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domenica, maggio 30, 2004

Ritaca da Jacopo 

Itaca, dicevi, Claudio; senti questa

Ulisse

Nella mia giovanezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano piu’ al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
e' quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri I suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

(Umberto Saba)

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