC
(chi non si ricordasse più cosa vuol dire prenda due pasticche di fosforo)
Seconda (1964-1965)
Agostini Albarosa
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Battaglini Luca
Battaglini Neri
Bechi Giovanni
Benvenuti Francesco
Bernini franco
Borgioli. Giovanni
Borselli Duilio
Ciarmatori Paola
Curatolo Stefano
Detti. Jacopo
Donnini Gabriele
Fabbri Massimo
Galora Tiziano
Giannesi Claudio
Mattei Arturo
Miniati Paolo
Mulinacci Daniele
Nannelli Alessandro
Nirenstein Susanna
Pacini Paolo
Portogalli Paolo
Ricceri Massimo
Rugi Roberto
Timossi Gianpiero
Tosi Pierluigi
Verità Gherardo
Zan Giovanni
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
Contributo transoceanico
Allora:
Luca, Battaglini, si chiama appunto Luca. Siamo sempre rimasti in contatto (ci conoscevamo gia' da prima delle medie - che tecnicamente feci con Neri). Ora, ogni tanto un'email e ci si vede in Italia.
Per inciso, con Neri abbiamo fatto la tesi insieme.
Bacherini Patrizio. Ma, come diceva lui, gli amici mi chiaman Pat. Fan di Armini (Franca).
Bechi Giovanni. Medico. In prima spesso assai si studiava insieme. Mi ci sono imbattuto dopo l'universita'. Anche Enzo (Cancellieri Buco) lo dovrebbe ricordare bene.
Chi e' lo storico addetto alla nomastica?
Baci a tutti
Robinson Crusoe
Luca, Battaglini, si chiama appunto Luca. Siamo sempre rimasti in contatto (ci conoscevamo gia' da prima delle medie - che tecnicamente feci con Neri). Ora, ogni tanto un'email e ci si vede in Italia.
Per inciso, con Neri abbiamo fatto la tesi insieme.
Bacherini Patrizio. Ma, come diceva lui, gli amici mi chiaman Pat. Fan di Armini (Franca).
Bechi Giovanni. Medico. In prima spesso assai si studiava insieme. Mi ci sono imbattuto dopo l'universita'. Anche Enzo (Cancellieri Buco) lo dovrebbe ricordare bene.
Chi e' lo storico addetto alla nomastica?
Baci a tutti
Robinson Crusoe
martedì, maggio 25, 2004
Chi ricorda i nomi mancanti?
Prima (1963-1964)
(Sono graditi completamenti e correzioni).
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Bacchilega Paolo
Bacherini Patrizio
Battaglini Luca
Battaglini Neri
Bechi Giovanni
Benvenuti Francesco
Borgioli. Giovanni
Cancellieri Enzo
Ciarmatori Paola
Corrente (nome?)
Curatolo Stefano
Detti Jacopo
Donnini Gabriele
Fabbri Massimo
Fedi (nome?)
Giannesi Claudio
Giorgi (nome?)
Miniati Paolo
Mulinacci Daniele
Nannelli Alessandro
Nirenstein Susanna
Pacini Paolo
P….(fra Timossi e Battaglini nella foto di prima)
Portogalli Paolo
Ricceri Massimo
Ricciardi (nome?
Rugi Roberto
Timossi Gianpiero
Tosi Pierluigi
Trivelli (nome?)
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
(Sono graditi completamenti e correzioni).
Aiazzi Franco
Alari Giulio
Armini Franca
Bacchilega Paolo
Bacherini Patrizio
Battaglini Luca
Battaglini Neri
Bechi Giovanni
Benvenuti Francesco
Borgioli. Giovanni
Cancellieri Enzo
Ciarmatori Paola
Corrente (nome?)
Curatolo Stefano
Detti Jacopo
Donnini Gabriele
Fabbri Massimo
Fedi (nome?)
Giannesi Claudio
Giorgi (nome?)
Miniati Paolo
Mulinacci Daniele
Nannelli Alessandro
Nirenstein Susanna
Pacini Paolo
P….(fra Timossi e Battaglini nella foto di prima)
Portogalli Paolo
Ricceri Massimo
Ricciardi (nome?
Rugi Roberto
Timossi Gianpiero
Tosi Pierluigi
Trivelli (nome?)
Zezza Pierluigi
Zoppi Massimo
Son stato io
Son'io che ho scritto quell' Ancora Maria; poi lo ho salvato come draft. Poi ho creduto di averlo pubblicato.
Jac
Jac
Chi è l'autore?
Ha ragione Gherardo – in un suo recente comunicato – anche io trovo la Maria ad ogni passo del mio modo di pensare, inclusa la passione.
Per inciso, la bambina di Sandro si chiama Maria…mah, chissa’.
(Ho trovato questo "post", in italiano "cartolina", sul blog come "draft", in italiano "bozza": accidenti all'uso eccessivo dell'inglese.
E' opera di qualcuno poco esperto del blog, che non ha capito la differenza fra draft e post, oppure di qualcuno che ha rinunciato, all'ultimo momento, all'idea di pubblicarlo?
L'autore, se crede, si faccia vivo.)
Roberto
Per inciso, la bambina di Sandro si chiama Maria…mah, chissa’.
(Ho trovato questo "post", in italiano "cartolina", sul blog come "draft", in italiano "bozza": accidenti all'uso eccessivo dell'inglese.
E' opera di qualcuno poco esperto del blog, che non ha capito la differenza fra draft e post, oppure di qualcuno che ha rinunciato, all'ultimo momento, all'idea di pubblicarlo?
L'autore, se crede, si faccia vivo.)
Roberto
sabato, maggio 22, 2004
Un saluto
Salve a tutti.
Innanzitutto ben arrivata a Susanna. Sono d'accordo con Francesco sulla necessità di parlare molto.
Il gioco del quadrupede è carino. Ho visto che ha appassionato molto. Mi sarebbe piaciuto partecipare ma ho letto domande e risposte nello stesso giorno. Onestamente nei pochi istanti di riflessione fra la lettura della formulazione del gioco e la soluzione di Jacopo, ho pensato al polo nord, ma non al polo Sud,o meglio avevo sospettato che si dovesse trovare nell'altro emisfero, ma senza darmi una spiegazione. Daltronde avendo la risposta a portata di mano è stata troppo grande la tentazione di leggerla.
BRAVO JACOPO!.
Per l'altro gioco proposto da Claudio, credo che una espressione analoga valga anche per gli italiani
13 - 3 + 1 = 11 con una leggera licenza.
Twelve + one - two = eleven
Non sono riuscito a risolvere il gioco del cubo.
Pierluigi, i cubi devone essere tutti distinti ?
Saluti e un abbraccio
Massimo
Innanzitutto ben arrivata a Susanna. Sono d'accordo con Francesco sulla necessità di parlare molto.
Il gioco del quadrupede è carino. Ho visto che ha appassionato molto. Mi sarebbe piaciuto partecipare ma ho letto domande e risposte nello stesso giorno. Onestamente nei pochi istanti di riflessione fra la lettura della formulazione del gioco e la soluzione di Jacopo, ho pensato al polo nord, ma non al polo Sud,o meglio avevo sospettato che si dovesse trovare nell'altro emisfero, ma senza darmi una spiegazione. Daltronde avendo la risposta a portata di mano è stata troppo grande la tentazione di leggerla.
BRAVO JACOPO!.
Per l'altro gioco proposto da Claudio, credo che una espressione analoga valga anche per gli italiani
13 - 3 + 1 = 11 con una leggera licenza.
Twelve + one - two = eleven
Non sono riuscito a risolvere il gioco del cubo.
Pierluigi, i cubi devone essere tutti distinti ?
Saluti e un abbraccio
Massimo
giovedì, maggio 20, 2004
Grazie da Claudio
Ero "disconnesso" nel vicentino, in questi giorni. Ho quindi letto solo adesso i Vs. auguri. Vi ringrazio di cuore. Un fortissimo abbraccio all'estensore del "bigliettino d'auguri..."
Nel week end aggiornamenti vari. Ciao
Nel week end aggiornamenti vari. Ciao
mercoledì, maggio 19, 2004
Un gioco di memoria
Si ricorda a Francesco e a chi non lo ricorda che la sigla COC era nata come Comitato Organizzatore dell'incontro della C.
La sigla, ricomparsa per l'incontro nel Mugello, in genere è stata usata da Roberto e Stefano C. associati, ma non è brevettata. Può essere usata da tutti quelli che organizzano qualcosa per la C e hanno voglia di usarla.
Questa volta la usiamo per un nuovo gioco, apparentemente semplice:
siete in grado di ricostruire le "piantine" delle varie classi della C, anno per anno?
Se non ci riuscite subito, com'è probabile, provate a rispondere ai seguenti quesiti:
-Chi era il vostro compagno di banco, nei diversi anni? (Partire dalla prima).
-In quale fila era il vostro banco: al centro, a sinistra, a destra ?(Guardando la cattedra).
-Chi c'era nel banco davanti?
-E in quello dietro?
-Siete in grado di rifare l'elenco del registro dei vari anni?
Cominciate a pensarci. Vince chi fornisce più risposte esatte nel tempo più breve.
Buonanotte da Roberto e Stefano C.
(ancora una volta COC)
La sigla, ricomparsa per l'incontro nel Mugello, in genere è stata usata da Roberto e Stefano C. associati, ma non è brevettata. Può essere usata da tutti quelli che organizzano qualcosa per la C e hanno voglia di usarla.
Questa volta la usiamo per un nuovo gioco, apparentemente semplice:
siete in grado di ricostruire le "piantine" delle varie classi della C, anno per anno?
Se non ci riuscite subito, com'è probabile, provate a rispondere ai seguenti quesiti:
-Chi era il vostro compagno di banco, nei diversi anni? (Partire dalla prima).
-In quale fila era il vostro banco: al centro, a sinistra, a destra ?(Guardando la cattedra).
-Chi c'era nel banco davanti?
-E in quello dietro?
-Siete in grado di rifare l'elenco del registro dei vari anni?
Cominciate a pensarci. Vince chi fornisce più risposte esatte nel tempo più breve.
Buonanotte da Roberto e Stefano C.
(ancora una volta COC)
martedì, maggio 18, 2004
Mi spiace che il mio recente intervento sul blog, che intendeva essere scherzoso, abbia coinciso con una seria rievocazione di Paolo Pacini da parte di Stefano.
Io ho due ricordi particolari di lui.
Il primo, è di quando con Paolo, Alessandro e Pierluigi (Tosi) abbiamo passato qualche giorno in una casa di campagna che la famiglia di Pierluigi aveva da qualche parte, in Toscana. Era un bellissimo posto vicino a un laghetto e noi quattro pescammo una povera ma pesantissima e gustosissima carpa. Eravamo lì per studiare per qualche compito, o esame: e naturalmente finì che ci divertimmo un mondo per qualche altro motivo eno-gastronomico.
Il secondo è di quando Paolo curò mio padre, che aveva un tumore vicino alla gola, alla metà degl anni '80. Sul momento, grazie a Paolo (radiologo a Careggi), il tumore fu curato. Cinque anni dopo, però, esso si manifestò ancora da qualche altra parte e non ci fu niente da fare. Mio padre diceva un gran bene della dedizione di Paolo al suo lavoro e alla sua persona. Io non lo incontrai, allora. Ma l'immagine che ne avevo e quella che ne traevo mio padre corrispondevano. Grande VC ... .
francesco benvenuti
Io ho due ricordi particolari di lui.
Il primo, è di quando con Paolo, Alessandro e Pierluigi (Tosi) abbiamo passato qualche giorno in una casa di campagna che la famiglia di Pierluigi aveva da qualche parte, in Toscana. Era un bellissimo posto vicino a un laghetto e noi quattro pescammo una povera ma pesantissima e gustosissima carpa. Eravamo lì per studiare per qualche compito, o esame: e naturalmente finì che ci divertimmo un mondo per qualche altro motivo eno-gastronomico.
Il secondo è di quando Paolo curò mio padre, che aveva un tumore vicino alla gola, alla metà degl anni '80. Sul momento, grazie a Paolo (radiologo a Careggi), il tumore fu curato. Cinque anni dopo, però, esso si manifestò ancora da qualche altra parte e non ci fu niente da fare. Mio padre diceva un gran bene della dedizione di Paolo al suo lavoro e alla sua persona. Io non lo incontrai, allora. Ma l'immagine che ne avevo e quella che ne traevo mio padre corrispondevano. Grande VC ... .
francesco benvenuti
lunedì, maggio 17, 2004
Per Claudio
Si potrebbero dire tante cose su Claudio, quello, che appare su internet, tutto vestito di nero, con gli occhiali neri, e ti spiega, se credi, come investire i tuoi risparmi, come vincere al casinò o alle corse dei cavalli (stando attenti, si spera, a non far troppa confusione fra investimenti e puntate).
Al ristorante, nel Mugello, aveva spiegato che, a volte, c’è chi gli affida i soldi da puntare, e non da gestire, per puro divertimento. All’uscita gli abbiamo buttato lì l’idea di affidargli cento euro a testa, perché organizzi un viaggio collettivo in Nuova Zelanda.
Ci ha preso sul serio! Aveva l’aria appena un filino preoccupata, tipo Paul Newman in “La stangata”, quando di fronte a una puntata da un milione di dollari, chiede al suo “agente”: - A quanto lo danno? – per poi decidere di accettare, pur sapendo di non essere in grado di pagare l’eventuale vincita.
Ma lì c’era il trucco. Paul Newman lo sapeva già che avrebbe vinto il banco e che si sarebbe tenuto il milione di dollari. Claudio invece, con aria più interrogativa che preoccupata, si è limitato a chiedere:
- Quanto costa il viaggio in Nuova Zelanda?-
Ci informeremo all’agenzia, Claudio, ma il fatto che tu abbia preso in considerazione anche solo l’ipotesi di pagare il viaggio a tutti, gestendo un capitale così esiguo, ci ha fatto meditare sulle tue capacità di non scomporti mai e ci ha fatto capire che era importante non perderti, come abbiamo rischiato.
Non ti avevamo più visto per 36 anni e quando si è cominciato a parlare del primo incontro, quello che c’è poi stato, a Cercina, di fronte al tuo nome veniva obiettato: - Avrà cambiato città, non ne sappiamo più niente da tanto! – Infatti la città era cambiata, ma grazie alle capacità investigative di Gherardo, possiamo dirti:
- BUON COMPLEANNO CLAUDIO -
da tutti quelli della C
e grazie per il gianblog, che ci permette di trovarci sempre.
Si potrebbero dire tante cose su Claudio, quello, che appare su internet, tutto vestito di nero, con gli occhiali neri, e ti spiega, se credi, come investire i tuoi risparmi, come vincere al casinò o alle corse dei cavalli (stando attenti, si spera, a non far troppa confusione fra investimenti e puntate).
Al ristorante, nel Mugello, aveva spiegato che, a volte, c’è chi gli affida i soldi da puntare, e non da gestire, per puro divertimento. All’uscita gli abbiamo buttato lì l’idea di affidargli cento euro a testa, perché organizzi un viaggio collettivo in Nuova Zelanda.
Ci ha preso sul serio! Aveva l’aria appena un filino preoccupata, tipo Paul Newman in “La stangata”, quando di fronte a una puntata da un milione di dollari, chiede al suo “agente”: - A quanto lo danno? – per poi decidere di accettare, pur sapendo di non essere in grado di pagare l’eventuale vincita.
Ma lì c’era il trucco. Paul Newman lo sapeva già che avrebbe vinto il banco e che si sarebbe tenuto il milione di dollari. Claudio invece, con aria più interrogativa che preoccupata, si è limitato a chiedere:
- Quanto costa il viaggio in Nuova Zelanda?-
Ci informeremo all’agenzia, Claudio, ma il fatto che tu abbia preso in considerazione anche solo l’ipotesi di pagare il viaggio a tutti, gestendo un capitale così esiguo, ci ha fatto meditare sulle tue capacità di non scomporti mai e ci ha fatto capire che era importante non perderti, come abbiamo rischiato.
Non ti avevamo più visto per 36 anni e quando si è cominciato a parlare del primo incontro, quello che c’è poi stato, a Cercina, di fronte al tuo nome veniva obiettato: - Avrà cambiato città, non ne sappiamo più niente da tanto! – Infatti la città era cambiata, ma grazie alle capacità investigative di Gherardo, possiamo dirti:
- BUON COMPLEANNO CLAUDIO -
da tutti quelli della C
e grazie per il gianblog, che ci permette di trovarci sempre.
Grazie Stefano
Ho letto il racconto di Stefano B. e lo ringrazio di aver trattegiato in modo così chiaro alcuni aspetti di Paolo . Non sapevo della sua scomparsa, o forse non ricordo che me l'aveste detto. Non eravamo amici, nel senso che non c'era comunità di "strada", eppure mi sento inopinatamente triste. Non è perchè è capitato a qualcuno di noi (nel senso...potevo essere io), no. E' che 36 anni dopo, riconsidero con gli occhi dell'oggi ciò che eravamo ieri, la ns. grullaggine,i ns, stereotipi, miti ed antipatie. E' straordinariamente piacevole e stimolante vederne mutamenti e conferme da quando ci siamo riincontrati. Mi rendo conto, molto banalmente, di una cosa che non avrei dato per scontata.Se uno manca,ci manca.
Non vorrei aggiungere altro. Buona settimana a tutti.
Claudio
Non vorrei aggiungere altro. Buona settimana a tutti.
Claudio
domenica, maggio 16, 2004
Un latitante
Avevo preannunciato un tentativo di essere presente - almeno di passaggio, in bici - in Mugello. In bici ci sono stato, ma i nuvoloni di quel sabato mi hanno sconsigliato di allontanarmi troppo da Firenze e comunque mi sono infradiciato lo stesso.
Leggendo i vostri commenti pare proprio che ogni incontro cementi il gruppo, riavvolga il nastro del passato e lo rimescoli ben bene per rispiegarlo oggi, quando tutto - noi per primi - siamo cambiati.
Già, il passato. Io sono uno che non ha mai guardato indietro. Proprio come quando vado giù per una discesa nel bosco, guardo avanti - però non troppo avanti - avanti quel giusto per evitare le buche e indovinare il raggio della prossima curva. Guai a voltarsi indietro quando si va in bici !
Questo atteggiamento mi è stato di grande utilità nella vita. Mi ha consentito di non fare brutti ruzzoloni. Ma ho sicuramente perso qualcosa: è come se sapessi che sono qui, ma non ricordassi più come ci sono arrivato.
Oggi Stefano C. in un suo messaggio mi chiede di ricordare un nostro compagno - Paolo Pacini - lui definitivamente assente dai nostri banchi.
E' molto gentile Stefano:
"Te la sentiresti di tracciare su Blog un ricordo di Paolo Pacini
se come crediamo sei stato quello che gli è stato più vicino negli anni post-liceo ?
Se credi puoi chiedere la collaborazione di altri.
Non è un obbligo, se la cosa ti pesasse puoi passare la mano"
Ecco come si colpisce e affonda uno che il passato lo ha lasciato evaporare per scaldarsi al sole del "qui ed ora".
Perchè in realtà quel passato ce l'ho e la proposta di Stefano (e Roberto) di farmelo tirar fuori di cantina è di grande aiuto per me.
Paolo dunque. Quella notte - era mezzanotte - stava disteso sul suo letto, ancora caldo. Quando arrivai era morto da mezz'ora. Stramazzato in terra mentre era seduto alla tavola di cucina a cena con dei colleghi. Morte improvvisa, in termini medici. Arresto cardiocircolatorio. Nessuna possibilità di soccorso.
Le figlie Giulia e Giovanna piangevano in modo straziante, la moglie, da cui si era separato da poco, era pallida e smarrita. La morte respirava quella notte affannosamente in ogni angolo di quella casetta in cui era andato a vivere da solo. Solo Paolo, vestito in modo elegante come al solito, sembrava non udirla, disteso com'era su quel grande letto, assorto. Era l'unica persona che non dovevo consolare, che non potevo abbracciare.
Quella sera è stata la prima volta che ho sentito la morte vicina.
Perchè io e lui, a lungo, avevamo condiviso tanta parte di vita.
Fin dalla terza liceo, l'anno in cui fui scaraventato dalla sezione L alla prestigiosa sezione C. Abitavamo io all'Isolotto e lui a Legnaia. Così facevamo la strada insieme per andare e tornare da scuola. Non immaginate - o forse sì - quanto sia più decisivo nel legare due persone fare la stessa strada, piuttosto che stare cinque ore nella stessa aula: si dicono stupidaggini, s'impara a sognare in grande. In quarta e in quinta andavamo spesso a piedi - attraversando l'Arno, le Cascine, il Mugnone. Era bello, era facile. Poi - quando Paolo prese la patente, andavamo con la sua 850 azzurra e lui guidava un pò allegro per i miei gusti. Le nostre vite presero a intricarsi sempre di più quando decidemmo di iscriverci a Medicina. Studiavamo insieme e davamo gli esami insieme. Sempre. Una coppia compensata: lui estroverso e ottimista accelerava, io timido e realista frenavo. Il risultato era che si davano gli esami sempre quando eravamo ben preparati. Eravamo una coppia. Tutti e due demmo una tesi in radiologia. Laurea ed esame di stato insieme. Anche i nostri matrimoni furono a brevissima distanza l'uno dall'altro. L'unica differenza fu che lui si sposò in chiesa tutto elegante e io in comune in modo dimesso. Tutti e due andammo ad abitare nella stessa via, in palazzi antistanti.
Andammo anche in vacanza insieme un paio di volte in Val d'Aosta e in Corsica. Ed entrambi diventammo padri due volte.
Era bello andare in giro con Paolo. Le sue battute erano allegre e pungenti. Amava la fotografia e credo che una buona parte di quel piacere che provo a girare con la macchina fotografica al collo me l'abbia trasmesso lui. Passavamo nottate intere a stampare 30x40 in b/n nella sua o nella mia cucina, tutti e due tenevamo per Nikon, e io un pò lo invidiavo perchè la sua fotocamera era superiore alla mia. La nostra amicizia ci plasmava vicendevolmente. Per studiare si camminava a gran passi per la casa, poi uno ascoltava e l'altro ripeteva. Una volta l'avevo convinto a comprarsi un flautino di legno e nelle soste ci si soffiava qualche nota, sopportando le proteste dei nostri genitori per la terribile nenia.
Un punto debole di Paolo: la sua altezza. Secondo me si sentiva diverso - più d'uno nell'infanza deve averlo preso in giro per il fatto di essere così grande fisicamente. Non ne ho mai parlato con lui, ma credo che questo problema l'abbia spinto nella vita a cercare di emergere. Era ambizioso, e non uso questo termine in tono negativo. Voleva arrivare in alto e questo non lo condividevo. Il suo sogno era andare ad abitare a Fiesole. A me sembrava una cosa stupida, ma dagli amici si accetta tutto.
Una sua grande qualità: il pragmatismo, la capacità di trasformare in semplice e facile tutto quello che pareva complesso e difficile.Era una dote di famiglia, una famiglia semplice e numerosa (tre sorelle).
Con l'inizio del lavoro, le nostre vite hanno cominciato a separarsi: appena laureato lui andò a Firenzuola a sostituire un medico condotto ammalato, io feci un periodo di internato in ospedale. L'anno successivo Paolo partì per il servizio di leva e quando fu richiamato per continuare la sostituzione a quel medico passò a me quel lavoro. Andai a Firenzuola, il medico morì, e io diventai condotto - e solo dopo due anni e mezzo ebbi il coraggio di lasciare quel lavoro sicuro per ricominciare daccapo a Firenze.
Lui nel frattempo si specializzò in radioterapia e oncologia. Fumava e questo gli causò una lesione precancerosa del faringe. Risolta la questione, riprese a fumare. Lavorava giorno e notte, come assistente e poi sù sù fin alla certezza di diventare primario ospedaliero. Lo sarebbe diventato pochi giorni dopo la sua morte.
Continuammo a vederci, sempre più saltuariamente. Nel frattempo cambiammo casa tutti e due e anche stavolta ci ritrovammo nella stessa via a poche decine di metri.
Nonostante i vari impegni, quasi tutti gli ultimi dell'anno li abbiamo passati insieme. E ci sembrava di essere sempre gli stessi. Che tutto cambiava tranne noi.
Nella chiesa di San Quirico al suo funerale c'erano tutti i suoi colleghi e il loro dolore era vero. Ci era mancato.
Era la prima volta che Paolo aveva dato un esame senza aspettarmi.
Stefano B.
Leggendo i vostri commenti pare proprio che ogni incontro cementi il gruppo, riavvolga il nastro del passato e lo rimescoli ben bene per rispiegarlo oggi, quando tutto - noi per primi - siamo cambiati.
Già, il passato. Io sono uno che non ha mai guardato indietro. Proprio come quando vado giù per una discesa nel bosco, guardo avanti - però non troppo avanti - avanti quel giusto per evitare le buche e indovinare il raggio della prossima curva. Guai a voltarsi indietro quando si va in bici !
Questo atteggiamento mi è stato di grande utilità nella vita. Mi ha consentito di non fare brutti ruzzoloni. Ma ho sicuramente perso qualcosa: è come se sapessi che sono qui, ma non ricordassi più come ci sono arrivato.
Oggi Stefano C. in un suo messaggio mi chiede di ricordare un nostro compagno - Paolo Pacini - lui definitivamente assente dai nostri banchi.
E' molto gentile Stefano:
"Te la sentiresti di tracciare su Blog un ricordo di Paolo Pacini
se come crediamo sei stato quello che gli è stato più vicino negli anni post-liceo ?
Se credi puoi chiedere la collaborazione di altri.
Non è un obbligo, se la cosa ti pesasse puoi passare la mano"
Ecco come si colpisce e affonda uno che il passato lo ha lasciato evaporare per scaldarsi al sole del "qui ed ora".
Perchè in realtà quel passato ce l'ho e la proposta di Stefano (e Roberto) di farmelo tirar fuori di cantina è di grande aiuto per me.
Paolo dunque. Quella notte - era mezzanotte - stava disteso sul suo letto, ancora caldo. Quando arrivai era morto da mezz'ora. Stramazzato in terra mentre era seduto alla tavola di cucina a cena con dei colleghi. Morte improvvisa, in termini medici. Arresto cardiocircolatorio. Nessuna possibilità di soccorso.
Le figlie Giulia e Giovanna piangevano in modo straziante, la moglie, da cui si era separato da poco, era pallida e smarrita. La morte respirava quella notte affannosamente in ogni angolo di quella casetta in cui era andato a vivere da solo. Solo Paolo, vestito in modo elegante come al solito, sembrava non udirla, disteso com'era su quel grande letto, assorto. Era l'unica persona che non dovevo consolare, che non potevo abbracciare.
Quella sera è stata la prima volta che ho sentito la morte vicina.
Perchè io e lui, a lungo, avevamo condiviso tanta parte di vita.
Fin dalla terza liceo, l'anno in cui fui scaraventato dalla sezione L alla prestigiosa sezione C. Abitavamo io all'Isolotto e lui a Legnaia. Così facevamo la strada insieme per andare e tornare da scuola. Non immaginate - o forse sì - quanto sia più decisivo nel legare due persone fare la stessa strada, piuttosto che stare cinque ore nella stessa aula: si dicono stupidaggini, s'impara a sognare in grande. In quarta e in quinta andavamo spesso a piedi - attraversando l'Arno, le Cascine, il Mugnone. Era bello, era facile. Poi - quando Paolo prese la patente, andavamo con la sua 850 azzurra e lui guidava un pò allegro per i miei gusti. Le nostre vite presero a intricarsi sempre di più quando decidemmo di iscriverci a Medicina. Studiavamo insieme e davamo gli esami insieme. Sempre. Una coppia compensata: lui estroverso e ottimista accelerava, io timido e realista frenavo. Il risultato era che si davano gli esami sempre quando eravamo ben preparati. Eravamo una coppia. Tutti e due demmo una tesi in radiologia. Laurea ed esame di stato insieme. Anche i nostri matrimoni furono a brevissima distanza l'uno dall'altro. L'unica differenza fu che lui si sposò in chiesa tutto elegante e io in comune in modo dimesso. Tutti e due andammo ad abitare nella stessa via, in palazzi antistanti.
Andammo anche in vacanza insieme un paio di volte in Val d'Aosta e in Corsica. Ed entrambi diventammo padri due volte.
Era bello andare in giro con Paolo. Le sue battute erano allegre e pungenti. Amava la fotografia e credo che una buona parte di quel piacere che provo a girare con la macchina fotografica al collo me l'abbia trasmesso lui. Passavamo nottate intere a stampare 30x40 in b/n nella sua o nella mia cucina, tutti e due tenevamo per Nikon, e io un pò lo invidiavo perchè la sua fotocamera era superiore alla mia. La nostra amicizia ci plasmava vicendevolmente. Per studiare si camminava a gran passi per la casa, poi uno ascoltava e l'altro ripeteva. Una volta l'avevo convinto a comprarsi un flautino di legno e nelle soste ci si soffiava qualche nota, sopportando le proteste dei nostri genitori per la terribile nenia.
Un punto debole di Paolo: la sua altezza. Secondo me si sentiva diverso - più d'uno nell'infanza deve averlo preso in giro per il fatto di essere così grande fisicamente. Non ne ho mai parlato con lui, ma credo che questo problema l'abbia spinto nella vita a cercare di emergere. Era ambizioso, e non uso questo termine in tono negativo. Voleva arrivare in alto e questo non lo condividevo. Il suo sogno era andare ad abitare a Fiesole. A me sembrava una cosa stupida, ma dagli amici si accetta tutto.
Una sua grande qualità: il pragmatismo, la capacità di trasformare in semplice e facile tutto quello che pareva complesso e difficile.Era una dote di famiglia, una famiglia semplice e numerosa (tre sorelle).
Con l'inizio del lavoro, le nostre vite hanno cominciato a separarsi: appena laureato lui andò a Firenzuola a sostituire un medico condotto ammalato, io feci un periodo di internato in ospedale. L'anno successivo Paolo partì per il servizio di leva e quando fu richiamato per continuare la sostituzione a quel medico passò a me quel lavoro. Andai a Firenzuola, il medico morì, e io diventai condotto - e solo dopo due anni e mezzo ebbi il coraggio di lasciare quel lavoro sicuro per ricominciare daccapo a Firenze.
Lui nel frattempo si specializzò in radioterapia e oncologia. Fumava e questo gli causò una lesione precancerosa del faringe. Risolta la questione, riprese a fumare. Lavorava giorno e notte, come assistente e poi sù sù fin alla certezza di diventare primario ospedaliero. Lo sarebbe diventato pochi giorni dopo la sua morte.
Continuammo a vederci, sempre più saltuariamente. Nel frattempo cambiammo casa tutti e due e anche stavolta ci ritrovammo nella stessa via a poche decine di metri.
Nonostante i vari impegni, quasi tutti gli ultimi dell'anno li abbiamo passati insieme. E ci sembrava di essere sempre gli stessi. Che tutto cambiava tranne noi.
Nella chiesa di San Quirico al suo funerale c'erano tutti i suoi colleghi e il loro dolore era vero. Ci era mancato.
Era la prima volta che Paolo aveva dato un esame senza aspettarmi.
Stefano B.