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sabato, ottobre 07, 2006

Del Timossi 

Care le mie creature
malgrado l'appello di Francesco, aspettavo a farmi vivo per poter attaccare stralci di email tra me e Sandro, di qualche anno fa, l'ultima volta che il T - non particolarmente suggestivo mio ex compagno di banco dei di' che furono - era riapparso alla superficie. Dopo la morte dell' ultimo computer non li trovo se non in mezzo a una pila cartacea che non ho voglia di esplorare. Vedro' di trovarli nei CD di salvataggio in futuro, perche' valgono una risata.
Veniamo al Timossi:
si fece vivo con me all'inizio degli anni '80. Ci incontrammo da Maioli. Mi disse della mamma malata, dei suoi tentativi di lavoro agricolo andati a puttana per colpa altrui (Cfr A. Sordi, "Un giorno in Pretura") e mi invito' a foraggiare un'improbabile altra impresa agricola,organica e quant'altro, di lento ma sicuro rientro. Come scrissi a Sandro, mi frugai nelle tasche e mi ricordai di aver versato ogni mio avere, poco prima, per sponsorizzare la famiglia marocchina del caso (all'epoca avevo alti costi per mantenere in vita il petulante e insaziabile amimale che mi portavo sulla schiena). Lui mi chiese degli altri compagni: "E Nannucci come si chiama di nome? Ah, Nannelli, certo, Nannelli - Sandro, dicevi?" E poi: "E Tosi, Tosi come sta? e Battaglini? Due, certo, Neri e Luca, vero?". Insomma era a mietere.
Seppi che Enzo gli aveva mollato una mezza testa; un signore, sempre stato.
Piu' di recente, Sandro mi scrisse che il Timossi gli aveva telefonato perche' voleva dargli il numero del cellulare di Francesco (generoso interessamento a che antiche amicizie non andassero compromesse dalla lontananza e dall' eta' avanzata). Di nuovo chiedeva soldi.
In conclusione: direi che anche questa volta e' a mungere; che e'mia fondata impressione che da sempre viva di espedienti; che ha senz'altro bisogno di soldi; che il bisogno deve essere una costante; che e' improbabile che il sostegno economico trovi un uso atto a contribuire a rimetterlo in sesto.
Quando lo vidi venti e piu' anni fa', non mi fece una buona impressione: malgrado le mie condizioni, mi seppe assai di sfiga, di poca chiarezza, poca onesta' (nel trattare con me almeno).
Concordo con Gherardo: al mondo, la gente che ha bisogno e' un immenso mare. A ciascuno di noi vedersela con l'opportunita' di eventuali contributi periodici di beneficienza (personalmente preferisco contribuire a Oxfarm o altre istituzioni, che mia moglie sceglie e che combattono la disperazione nel mondo). Per me l'appartenenza alla C non e' di per se' motivo sufficiente per preferirlo, chesso', a un bambino nei casini.
A tutti un abbraccio.

Lord Jim

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