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lunedì, ottobre 30, 2006

Cari amici, ho una domnda da sottoporvi : "Cosa se ne fa Firenze di un sindaco yes-man?"
La maggior parte dei sindaci anche di sinistra, Cacciari insegna, sono insorti contro la Finanziara del Centro-Sinistra ma il loro “presidente”, l’ineffabile sindaco di Firenze Leonardo Domenici, sempre pronto a mettersi in mostra e sparare ..... in televisione, ha deciso questa volta di scomparire dalla scena.
Da uomo libero sì, ma libero solo di ubbidire al suo padrone e signore Massimo D’Alema, si è defilato; è scomparso !
D’altra parte bisogna comprenderlo, non può “dispiacere” a chi lo ha creato dal nulla, perché nel nulla ritornerebbe.
Nella sua vita ha un Curriculum tutto e totalmente all’interno del partito. Cosa potrebbe fare con la sua laurea in “filosofia morale” l’ormai cinquantunenne sindaco di Firenze se i DS lo scaricassero ? Come massima aspirazione potrebbe ambire a fare il supplente in una scuola media superiore, senza neanche avere la speranza di diventare “di ruolo”, stante l’ormai non più verde età !
E pensare che Firenze ed i Fiorentini sono conosciuti nel mondo, nel bene e nel male, per l’indipendenza del loro pensiero e per l’aver sempre sostenuto posizioni anche scomode, purché giuste !
E qui ripeto la domanda: "Cosa se ne fa Firenze di un sindaco yes-man?"

Il vostro Gherardo

sabato, ottobre 28, 2006

Grazie, Claudio 

Caro Claudio, scusa se non sono prorotto tempestivamente in gridolini di gioia e ringraziamenti per lo splendido movie che ci hai regalato. Io su certi siti non ci vado mai; forse, perché sarebbe un piano inclinato. Ma se Qualcuno me ne sottopone uno, lo premdo come il vin du pays, il landwein, il vino del posto: qualcosa legato a un'occasione e a una persona
francesco

mercoledì, ottobre 25, 2006

e i cartoon ...?? 

Ehi ragazzi...vi avevo messo anche un cartoon !! Avete guardato solo le ragazze eh ??

Vabbè, visto che siete così "sofistici" come si dice a fi (almeno la mi' mammma lo fa)avrete videos con meno boobs.

Mozione d'ordine per il 16 dicembre: c'è qualche fan di telecamere, videoriprese ? Se si si potrebbe fare un filmino , con un abbozzo di elementare sceneggiatura e metterlo live sul blog, così anche gli assenti...godranno.

Un bacione

Claudio

martedì, ottobre 24, 2006

Viva le solite (plurale) 

Concordo con Jac anche riguardo alla "solita".
Per me la solita ha entry-point a 40 anni, sia in termini diretti che indiretti (altrimenti mi sembrebbe ..... una figlia).
E poi, riguardo alle boob jobs ..... non vanno bene perchè un pò devono ricadere sul palmo della mano. O no ?
Gherardo

Piu' filmine? 

Claudio
ma come? Cosi', senza preavviso?
Enrico Vallecchi, l'editore, diceva di aver visto scritto su un muro, davanti a casa sua, "Viva la solita".
Le donne di quella eta' - e poi cosi' bone - per lo piu' oggi mi fanno spavento. Mi piacciono un po' piu' ammaccate, come la frutta (toh! Quando si dice il caso).
Viva la solita.

Jac

PS: sono avvilito pero' della percentuale di boob jobs (popperifatte) nella filmina: non mi piacciono, mi smosciano l'ardimento. A quell' eta' poi! Cosa che avessero prima, per me era meglio.

lunedì, ottobre 23, 2006

Dopo tante cose serie un po' di relax 






Vi piace ? Meglio con l'audio...

Claudio

domenica, ottobre 22, 2006

Concordo con Francesco ed Jacopo e credo che Sam Harris finisca per commettere lo stesso errore che commettono coloro che lui critica e condanna.
Fino a qualche anno fa credevo che le religioni (tutte indistintamente) avessero svolto un ruolo importante nella evoluzione plurimillenaria dell'uomo (per differenziarlo dagli altri animali) e che col passare del tempo sarebbe andata scemando la loro importanza avendo l'uomo raggiunto una maturità ed una etica che rendeva la necessità di un credo religioso ormai obsoleta. Purtroppo, su quest'ultimo aspetto mi sbagliavo.
Ma non è vero che la religione, o le religioni, siano la madre di tutti i mali del mondo.
C'è poi una parola nel mio vocabolario mentale che è "fede" e questa è sempre positiva perchè secondo me significa "credere nei valori" e non in valori imposti bensì in valori che stanno dentro di noi quali l'etica, la correttezza, l'onestà and so on, e non è detto che nonostante tutti i difetti intrinsechi nell'educare e/o essere educati nell'ambito di una cultura religiosa alla fine non si arrivi ad un livello di "fede" che condiziona positivamente i nostri comportamenti, anzi !
Vale !
Gherardo

sabato, ottobre 21, 2006

Facciamo a pezzi Francesco? 

No, via, per questa volta no. Non per l’affetto tra non molto cinquantennale che mi lega a lui, ma perche’ mi pare abbia ragione. Mi viene da aggiungere: quando mai I motivi di conflitto hanno avuto a che vedere con le verita’ scientifiche? Appena si va un passo piu’ in la’ delle misurazioni di cio’ che fa la pallina sul piano inclinato, ci si stacca dagli ultimi ormeggi della realta’ condivisibile e si entra nel grande mare dell’ interpretazione soggettiva di cio’ che ci circonda.
In questo senso, a una coscienza laica – priva cioe’ di fedi o parole di dio da mettere su un livello diverso da tutto il resto – le guerre di religione non appaiono molto differenti - o separate - da scontri tra sistemi politici e sociali diversi, o piu’ in generale da conflitti per diversita’ di opinioni (ad es. “questo territorio e’ mio perche’ secoli orsono fu colonizzato dalla mia gente”/“No, e’ mio perche’ e’ di qua’ dal versante della montagna”).
Agli occhi miei (e direi di Mr. Harris) il farmacista benthamiano di Francesco differisce da un Ayatollah incazzato non perche' il primo senta cio’ che crede vero meno vero di quanto il secondo senta le rivelazioni della sua fede, ma perche' le opinioni del farmacista si basano su un approccio conoscitivo che parte dal basso, dall’ esperienza, mentre il difensore della fede parte da sopra, da una verita’ rivelata. Le opinioni del farmacista tengono conto di una molteplicita’ di fattori (tra cui il tempo); quelle dell’ Ayatollah sono univoche e immutabili. Il primo ha assai piu’ probabilita’ del secondo di mantenere apertura conoscitiva, flessibilita’ di giudizio e capacita’ di tolleranza.
Ma l’univocita’ e l’immutabilita’ non appartengono solo ai dettami della fede. Interessante notare come le ideologie che hanno caratterizzato il secolo passato nelle societa' occidentali, benche’ perlopiu’ originate da letture del reale (sistemi filosofici, ecc.), abbiano teso a incancrenirsi in fissi dogmi. E, per un’altra via, risiamo a Got mit uns.
Se si ammette che la realta’ che vediamo sia la stessa (un atto di fede, ma non di per se’ una fede), allora il fatto che ciascuno di noi pensa di aver ragione ci mettera’ sempre nei casini.
Penso che dentro ciascuno di noi ululi, o sonnecchi un lupo - come disse lo zio del farmacista di Francesco - e che se il lupo galoppa in groppa a qualche dio, non ci sia da aspettarsi niente di buono.
Diversamente da quel che scrive Mr. Harris, penso che “se mai le guerre di religione ci appariranno impensabili…” (come nell' occidente sviluppato sembra essere per lo piu' gia' successo) vorra’ solo dire che i nostri schemi etici si saranno aggiornati - col dovuto ritardo - e che non ci scanneremo piu’ per il trionfo della fede; non che la finiremo di scannarci perche’ l’avremo fatta finita di guardare alla realta’ attraverso un occhio di vetro.
I "demoni...[che]...si annidano nella mente" sembrano essere strutturali alla natura umana. Non ho fede; e neppure tanta fiducia.

Vostro
Ahab

Dove è lo sbaglio? 

Mi provo a rispondere alla domanda di Roberto, nel terrore che logici inflessibili come Claudio, Gherardo e Jacopo mi facciano a pezzi.
L'errore dell'Autore riprodotto da Roberto, secondo me, è il presupposto assolutamente astorico, astratto e utopistico che le uniche idee degne di smuovere il cuore dell'uomo debbano essere compatibili almeno (se non corrispondere) con le verità scientifiche che conosciamo.
In realtà, una buona parte delle idee che hanno messo in movimento un numero sufficiente di cuori ( e di menti)per "fare la storia" non erano "vere". Inutile ripetere che bisognerebbe essere tutti quanti, sul pianeta, come un buon droghiere inglese del ' 700-'800, empirista, razionalista e benthamiano.
Ragazzi, abbiate pietà di me.

francesco

Avete fede? 

Da Roberto

Qualche brano tratto da "La fine della fede. Religione, terrore e il futuro della ragione" di Sam Harris, Nuovi Mondi Media.


...gran parte della gente pensa che parole come Gesù, Allah e Ram possano fare la differenza fra la dannazione e la felicità eterna.
Data la posta in gioco, non sorprende che molti, di tanto in tanto, sentano la necessità di uccidere altri esseri umani, colpevoli di aver usato le parole magiche sbagliate.

Come può un individuo supporre di sapere che l'universo funziona in un modo piuttosto che in un altro? Sta scritto nei testi sacri.
Ma come sappiamo che quei testi sacri sono privi di errori? Perch' sono essi stessi a dichiararlo.

La convinzione che alcuni libri siano stati scritti da Dio (che, per ragioni difficili da comprendere, ha fatto di Shakespeare uno scrittore molto migliore di se stesso) ci rende incapaci di affrontare la fonte piu' vigorosa dei conflitti, passati e presenti, tra gli uomini... la fede.

Il nostro mondo trabocca di idee sbagliate. Ci sono ancora luoghi in cui si viene condannati a morte per reati immaginari - come la blaasfemia - e dove tutta l'istruzione da dare a un bambino consiste nel recitare passi di un antico libro pieno di fantasie religiose. Ci sono nazioni in cui alle donne vengono negati quasi tutti i diritti... anche in Occidente uomini e donne istruiti si aggrappano ancora ai cimeli intrisi di sangue di un'epoca lontana.

Se mai le guerre di religione ci appariranno impensabili - come sta accadendo per la schiavitù e il cannibalismo - significhera' che ci siamo liberati dei dogmi di fede...

Le persone che nutrono convinzioni forti senza prove concrete sono degne di restare ai margini della societa' e non nelle stanze dei bottoni... nessuno dovrebbe avere la meglio nei nostri dibattiti per il fatto che coltiva delle illusioni.

...Non sappiamo che cosa ci attende dopo la morte, ma sappiamo che moriremo. Chiaramente deve essere possibile vivere in modo etico senza avere la pretesa di conoscere cose in merito alle quali siamo manifestamente ignoranti.
Tutti quelli che avete incontrato nella vostra vita, o che incrocerete per strada, sono destinati a morire. Se vivranno a lungo perderanno gli amici, la famiglia e tutto cio' che amano. Perche' non essere gentili con loro?

Non abbiamo bisogno di modelli di ricompensa e punizione al di la' di questa vita per giustificare le nostre intuizioni morali e il nostro comportamento... Gli unici demoni da temere si annidano nella mente: ignoranza, odio, avidita'... e fede, sicuramente il capolavoro del diavolo.

E' evidente che l'uomo non e' misura di tutte le cose.
Non e' necessario alcun mito, non e' necessario alcun Dio per lasciarsi incantare dalla bellezza e dall'immensita' del creato. Non servono fantasie tribali per amare il prossimo, la cui felicita' e' inscindibiledalla nostra, e questa interdipendenza richiede che tutti nel mondo abbiano la possibilita' di prosperare.




E voi, avete fede?

Dove ha ragione e dove ha torto Sam Harris?

lunedì, ottobre 16, 2006

Caritatevoli fregature 

Jacopo e Francesco hanno dichiarato di essere stati presi per i fondelli rispettivamente da un "tizio sprovvisto di biglietto" e da un "quasi kossovaro senza una gamba" ... Questa presa per i fondelli ha loro procurato, rispettivamente, contentezza e leggera euforia. Insomma, qualcosa che scalda il cuore...Allora, la fregatura dove sta ? Il prezzo pagato per questi stati d'animo sono qualche lira e 50 euro, prezzi ragionevoli per um po' di calore cardiaco, sembrerebbe. Eppure è vero: se un ragazzotto male in arnese ti approccia, anzichè mollare qualche spicciolo o financo un biglietto da 5 euro e passare oltre, giustifichiamo il nostro no prevalente con dubbi del tipo : "mi dirà la verità?"..." e se poi si droga?" "li darà alla mafia albanese ?" e via dubitando. Eppure, palle ce ne raccontano di tutti i tipi in tutti i settori, e con effetti ben peggiori (talvolta) sul piano finanziario o sul piano emotivo . Nemmeno il calduccio al cuore ci viene lasciato come contropartita. Il macellaro che dice cha la carne è chianina pura, la ragazza bellina bellina che ti dice che sei l'unico amore suo e poi la da a destra e a manca, la banca d'affari che ti dice di strongly buy che so, le parmalat o le telecom...O l'aviaria che deve fare milioni di morti e sparisce dai giornali sei mesi dopo o mille altre cazzate che ci raccontano. Viviamo in un mondo di bugie interessate, e dibattiamo se un questuante abbia tutti i crismi per ottenere il nostro valsente. Per essere chiari io sono un "non erogatore" compulsivo: non do a 50 consecutivi lavavetri, ma al 51°, per misteriosi e spero profondi motivi, mollo anche ciò che ho risparmiato con i primi 50...In compenso, compro il sole 24 ore tutti i giorni....Ci vediamo il 16/12 ragazzi. Claudio

Ancora su GPT - da francesco 

Già che Jacopo ha dato la stura, dirò anch'io di una volta in cui mi sono lasciato prendere volontariamente per i fondelli.
Cinque anni or sono, in treno, uno zingaro privo di una gamba, kossovaro o giù di lì, mi ammannì in buon italiano e non senza spirito una storia di traversate del canale d'Otranto in gommone... . Quando si arrivò al dunque, gli ammollai 50 euro, e via.
Ero su di giri perché avevo appena vinto un concorso (anzi, "il" concorso decisivo della mia modesta carriera)e stavo tornando, in treno, appunto, dalla mia nuova sede di insegnamento.
Non so esattamente perché lo feci: ricordo di essere stato in preda a una leggera euforia; e, vagamente, di aver fatto dentro di me un qualche calcolo scaramantico.

sabato, ottobre 14, 2006

Attenti al dito 

Rob chiede e io d'oltremare ottempero. Eccovi in prosa poetica o versi molto (ma di molto) sciolti.

Il dito che si muove scrive e poi che ha scritto muove oltre.
Ne' tutta la tua devozione, ne'l'acume
lo tenteranno a cancellar foss'anche mezza riga.
Tutte le tue lacrime non laveranno via una sola parola.


Il Rubaiyat di Omar Khayyam era uno dei poemi preferiti di mio suocero, scienziato americano autore di ricerche di grande prestigio (recipient tra l'altro, in Italia, del Premio Balzan) e uomo di enorme cultura umanistica. Il Rubaiyat e' anche uno dei fari che illuminano i passi di sua figlia, mia moglie, altro soggetto - come Roberto - di sterminate letture. Grazie alla citazione di Roberto - che lei sapeva ovviamente a memoria - il libro e' sceso dallo scaffale e ora e' qui a mia edificazione, a gettar luce nella tenebra della mia ignoranza.
Riguardo a GPT sono d'accordo con Francesco: che le vie da seguire non siano quelle della ragione, ma quelle dettate dal momento, dal naso, dal cuore e dal senso dell' umorismo.
Purtroppo il CD con le email di Sandro riguardanti il Timossi e' attualmente in America, ma mia moglie lo portera'indietro presto. Ricordo che Sandro descriveva la lamentazione delle ultime disavventure come "la vicenda neo-realistica del Timossi".
Stamattina su uno svincolo ho tirato su un capellone quarantenne suonato che tentava di raggiungere Auckland per trovare un lavoro giornaliero che gli consentisse di tirar su qualche soldo. Diceva che durante la notte gli avevano aperto la macchina e gli avevano fatto i soldi. Solo 50 dollari, ha aggiunto, ma era tutto quello che avevo. Lo ho portato dove voleva andare; lui non mi ha chiesto niente; gli ho dato di che far colazione; era felicissimo e mi ha detto che ci avrebbe comprato delle sigarette. Mentre mi allontanavo in macchina, lo ho visto nello specchietto ritto sull' attenti sul marciapiede che mi salutava col pollice in su' (ho guardato bene, era il pollice) finche' non son scomparso oltre una curva. Non saprei se lo meritasse particolarmente, ma era contento e io pure. Io poi non mi posso davvero permettere di far troppo il difficile: fosse toccato a me tutto quello che mi meritavo, forse non sarei qui a fare il grillo saggio.
Come suppongo sia accaduto a molti di voi, fui avvicinato una volta in un parcheggio di Careggi - dove mio padre era agli sgoccioli - da un tizio che mi ammanni' la storiella dei soldi spariti e del biglietto ferroviario da ricomprare. Non la avevo mai sentita e ero cosi' vicino ai nervi a nudo, che trovai conforto nel dargli qualche lira (la meta' del costo dichiarato del biglietto). Tornato a casa fui preso per il culo da tutti, ma ero contento comunque, che se li bevesse in un bar o ci facesse quel che gli pareva.

Cannibal Jack

16 dicembre 

Il 16 dicembre, sabato 16 dicembre, con la pioggia o con la neve vediamoci di nuovo.

Ho letto un libro che mi è piaciuto, ma con il quale non intendo tediarvi: "Il mondo in riserva" di David Goodstein. La tesi di fondo ve la potete immaginare
dal titolo ed è un argomento che sul blog è stato già affrontato.

Voglio invece riportarvi qui dei versi che vi ho trovato, tradotti in Inglese. Qualcuno vuol tradurli in Italiano per quelli pigri o con l'Inglese arrugginito?

The moving finger writes
And having writ, moves on.
Nor all your piety nor wit
Shall lure it back to cancel half a line,
Nor all your tears wash out a word of it.


(I versi sono di Omar Khayyam, poeta e matematico persiano di qualche secolo fa, quando in Persia e altrove non si era ancora sentito parlare di reattori nucleari. La traduzione inglese è di Edward Fitzgeral)

Per tutti un tempo a venire desiderabile e migliore di quello gà trascorso.

Roberto

venerdì, ottobre 13, 2006

da francesco 

Io inclino a pensare che il profilo antropologico di GT sia quello tratteggiato magistralmente da Gherardo e da Jacopo.

EMBE'?

Penso che Roberto sia egualmente nel giusto: "chi siamo noi per giudicare, etc., etc.,?". Si tratta di uno che ha incrociato la sua strada con la Gloriosa. Culo per lui. Pietà da parte nostra.

Quando se vedòn, la prossima, allora?

mercoledì, ottobre 11, 2006

Quesito di Gigi 

La risposta al quesito di Gigi penso sia "Troppi Paradisi" di Walter Siti
Gherardo

PS
Non è una dimostrazione di "cultura" ........ ma di utilizzo di internet !

martedì, ottobre 10, 2006

Cena, Timossi e morti di fame 

Carissimi
fate sempre i pranzi e le cene quando non ci sono ... il 16 dicembre sono in India !!!
Ci vado per controllare se la quantità di disgraziati da "foraggiare" con i nostri contributi è maggiore li di quanto non sia qui, alla successiva occasione vi farò sapere ma intanto potete iniziare a raccogliere un po' di soldi voi che a buon diritto vi potete vantare di appartenere "alla fascia alta dei morti di fame".
L'ultima volta che ho visto il Timossi mi disse che aveva un'occasione per andare in Libia, mi pare, a fare il magazziniere per una cifra notevole che lo avrebbe sistemato per un bel po' ma ... doveva prima curarsi e poi comprare il biglietto. A completamento dell'informazione lo vedo spesso in Piazza Dalmazia ma non mi sono mai affrettato a rincorrerlo per avere notizie e quindi non so perché circoli da quelle parti ma a dire il vero non mi era sembrato poi così male in arnese.
Vi abbraccio tutti xché un po' mi mancate
a presto
gigi

PS: Quella in corsivo è una citazione da un romanzo recente, scopritelo, al vincitore ricchi premi e cotillons.

Battutaccia 

Lo ripeto, la mia era solo una battutaccia, per dire che andare a Londra costa (o sembra costare) meno del biglietto dell'autobus per andare in centro
Gherardo

Ironia e Fortuna 

Come il Papa dirò che sono stato frainteso. Spero che Gherardo mi perdoni se quel 'Non mi sbaglio, vero?' è sembrato ironico o, peggio, con del biasimo, verso chi non anticipa i soldi al conte Mascetti/Giampiero.

Dopo tutto quello che è stato detto qui al 'Gianblog bar', e anche altrove, la questione mi pareva talmente scontata che veder qualcuno pensare il contrario mi è sembrato quasi comico.

Tuttavia G. i problemi ce li ha e anche se ci ha messo 'del suo' io penso che le situazioni che ha dovuto affrontare potessero creare problemi a chiunque, non tanto quelle che ha raccontato quanto quelle che ha taciuto, cercando magari di mascherarle con altri problemi inventati. E forse in passato non ha avuto tanto problemi materiali quanto psicologici.

Concludo con una citazione:'giudico poter esser vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l'altra metà , o presso, a noi' (o viceversa, aggiungerei io in questo caso).
(Da 'Il principe', cap: XXV 'Quanto possa la Fortuna nelle cose umane e in che modo se li abbia a resistere.'

Roberto

Varie 

Battutaccia per Roberto
Anticipali tu, per favore, i soldi del viaggio a Londra, considerando che il costo Milano-Londra con Ryanair è di 0,99 €uro per l'andata ed altrettanti per il ritorno (*)

Lucia, compagna di Sandro
Le ho scritto un "trattato" per come usare un blog, ed il nostro in particolare ma non ho avuto risposta, e quindi non so se non l'abbia letto oppure ........

Gherardo


(*) Astenersi pure dal dirmi che per andare a Londra bisogna anche arrivare ad Orio al Serio (BG) e poi c'è la metropolitana da Stansted a Londra e magari a Londra bisogna anche dormire

Ho visto Giampiero 

Da Roberto
Dopo telefonata di G., che ha voluto anticipare l'incontro previsto inizialmente per venerdì prossimo, l'ho incontarto ierisera presso 'Vie Nove'.

E' tutto vero quello che scrivono, Jacopo, Galora e Gherardo, Francesco e Arturo e quanto detto da Enzo e da altri.

Ci sono anche molte somiglianze con il 'conte Mascetti' di 'Amici miei' nellla sua candida convinzione di restituire tutto appena possibile (o meglio, ormai, 'se avessi potuto').

Ha la consapevolezza di tutto, tanto da non voler venire il 16 dicembre 'a fare il parente povero' e soprattutto a 'trovarsi di fronte contemporaneamente Enzo (che è stato un "vero signore", e lo sono anch'io, con la differenza che non ho soldi) e il Galora e gli altri che mi hanno prestato soldi'.

Del resto in quel periodo sarà a Milano, per tentare in una comunità/cooperativa? di 'rimettersi in salute' per poter cambiare lavoro. Anzi, per cambiare lavoro la soluzione migliore sarebbe sfruttare un'occasione che ha a Londra. Ma gli servono i soldi per il viaggio: non ha nulla in contrario all'idea, che anzi sollecita, di una colletta per lui. Meglio se qualcuno gli potesse anticipare i soldi che verranno raccolti.

L'ho convinto che questa ultima ipotesi è piuttosto improbabile. Non mi sbaglio vero?

Aggiungo che, a parere mio, e questa mi è sembrata la cosa pù grave, non si rende conto del suo reale stato e aspetto fisico. Gli mancano due denti anteriori, che pensa di farsi rimettere alla USL e l'aspetto complessivo non mi pare proprio che corrisponda ai quaranta o quarantacinque anni che è convinto di dimostrare.

In sintesi. Il bisogno è reale. I soldi son persi, ma diamoglieli lo stesso. E comunque vediamoci il 16 dicembre.

Venga anche chi non è d'accordo a dare denaro (lo darà chi crede) e se volete parleremo d'altro.

sabato, ottobre 07, 2006

Del Timossi 

Care le mie creature
malgrado l'appello di Francesco, aspettavo a farmi vivo per poter attaccare stralci di email tra me e Sandro, di qualche anno fa, l'ultima volta che il T - non particolarmente suggestivo mio ex compagno di banco dei di' che furono - era riapparso alla superficie. Dopo la morte dell' ultimo computer non li trovo se non in mezzo a una pila cartacea che non ho voglia di esplorare. Vedro' di trovarli nei CD di salvataggio in futuro, perche' valgono una risata.
Veniamo al Timossi:
si fece vivo con me all'inizio degli anni '80. Ci incontrammo da Maioli. Mi disse della mamma malata, dei suoi tentativi di lavoro agricolo andati a puttana per colpa altrui (Cfr A. Sordi, "Un giorno in Pretura") e mi invito' a foraggiare un'improbabile altra impresa agricola,organica e quant'altro, di lento ma sicuro rientro. Come scrissi a Sandro, mi frugai nelle tasche e mi ricordai di aver versato ogni mio avere, poco prima, per sponsorizzare la famiglia marocchina del caso (all'epoca avevo alti costi per mantenere in vita il petulante e insaziabile amimale che mi portavo sulla schiena). Lui mi chiese degli altri compagni: "E Nannucci come si chiama di nome? Ah, Nannelli, certo, Nannelli - Sandro, dicevi?" E poi: "E Tosi, Tosi come sta? e Battaglini? Due, certo, Neri e Luca, vero?". Insomma era a mietere.
Seppi che Enzo gli aveva mollato una mezza testa; un signore, sempre stato.
Piu' di recente, Sandro mi scrisse che il Timossi gli aveva telefonato perche' voleva dargli il numero del cellulare di Francesco (generoso interessamento a che antiche amicizie non andassero compromesse dalla lontananza e dall' eta' avanzata). Di nuovo chiedeva soldi.
In conclusione: direi che anche questa volta e' a mungere; che e'mia fondata impressione che da sempre viva di espedienti; che ha senz'altro bisogno di soldi; che il bisogno deve essere una costante; che e' improbabile che il sostegno economico trovi un uso atto a contribuire a rimetterlo in sesto.
Quando lo vidi venti e piu' anni fa', non mi fece una buona impressione: malgrado le mie condizioni, mi seppe assai di sfiga, di poca chiarezza, poca onesta' (nel trattare con me almeno).
Concordo con Gherardo: al mondo, la gente che ha bisogno e' un immenso mare. A ciascuno di noi vedersela con l'opportunita' di eventuali contributi periodici di beneficienza (personalmente preferisco contribuire a Oxfarm o altre istituzioni, che mia moglie sceglie e che combattono la disperazione nel mondo). Per me l'appartenenza alla C non e' di per se' motivo sufficiente per preferirlo, chesso', a un bambino nei casini.
A tutti un abbraccio.

Lord Jim

Per Timossi 

Da Roberto
Come previsto Gianpiero ha ricevuto la lettera e mi ha telefonato (da una cabina pubblica): previsto un incontro a Firenze venerdì prossimo, con orario da concordare giovedì prossimo per telefono.

Qualcun altro se la sente di venire?

Preciso che avevo già visto Gianpiero nell'85, che da allora tutte le volte che ha visto qualcuno di noi era per chiedere soldi che nessuno ha mai rivisto o occasioni di lavoro sempre più improbabili.

Va precisato anche che: sta lavorando a metà tempo "al nero" per un "ortolano" dove, con la zappa e altri attrezzi agricoli percepisce cinque euro l'ora con i quali soppravvive, male, perché stanco, depresso, fuma troppo, è solo, senza telefono e mezzi di trasporto (va a lavorare a piedi e 'l'orto' non deve essere dietro casa); teme l'inverno perchè abita in una casa senza riscaldamento.

La data del 16 dicembre gli sembra palesemente lontana e le idee che ha in testa per 'svoltare' (lavoro in Inghilterra, tornare a fare il rappresentante) mi sembrano poco credibili, ma riportano sempre alla richiesta di aiuto (soldi)immediato.

Dopo l'appello di Arturo ho provato a cercare qualcosa in giro e ho scoperto che dai 'Frescobaldi' per i lavori agricoli danno quattro euro e mezzo l'ora, per cui i cinque di Gianpiero non sono presi male!!!

Resterei sul 16 dicembre ma comincerei anche a pensare ad alcuni 'aiutini' che non costano nulla a chi li fa:
qualcuno ha un telefonino che non usa più?
una bici che prende polvere in garage?
dei soldi smessi?

venerdì, ottobre 06, 2006

Dispersi per dicembre + Lucia 

DISPERSI PER DICEMBRE
Per me va bene il 16 dicembre.
Mi occuperò io di verificare se voglioni ossere coinvolti Roscilde, Moretti e Galora, ma lo farò a fine novembre (farlo oggi mi sembrerebbe eccessivamente "formale")

COLLEGARSI AL BLOG (LUCIA)
Sinceramente non capisco: scrivere sul blog che non si riesce a dire a qualcuno come si fa a scrivere sul blog, mi sembra una contraddizione in termini (Gigi speghierebbe come "dimostrare" che non è vero).
Scherzi a parte, scrivo io a Lucia come fare, anche se il vero problema è che da qualche giorno (cioè da quando Francesco ha sollevato il problema) il blog sembra rifiutarsi di accettare i nostri scritti e poi invece ..... li accetta.
Vediamo con questo.
Cia a tutti
Gherardo

giovedì, ottobre 05, 2006

Il caso Timossi 

Da Roberto.

Timossi in passato era stato cercato inutilmente su internet e sugli elenchi del telefono. Solo Arturo, rientrato in gruppo l'anno scorso, conosceva il suo indirizzo.
Martedì scorso gli ho scritto due righe per fargli sapere che esistiamo.

Pur con tutte le perplessità del caso, concordo con il discorso di Claudio e propongo una data precisa. sabato 16 dicembre a pranzo. Che ne dite?
Nel caso si deciderà poi dove.

Vedrei volentieri Galora come qualunque altro ex (Francesco propone di invitare, alla prima occasione, anche Lazzi, che non era della C, e mi sta bene lo stesso).

Moretti e Roscilde sono stati invitati più volte: l'ultima volta, per l'incontro di Cercina, se ne incaricò Stefano Curatolo, che parlò per telefono con entrambi. Ma se qualcuno (Gherardo?) vuole provare ancora:

Moretti Maurizio: 055/286409 (casa), 4382306 (lavoro)
Roscilde Renato: 055/600323

Per Claudio (o altri volenterosi) 

Letta l'ultima "cartolina" di Francesco, fornisco "l'indirizzo" di Lucia, compagna di Sandro, sperando che qualcuno riesca a spiegarsi meglio di me:

lucia.big(chiocciola)libero.it

Roberto

Per Roberto 

Lucia, la compagna di Alessandro Nannelli, mi ha telefonato per dirti che non riesce ad accedere al nostro blog.

Se il talento elettronico virtuale di Roberto è pari al mio, bisognerebbe che qualcun altro (Claudio?) le spiegasse meglio come fare.

Dolente di esporre Roberto. Ma mi pare per una degna causa.

francesco

Timossi e altro 

Lettoti, Gherardo.
Sarei d'accordo anche con l'altra tua proposta di reinserire nella senescente VC anche Galora e Roscilde, se si trovano. Mi pare che a suo tempo Roberto fece dei tentativi di ritrovare almeno Moretti, che cortesemente ma fermamente, tuttavia, si disse non interessato.

francesco

martedì, ottobre 03, 2006

Giampiero 

Bentornato, Claudio!
D'accordo con te.

francesco

io ci sto 

Ho letto di Timossi ed i commenti di Francesco e Gherardo: Credo non si possano trarre conclusioni su chi di fatto non conosciamo, incluse le motivazioni che lo "porterebbero" a vivere come è stato detto. E' una persona in difficoltà, ha fatto parte del gruppo e se c'è modo di aiutarlo sono tra quelli d'accordo per farlo. Nel modo più elegante possibile Arturo, che è il recente tramite delle richieste, potrebbe consegnargli una somma "x" precedentemente raccolta tra chi desidera aderire.Un pranzo, stavolta, potrebbe essere la buona "scusa" per trovarci di nuovo e consegnare il valsente.Che ne dite ? Buona settimana a tutti.

claudio

lunedì, ottobre 02, 2006

Timossi 

Ho rintracciato il Prof.Tiziano Galora (insegna in una Scuola Media Superiore di Firenze e si occupa anche, in quell'ambito, dell'informatica dell'Istituto).
Ho avuto alcune conferme, che riassumo:
- frequentava a suo tempo Timossi
- non lo vede da qualche anno (non molti)
- gli ha prestato talvolta dei soldi
- lo ritiene più interessato al "contante" che ad una vera opportunità di lavoro
- dichiara di avere qualche problema di salute, che però sembra essere più dettato dal tentativo di far leva sui "buoni sentimenti" dell'interlocutore che non da un reale ostacolo fisico
- fino a pochi anni orsono la madre era ancora in vita (oggi non lo sa)
- anni fa svolgeva un'attività commerciale assieme al compagno della madre
Overall:
mi è sembrato che Tiziano Galora lo consideri una boccia persa che vive da molto tempo di espedienti non avendo mai voluto impegnarsi seriamente in una attività lavorativa (anche se, come dice Arturo, ormai l'età non lo aiuta).
Conclusione:
mi sta bene aderire a qualsiasi iniziativa venga decisa dal Gruppo, anche se personalmente ritengo che guardandosi intorno di persone veramente "sfortunate" ce ne siano davvero tante, e credo anche che se trova lavoro (ad esempio in un cantiere edile) un extracomunitario, lo stesso lavoro lo potrebbe trovare anche un italiano "dall'aspetto gradevole e prestante" (così ce lo ha descritto Francesco) solo che lo volesse.
Un caro saluto
Gherardo

domenica, ottobre 01, 2006

Giampiero Timossi 

Riprovo a pubblicare quanto vi ho scritto giorni fa, senza però che il blogger lo abbia affisso in bacheca (non so per quali ragioni tecniche).
Timossi si rifece vivo con alcuni di noi una decina di anni fa, con richiesta di aiuto e/o di contante, che gli demmo indipendentemente l'uno dall'altro (io, una cifra modesta). Lo incontrai di persona e mi mostrò dei certificati dai quali, diceva, risultava una sua invalidità, la cui natura non compresi e sulla quale non indagai.
Secondo me, era ed è rimasto un personaggio assai eccentrico, elusivo (non ha mai prodotto un racconto della sua vita, né al liceo, né nell'occasione che ho detto). Potrebbero esserci serie vicende, effettivamente, che hanno giustificato la formazione di questa strana personalità ma di difficile accertamento.
Se credete, si potrebbe fare una specie di colletta: anche se l'opzione prima di Giampiero (come scrive Arturo) è quella di essere aiutato a cercare un lavoro fisso, di carattere esecutivo e manuale.
Nel post che non sono riuscito a pubblicare chiedevo inanzitutto il parere di Roberto, Gherardo e Jacopo: e degli altri che Giampiero avvicinò anni fa. Rinnovo questa richiesta ora.

francesco

Quelli della Gloriosa Sezione C 

Quelli della Gloriosa Sezione C

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