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martedì, dicembre 06, 2005

Varie da Gherardo 

Devo complimentarmi con Arturo anche se condivido solo in parte quanto ha scritto.
Ho lavorato 25 anni in un'Azienda che mi ha dato molto, sotto tutti gli aspetti, ma principalmente mi ha insegnato come si gestiscono i rapporti nell'ambito dell'Azienda e come sia importante un Management System efficiente, in qualsiasi contesto si operi. Mi spiego.
Sia nell'ambito del lavoro, sia nell'ambito della famiglia, sia nell'ambito ...... quindi in tutti i contesti il raziocinio deve (o dovrebbe) essere il faro dei nostri comportamenti e delle nostre decisioni.
Il raziocinio poi, anche se l'eccezione conferma la regola, deve essere strutturato con dei principi di comportamento generale modificabili nel tempo ma non ad personam. Intendo che, passando dal generale al particolare, devono esistere (ed essere applicati) dei comportamenti che fanno parte di una strategia più ampia che comunque da gli indirizzi (come la morale, o come la bibbia per i credenti).
Faccio due esempi.
a) Anche se mia moglie "di principio" non condivide, ho sempre ritenuto (e ritengo) che i figli vadano gestiti come i collaboratori.
Detto così è una provocazione ma, correttamente applicato, è una giusta strategia ed un processo formativo per i figli (sempre, a prescindere dalla loro età).
E' evidente che alla gestione "manageriale" dei figli vada aggiunta quella sentimentale ed affettiva ma ...... c'è il momento del sentimento e c'è il momento della gestione; e quasi mai vanno mischiati, I think !
b) In IBM il Management di alto livello, raggiunta una certa posizione, doveva firmare una lettera di dimissioni che sarebbe divenuta operativa al compimento del 60° compleanno (e qui mi riallaccio ad Arturo): nessuno poteva (era autorizzato) a morire alla propria scrivania di lavoro ! ! !
Questo ha alcuni riflessi, a mio parere, assolutamente positivi:
- Nessuno in una organizzazione (non necessariamente lavorativa) ha preclusa sine die alcuna responsabilità (o posizione di responsabilità, o ruolo, o ....)
- Nella dinamica della organizzazione avvengono movimenti con una tale frequenza che un eventuale momento di insoddisfazione è destinato a "durare poco" e ciò è di stimolo a non demotivarsi, anzi è addirittura di stimolo a far bene per "meritare" qualcosa di diverso e di meglio al prossimo momento di discontinuità
- Ognuno è portato a cercare e trovare motivazioni anche al di fuori dal contesto professionale, in quanto quest'ultimo è per definizione "a tempo" !

Cambiando argomento, condivido l'opinione di Arturo circa la "pressione" che Claudio ci ha messo con "BetLogic" (definito da Arturo "nuovo sistema di scommesse").
Ma probabilmente questo è un terreno che lo si può avere nel sangue o meno; e questa differenza lo fa stare dal primo all'ultimo posto, a seconda dei casi, nel ranking della vita.
Io personalmente, e qui so di provocare la reazione di Claudio, credo che questo sia un terreno ove non si "costruisce ricchezza" e quindi l'eventuale arricchimento di un player ha come conseguenza l'impoverimento di uno o più degli altri players (almeno su un tempo sufficientemente lungo) e quindi non sono interessato sia per un problema di ordine più o meno etico, sia perchè non sta scritto da nessuna parte se farò parte dei players fortunati o sfigati (anche se l'algoritmo di Claudio dice di garantire che farò parte di quelli fortunati).

In fine un momento di raccoglimento per il lutto viola di domenica ed una considerazione: ci pensate che palle ci avrebbe fatto quel babbeo di proprietario dell'Inter (e tutta la sua ciurmaglia) se non gli avessero dato un rigore 90 secondi prima del secondo goal juventino ? Ma non trattandosi dell'Inter il tutto è stato liquidato con la considerazione che non era facile accorgersene dalla posizione dell'arbitro. AMEN !

Ciao a tutti da Gherardo

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