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sabato, dicembre 31, 2005




Auguri !!

Che il 2006 sia, per tutti Voi un anno splendido, ricco di tutto ciò che ritenete bello e giusto per la Vs. vita.

Agganciandomi all'attualità del blog, ritengo che il problema, prima ancora delle centrali si' o no, siano gli uomini che le progettano, le gestiscono, le controllano...In Italia vanno a sbattere i treni a 30 all'ora e non oso pensare a cosa accadrebbe se una centrale fosse gestita con pari abilità. Alla fin fine, il problema vero, come sempre, è l'uomo. C'è un mare di improvvisati, di gente che non sa un cazzo di quel che dovrebbe gestire, amministrare, controllare, anche in ruoli nevralgici. Vedi mai che ne mettono uno di questi a governare un acceleratore di particelle !! Sai che scontri !(oddio, lì è proprio quelli che si cercano...) Abbiamo un Castelli alla giustizia, un Lunardi ai lavori pubblici, avevamo Fazio, avevamp Previti, abbiamo certi banchieri, certi imprenditori/finanzieri che sanno solo fare il gioco delle tre tavolette e stuprare i poveri correntisti risparmiatori....Vien da ridere, a pensare quanto tutti i non amanti del rischio presenti sul blog, si son visti depredare dalla gente perbene che incontrano in banca o nelle assicurazioni. Quello sì che è un rischio vero ed attuale !!Controllate gli e/c, perchè il giochino delle spese ingiustificate, non è prerogativa di BPI, ma bensì dell'intero sistema bancario...Invidio un po' Jacopo, perchè penso che da quelle bande, ci sia un po' più di serietà. Ma la legge Bosnan non si può applicare anche a politici ed amministraotri e burocrati pubblici ? Vorrei un primo ministro svedese, questo chiedo all'anno nuovo.

Insomma volevo solo farvi gli auguri e mi sono infilato in altre faccende. Càpita. Buon anno a tutti nel vecchio e nuovissimo mondo. Claudio


venerdì, dicembre 30, 2005

Energia nucleare? 

Da Roberto. Colpito e affondato sulla questione della firma, vorrei riprendere il discorso sul nucleare comparso su "il Giornale" che Gherardo ha inviato per e-mail.

Provo a riassumere le tesi dei firmatari, fra i quali Veronesi.

1. Il petrolio finirà entro pochi anni, o non ce ne sarà per tutti.

2. Le fonti rinnovabili (solare, eolico ecc.) non sono assolutamente sufficienti e non lo sararanno neanche in futuro, almeno sul breve e medio periodo. E' utopistico far credere il contrario.

3. Anche la fusione nucleare potra' essere utile solo in un futuro non prossimo.

4. Solo la fissione nucleare, e le centrali di questo tipo, ormai sicure, possono dare energia sufficiente e a prezzi accettabili per noi e per i nostri figli. Infatti gli altri paesi, che a differenza di noi, hanno scelto il nucleare, spendono meno per l'energia e ce la vendono anche, come la Francia. E' l'ora di cambiare e ripensare lo sciocco rifiuto fatto a suo tempo col referendum.


Jacopo ha gia' fatto sapere che concorda, fino dai tempi del referendum, confortato da Amaldi e da Rubbia. Ho sentito Francesco. Concorda anche lui.

Se c'e' ancora qualcuno che la pensa nell'altro modo, come me, si faccia vivo.

A presto
Roberto

martedì, dicembre 27, 2005

Beccato ! ! ! 

"Firmato : un amico"

penso equivalga a ......

"Firmato : Roberto"

Beccato ! ! ! (che poi vuol dire "ognuno ha il suo stile" e non c'è bisogno dell'esame del DNA).

Buon anno a tutti

Gherardo

Sull'amicizia 

Il mondo senza amicizia sarebbe come il cielo senza sole (Cicerone)

Se nel mondo non vi fosse amicizia non ci sarebbe gioia (Aristotele)

L'amico non e' altro che la meta' di me, o un altro io (Orazio)

Se avro' pochi amici avro' poca gioia, ma anche poca tristezza (Marziale)

Il male che mi fanno le eccessive lodi degli amici e' piu' grande del male che mi fanno gli ecessivi biasimi dei nemici (Erasmo da Rotterdam)

Se non puoi essere amico di stesso, come potrai essere amico degli altri? (Seneca)


Le citazioni di qui sopra sono tratte da 'P.M. D'Elia, Il trattato sull'amicizia, primo libro scritto in cinese da Matteo Ricci', in "Studia Missionaria, 7, 1952, pp. 449-515", citato in 'Michela fontana, Matteo Ricci, un gesuita alla corte dei Ming'.

Firmato: un amico

sabato, dicembre 24, 2005

Auguri,
sopratutto di buon anno!
Il fotomontaggio augurale di Claudio è delizioso. E Gherardo, assieme a Jacopo e Claudio stesso, è quello che scrive meglio di tutta la classe (Allah gli asserpenti indice e medio!).
Vorrei dire a Claudio che sto cercando vari modi di rispondere alla domanda che mi ha posto su questi pics.
Innanzitutto, devo dire che mi accorgo di non aver condiviso (almeno da parecchi anni) e di non condividere attualmente alcun progetto, o esperienza di vita/con alcun amico, né stagionato, né acquisito in seguito. Credo che per me ciò sia normale e certo non significa che non abbia avuto e non abbia amici anche stretti, anche in Quinta C (Allah la conservi!). C'è stato un mio amico recente, collega accademico, che riteneva che io e lui potessimo far sovrapporre amicizia e lavoro, con beneficio di entrambi i fini. E' stato un esercizio faticoso, devo dire, una specie di matrimonio denso di tensioni e non sta finendo bene proprio sotto queste sante feste.
Gli è che un amico è davvero una cosa misteriosa, Claudio: non trovo altra parola. E parlo di questi legami non solo con delicatezza ma anche con pudore. Naturalmente, un amico può essere diverse cose per noi: pensiamo ai rapporti con le donne che ci è avvenuto da incontrare, ognuna, per noi, un rapporto umano (ebbene sì: spezzo una lancia teologica in favore della tesi della natura umana delle donne, consentitemi questo spregiudicato modernismo...) diverso, credo.
Ma a differenza delle donne e delle donne della nostra vita, penso che un amico è qualcuno che possiamo incontrare e lasciare quando vogliamo, sicuri che lo ritroveremo dove lo abbiamo sempre trovato senza che ci porti rancore, con il quale ogni volta ripartiamo tranquillamente dal punto dove eravamo rimasti, come continuando il costante dialogo che abbiamo con noi stessi. E l'amicizia è l'intensa soddisfazione che si prova quando ci rendiamo conto che l'amico è contento quanto te di esservi ritrovati in quel momento pur senza averlo propriamente programmato.
E' un amore senza alcun impegno, questo è il bello dell'amicizia. Certamente, ci si prendono anche impegni, con gli amici, si fanno sodalizi, cose insieme: ma (e questo, forse è quanto a Claudio è sembrato elusivo nelle mie parole) senza che ciò ricada su di noi come vincolo esterno, un impegno, appunto (un contratto, stavo per dire: questo è quanto giustamente siamo richiesti di fare con le nostre mogli: un rapporto che è l'altra unica variante dell'amicizia).
Naturalmente, se avessi qualcosa cui vorrei fosse provveduto dopo la mia morte, chiederei ad un amico di farla: cioè, di proseguire me stesso, con la cura di persone e di cose. Ed è giusto anche il detto che gli amici ci sono anche (ma non credo " sopratutto": non sono istituti assistenziali) per i momenti di bisogno. Ma in ogni altra circostanza le briglie dell'amicizia dovrebbero, penso, essere assai lievi, anche se le sentiamo forti e irrecidibili. Quando se ne avverte, e se ne esercita la forza nascosta, senza sentirci costretti, obbligati allora? Questo è ilmisterioso, secondo me, appunto: ciò non è prevedibile. Sapere che l'amico è lì: questo è il punto. Come gli ex internati dei lager nazisti, che tornati a casa avevano un bisogno patologico di sapere che sotto il letto c'era un sacco di farina, e ce lo mettevano, se non non riuscivano a dormire.
Vi abbraccio, cari i miei sacchi di farina!

francesco

venerdì, dicembre 23, 2005


Auguri a tutti da Claudio

giovedì, dicembre 22, 2005

Babbo Natale (e le renne) 

Nell'augurarvi semplici auguri, come Roberto, vi allego anche io un tassello della "raccolta delle facezie", di tema natalizio.
Gherardo
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Nessuna specie conosciuta di renna può volare. Ci sono però 300.000 specie di organismi viventi ancora da classificare e, mentre la maggioranza di questi organismi è rappresentata da insetti e germi, questo non esclude completamente l'esistenza di renne volanti, che solo Babbo Natale ha visto.
Ci sono due miliardi di bambini (sotto i 18 anni) al mondo. Dato però che Babbo Natale non tratta con bambini Musulmani, Hindu , Buddisti e Giudei, questo riduce il carico di lavoro al 15% del totale, cioè circa 378 milioni. Con una media di 3,5 bambini per famiglia, si ha un totale di 98,1 milioni di locazioni. Si può presumere che ci sia almeno un bambino buono per famiglia.
Babbo Natale ha 31 ore lavorative, grazie ai fusi orari e alla rotazione della terra, assumendo che viaggi da Est verso Ovest.
Questo porta ad un calcolo di 82 2,6 visite per secondo. Questo significa che, per ogni famiglia Cristiana con almeno un bambino buono, Babbo Natale ha circa un millesimo di secondo per:

1. trovare parcheggio(cosa questa semplice, dato che può parcheggiare sul tetto e non ha problemi di divieti di sosta);
2. saltare giù dalla slitta;
3. scendere dal camino;
4. distribuire il resto dei doni sotto l'albero di Natale;
5. mangiare ciò che i bambini mettono a sua disposizione;
6. risalire dal camino;
7. saltare sulla slitta;
8. decollare per la successiva destinazione.

Assumendo che le abitazioni siano distribuite uniformemente (che sappiamo essere falso, ma accettiamo per semplicità di calcolo), stiamo parlando di 1.248 Km per ogni fermata, per un viaggio totale di 120 milioni di Km.
Questo implica che la slitta di Babbo Natale viaggia a circa 1040 Km/sec, a 3000 volte la velocità del suono. Per comparazione, la sonda spaziale Ulisse (la cosa più veloce creata dall'uomo) viaggia appena a 43,84 Km/sec, e una renna media a circa 30 Km/h.
Il carico della slitta aggiunge un altro interessante elemento: assumendo che ogni bambino riceva una scatola media di Lego (del peso di circa 1 Kg), la slitta porta circa 378.000 tonnellate, escludendo Babbo Natale (notoriamente sovrappeso).
Sulla terra, una renna può esercitare una forza di trazione di circa 150 Kg. Anche assumendo che una "renna volante" possa trainare 10 volte tanto, non è possibile muovere quella slitta con 8 o 9 renne, ne serviranno circa 214.000. Questo porta il peso, senza contare la slitta, a 575.620 tonnellate.
Per comparazione, questo è circa 4 volte il peso della nave Queen Elizabeth II. Sicuramente, 575.620 tonnellate che viaggiano alla velocità di 1040 Km/sec generano un'enorme resistenza. Questa resistenza riscalderà le renne allo stesso modo di una astronave che rientra nell'atmosfera. Il paio di renne di testa assorbirà 14,3 quintilioni di Joule per secondo. In breve si vaporizzerà quasi istantaneamente, esponendo il secondo paio di renne e creando assordanti onde d'urto (bang) soniche. L'intero team verrà vaporizzato entro 4,26 millesimi di secondo.

CONCLUSIONE: Babbo Natale c'era, ma ora è CREPATO!

martedì, dicembre 20, 2005

Auguri 

Auguro a voi tutti un sereno Natale,
ricco di ciò che ritenete più importante nella vostra vita.

Cordiali saluti Stefano Curatolo

auguri 

A tutti Voi i miei più cari e sinceri auguri di buon natale e felice 2006. Arturo

Auguri 

Semplici auguri da Roberto; Già che ci sono vi allego questa (destinata alla "raccolta di facezie".

Quando furono diramati gli inviti per il Gran Ballo degli
Scienziati,

Pierre e Marie Curie irradiarono entusiasmo;

Einstein penso' che sarebbe stato relativamente facile
parteciparvi;

Volta si senti' elettrizzato;

Ampere non ne fu messo al corrente;

Ohm al principio oppose resistenza;

Boyle disse che era troppo sotto pressione;

Edison penso' che sarebbe stata un'esperienza illuminante;

Stephenson si mise a sbuffare;

i fratelli Wright si sentirono volare;

il dottor Jekyll declinò, dicendo che ultimamente non era se
stesso;

Morse avrebbe preso la linea 2 e sarebbe arrivato alle 8 in
punto;

Franklin disse che sarebbe arrivato in un lampo;

Meucci avrebbe telefonato per conferma;

Von Braun sarebbe arrivato come un missile;

Fermi disse che era una notizia atomica;

la moglie di Coulomb si senti' carica;

Hertz si senti' sulla cresta dell'onda;

Joule dovette rinunciare per problemi di lavoro;

Nobel esplose di gioia per la notizia;

Kelvin disse che era in grado di partecipare;

Fourier aveva gia' una serie di impegni;

Cantor rifiuto': preferiva gli insiemi piu compatti;

Abel invece accetto' di buon grado: si trovava bene in gruppo...

...e Avogadro non fu avvisato: nessuno si ricordava il suo
numero.

lunedì, dicembre 12, 2005

fischi per fiaschi 

In quella che Jacopo definisce "rissa" (ma dove?) desidero entrare solo per una doverosa puntualizzazione.

1) mai pensato di "forzare " alcuno ad alcunchè, figuriamoci.
2) mai pensato ad "iniziative commerciali" come temuto da Arturo.
3) l'"oggetto" specifico della mia "sollecitazione" era stato da voi introdotto, pranzi fa, , quando si voleve fare un fondo per andare a trovare Jacopo in NZ
4) le "mancate risposte" erano state il tema di una conversazione avuta con Francesco in uno degli ultimi incontri. Sembrava condividere. Non c'entravano allora, come non c'entrano adesso, le scommesse. Chi fosse curioso, può rileggersi i miei contributi di un tempo per vedere quali ipotetiche istanze, se commerciali o meno, avevo provato a stimolare. Ho scritto l'ultomo blog solo per dare una risposta (dovuta o meno secondo l'ottica di Jacopo) a Francesco, che lamentava la mia assenza da queste pagine.
5) Ovviamente nessuno mi ha fatto nulla, ti rassicuro Jacopo. Nell'insieme, come ho provato a spiegare, evidentemente non riuscendoci, il tono complessivo del blog mi è sembrato riempirsi di un implpabile nulla. Sono certo di avere il diritto di avere sensazioni errate, ma, ancora più confortante per la comunità dei gloriosi, di avere quello di dirvelo. Vedi mai, che, sbagliando, leggo in replica cose che mi acchiappano ?

Caro Francesco, sembra che tu dica, "siamo quel che siamo, perchè fastidiarci ?" Io aggiungo: perchè, tu lo sai come siamo ? Come sono io ? E come sei tu ? Beh,io lo posso immaginare, ma certo non lo so come è Francesco Benvenuti. So quasi niente di tutti voi.

Sono evidentemente uno stravagante che pensa che l'oggetto di tanto "misterioso" affetto che lega noi "gloriosi"(dalle tue parole, direi magnifici sconosciuti che si son ritrovati) sarebbe carino , con gli scritti le parole e le opere, conoscere di più.

Chiedo venia per il tedio

Claudio

domenica, dicembre 11, 2005

Credo che non si possa far finta che sono passati 37 anni. Ognuno di noi, nel frattempo, è divenuto quello che allora era solo allo stato embrionale. Non viviamo, più Claudio, in uno stato magmatico da cui può ancora venir fuori tutto: ci siamo definiti ... e siamo così. Non solo, Claudio: neppure il '68 ha alcunché da dire a nessuno, oggi. E' metabolizzato originalmente in ciascuno di noi; e così l'Albanese e la Menicucci (e la Dupré, e Chiti; e Corrente ?- ve lo ricordate Corrente? A me ha messo per iscritto le parole di "The house of the rising sun", il signore lo abbia in gloria).
Però, tutti ci sentiamo legati al nostro comune "come eravamo". E il bello è che non sappiamo più dire cos'era: ma c'è stato. Era una comunità di destino: tutti volevamo essere nella C, ma nessuno sapeva chi ci avrebbe trovato, come compagni. Eravamo quelli che volevano stare nella C; e dopo esserci ben bene annusati, decidemmo che avrebbe potuto anche andar peggio e che, in numerosi casi, eravamo stati fortunati a incontrare proprio quei compagni di classe, e non altri.
Poi arriva questo esumatore di età passate, il Rugi Roberto, personaggio da libro "Cuore", veramente, e (provvidenzialmente) ci rimette tutti insieme, il signore lo remuneri. E ci fa capire che, come è stato per lui, quel collettivo esisteva. Ma non perché avevamo in comune la politica, le scommesse sui cavalli (Cancellieri, ti decidi a battere nobilmente un colpo?), o l'antipatia per un'ampia sezione dell'antropologia dell'Italia di allora. Scattò, allora, qualcosa che può avvenire solo a quell'età: ci accettammo, come eravamo: non nelle cose comuni (questo avvenne per coppie e piccoli sottogruppi), ma per la nostra curiosità reciproca delle nostre diversità.
Ci siamo scelti solo quarant'anni più tardi, in realtà, non allora: solo quando siamo stati grati a Roberto per averci rimess insieme. Perché, quarant'anni dopo, abbiamo scoperto che ci siamo piaciuti, anche se eravamo, e siamo, differenti. Quella diversità ci ha fatto capire di più di noi stessi e degli altri.
Il bello è che, quando ci ritroviamo, torniamo tutti sul luogo del delitto: i dieci-venti piccoli indiani che insieme, a suo tempo, hanno mollato qualche coltellata tutti insieme a qualcuno (scusate, clamoroso ... povero, vecchio benvenuti ... volevo dire: l'assassinio sull'Orient Express!).
E poi la fatica, il lavoro. Io non so voi, ma io al liceo ho fatto una fatica bestia per stare a galla con interrogazioni, compiti e voti, e fottuti chiaro-scuro del Grassi e della sua deforme assistente (Panerai, Roberto?). Sudore e lagrime uniscono, aldisopra di ogni altra differenza, probabilmente: ma perché? perché non il gioco di attacco, che tutti insieme non abbiamo mai fatto?
Io credo che, dopo tanto tempo, non ci si possa dire l'un l'altro: bene, ora siamo qui, ferrea falange, dispersa e ritrovatasi dopo tante battaglie: ora sì, ancora qualche torneo finale, questa volta consapevole e autocosciente! Davai!.
... no. Il mistero è ancora lì, e continua incuriosirci e non smetterà di farlo. Perché queste persone sono importanti per me? Cosa ci ha fatto incontrare? Perché le voglio rivedere?
Come è che il caso diventa destino? E' complicato, Claudio, delicato, misterioso, appunto .... .

francesco

sabato, dicembre 10, 2005

Ma non vi si puo' lasciar soli un momento 

Ma che gli avete fatto a Claudio? Apro il blog dopo – lo confesso – un bel po’ e ci trovo una rissa. Fantastico, mi piace. Non sapendone un cazzo, ma non volendo perdere l’occasione per seminare zizzania, ho notato due cose:

La prima una quisquilia che sistemo subito: non concordo con Claudio sulla netiquette. Il fatto di essere accessibile via email non significa che mi senta poi obbligato a rispondere a tutto, ci mancherebbe. Non rispondo a tutto nemmeno nel parlare e nelle azioni. Penso che le aspettative siano delle assassine.

Due, eccoci al nocciolo: vedo un paio di addebiti di cazzomoscismo - pure intellettuale. Ahia!
Ma chissa’, forse il glissare al cazzeggiamento, se di questo si tratta – che poi, se fa piacere, che male c’e’? – e’ anche dovuto al fatto che non puo’ esserci oggi, come c’era allora, quando eravamo alla scoperta dei meccanismi della vita, quel fervore di parlar di tutto, di umori e di dolori: contrariamente alle ambasce dei giovani, le sfide dell’ invecchiamento, non interessano a nessuno. Giustamente; sai che palle: che c’e’ da imparare; imparare per quando?
E allora, chissa’ che forse qualcos’altro non passi attraverso cazzeggiamento tra amici - come ce la vediamo con questa nostra eta', per dirne una - anche se non si piglia direttamente per le corna l’ombrosa bestia del vivere.

Per me questa estate sono state le prime e sole volte in cui vi ho avuti live. Non avete fatto a tempo a venirmi sui coglioni: vi voglio ancora bene. Ai due pranzi sono stato bene, mi dissetavo della curiosita’ di vedere come eravate diventati, quale evoluzione, da quelli di allora a quelli di ora. Pierluigi, nella tua casa in transizione a Lucca, e' stato davvero un piacere.

Tenete poi presente che dato il largo numero dei partecipanti, sia ai pranzi che sul blog, diventa davvero difficile tuffarsi in “the heart of the matter” come si puo’ fare quando si e’ in due o in tre.

Qui stiamo cominciando a entrare nella buona stagione, si spera. Ho fatto il primo bagno in mare, in un posto bellissimo, una una baia ai limiti di bush scosceso, una mezzaluna di spiaggia bianca e deserta. Un tocco descrittivo e rapito, tanto per farvi fumare i coglioni come ballotte .

A tutti un abbraccio e buon Natale

Jacopo

giovedì, dicembre 08, 2005

Meglio ridere... 

E' vero quanto dice Claudio. Si è instaurata una sorta di "timore di dispiacere a qualcuno". Occorre più coraggio, per dire quello che pensiamo. Ma in questo momento io non ce l'ho. Pertanto vi scrivo quel che segue.

Ciao Roberto

A uno studente di fisica, durante un esame, viene chiesto:
"Le viene dato un barometro di precisione. Come lo userebbe per determinare l'altezza di un grattacielo?".

Lo studente risponde: "Vado all'ultimopiano, lego un lungo pezzo di spago al barometro, lo calo giu' fino a che tocca terra e poi misuro la lunghezza dello spago".

L'esaminatore non e' soddisfatto: "Puo' dirmi un altro metodo, uno che dimostri le sue conoscenze di fisica?". "Certo: vado all'ultimo piano, faccio cadere giu' il barometro, e misuro dopo quanto tempo tocca terra...".

"Non e' ancora quello che volevo, le spiace riprovare?".
"Con il barometro faccio un pendolo alto quanto l\'edificio, poi misuro il suo periodo...".

"Un altro modo?". "Misuro la lunghezza del barometro, poi lo pianto verticalmente per terra in una bella giornata di sole, e misuro la sua ombra; quindi misuro l'ombra del grattacielo, e per similitudine...".

"Altrimenti?". "Faccio le scale usando il barometro come righello per misurare l'altezza dei muri nella tromba delle scale".

"Ancora un'altra possibilita'?". "Cerco dove vive il portiere, busso alla porta e dico: "Salve, Signor Portiere; se io le regalo questo prestigioso barometro, mi dice l'altezza di questo edificio?"

P.S. Anch'io, come Arturo, non mi sento tagliato per le scommesse. Tuttavia sono disposto a buttare un centinaio di euro in un "investimento comune". Potremmo chiamarlo "fondo C". Anche un migliaio di euro fra tutti, o giù di lì, potrebbero darci l'idea dei favolosi guadagni che potremmo fare (???)rischiando cifre più serie (o viceversa).

martedì, dicembre 06, 2005

Varie da Gherardo 

Devo complimentarmi con Arturo anche se condivido solo in parte quanto ha scritto.
Ho lavorato 25 anni in un'Azienda che mi ha dato molto, sotto tutti gli aspetti, ma principalmente mi ha insegnato come si gestiscono i rapporti nell'ambito dell'Azienda e come sia importante un Management System efficiente, in qualsiasi contesto si operi. Mi spiego.
Sia nell'ambito del lavoro, sia nell'ambito della famiglia, sia nell'ambito ...... quindi in tutti i contesti il raziocinio deve (o dovrebbe) essere il faro dei nostri comportamenti e delle nostre decisioni.
Il raziocinio poi, anche se l'eccezione conferma la regola, deve essere strutturato con dei principi di comportamento generale modificabili nel tempo ma non ad personam. Intendo che, passando dal generale al particolare, devono esistere (ed essere applicati) dei comportamenti che fanno parte di una strategia più ampia che comunque da gli indirizzi (come la morale, o come la bibbia per i credenti).
Faccio due esempi.
a) Anche se mia moglie "di principio" non condivide, ho sempre ritenuto (e ritengo) che i figli vadano gestiti come i collaboratori.
Detto così è una provocazione ma, correttamente applicato, è una giusta strategia ed un processo formativo per i figli (sempre, a prescindere dalla loro età).
E' evidente che alla gestione "manageriale" dei figli vada aggiunta quella sentimentale ed affettiva ma ...... c'è il momento del sentimento e c'è il momento della gestione; e quasi mai vanno mischiati, I think !
b) In IBM il Management di alto livello, raggiunta una certa posizione, doveva firmare una lettera di dimissioni che sarebbe divenuta operativa al compimento del 60° compleanno (e qui mi riallaccio ad Arturo): nessuno poteva (era autorizzato) a morire alla propria scrivania di lavoro ! ! !
Questo ha alcuni riflessi, a mio parere, assolutamente positivi:
- Nessuno in una organizzazione (non necessariamente lavorativa) ha preclusa sine die alcuna responsabilità (o posizione di responsabilità, o ruolo, o ....)
- Nella dinamica della organizzazione avvengono movimenti con una tale frequenza che un eventuale momento di insoddisfazione è destinato a "durare poco" e ciò è di stimolo a non demotivarsi, anzi è addirittura di stimolo a far bene per "meritare" qualcosa di diverso e di meglio al prossimo momento di discontinuità
- Ognuno è portato a cercare e trovare motivazioni anche al di fuori dal contesto professionale, in quanto quest'ultimo è per definizione "a tempo" !

Cambiando argomento, condivido l'opinione di Arturo circa la "pressione" che Claudio ci ha messo con "BetLogic" (definito da Arturo "nuovo sistema di scommesse").
Ma probabilmente questo è un terreno che lo si può avere nel sangue o meno; e questa differenza lo fa stare dal primo all'ultimo posto, a seconda dei casi, nel ranking della vita.
Io personalmente, e qui so di provocare la reazione di Claudio, credo che questo sia un terreno ove non si "costruisce ricchezza" e quindi l'eventuale arricchimento di un player ha come conseguenza l'impoverimento di uno o più degli altri players (almeno su un tempo sufficientemente lungo) e quindi non sono interessato sia per un problema di ordine più o meno etico, sia perchè non sta scritto da nessuna parte se farò parte dei players fortunati o sfigati (anche se l'algoritmo di Claudio dice di garantire che farò parte di quelli fortunati).

In fine un momento di raccoglimento per il lutto viola di domenica ed una considerazione: ci pensate che palle ci avrebbe fatto quel babbeo di proprietario dell'Inter (e tutta la sua ciurmaglia) se non gli avessero dato un rigore 90 secondi prima del secondo goal juventino ? Ma non trattandosi dell'Inter il tutto è stato liquidato con la considerazione che non era facile accorgersene dalla posizione dell'arbitro. AMEN !

Ciao a tutti da Gherardo

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