martedì, aprile 11, 2006
francesco
Oggi, martedì, 11 aprile, ore 16.00, direi che le elezioni sono andate bene per il centro-sinistra. Il premio di maggioranza ha backfired contro la CdL e gli italiani all'estero hanno votato diversamente da quanto ci si poteva aspettare, più in linea con l'elettorato in Italia. Mi pare anche che Diamanti abbia ragione dicendo che uno spostamento di voti dalla CdL al centro- sinistra c'è stato: infatti, rispetto alle ultime politiche, ha votato in Italia pù del 2% di elettori in più.
Inoltre, a sinistra, Rifondazione ha guadagnato solo poco, la Rosa nel pugno ha portato via voti solo dalla Margherita e la Margherita stessa ha ricevuto una lezione di modestia. Peccato che i moderatissimi DS non siano stati premiati per aver, loro sì, mangiato pane e cicoria negli ultimi anni fino a farne indigestione.
Chi scrive non ha mai creduto che il berlusconismo sarebbe crollato, in questa occasione. La rutilante fantasmagoria di cazzate italiote rovesciate dal suo portatore sull'elettorato avrebbero dovuto incenerirlo subito: ma essendo costui sopravvissuto fino al momento del voto, questo era un segno che quelle sciocchezze funzionano. Quel che non strozza, ingrassa.
Vittoria di misura: ma ricordiamoci che l'Italia è un paese intimamente di destra, cultrice dell'italianità, più che del bene nazionale. Di una destra senza senso della nazione e dello Stato, indisponibile allo sforzo di organizare gli interessi collettivi e buona essenzialmente solo a dare ciclicamente il via a improduttive redistribuzioni della ricchezza dello Stato e della società, per tutti coloro che intendono partecipare alla corsa (quiandi, non è fondamentalmente classista, nonostante la provocazione dell'ex premier sui figli degli operai: e questo è peggio, perché risulta democratizzata la corsa all'arricchimento sia illegale, sia non produttivo).
Sopratutto, L'Italia è un paese largamente anti-Stato, diffidente della legalità, insofferente delle regole e degli arbitri, immemore dei benefici delle tasse, in gran parte proteso a vivere alla giornata, amante dei successi che costano poca fatica, nel quale il "si salvi chi può!", in genere, è la causa e non la conseguenza dell'affondamento della nave. E in questa situazione ora il centro-sinistra ha vinto nonostante l'impaperamento di Prodi sulla patrimoniale e l'esibizione delle idee in proposito del sempre luciferino Bertinotti.
E poi c'è l'ideologia: il centro-sinistra ha vinto nonostante le chiacchiere globali sui "valori", il disastro di quella vera e propria provocazione del recente referendum sulla procreazione; e più in generale, nostante gli handicap cronici del centro-sinistra e della sinistra, il suo alto tasso di litigiosità e competizione interna.
Così, di tanto in tanto, il paese riesce a dare un colpo di reni, a ritenere che siano concepibili politiche migliori. A dare una chance di guida all'altra sua metà.
Date retta al nano: contentemose.
PS
Ma allora, in VC si mangia, o no?
Inoltre, a sinistra, Rifondazione ha guadagnato solo poco, la Rosa nel pugno ha portato via voti solo dalla Margherita e la Margherita stessa ha ricevuto una lezione di modestia. Peccato che i moderatissimi DS non siano stati premiati per aver, loro sì, mangiato pane e cicoria negli ultimi anni fino a farne indigestione.
Chi scrive non ha mai creduto che il berlusconismo sarebbe crollato, in questa occasione. La rutilante fantasmagoria di cazzate italiote rovesciate dal suo portatore sull'elettorato avrebbero dovuto incenerirlo subito: ma essendo costui sopravvissuto fino al momento del voto, questo era un segno che quelle sciocchezze funzionano. Quel che non strozza, ingrassa.
Vittoria di misura: ma ricordiamoci che l'Italia è un paese intimamente di destra, cultrice dell'italianità, più che del bene nazionale. Di una destra senza senso della nazione e dello Stato, indisponibile allo sforzo di organizare gli interessi collettivi e buona essenzialmente solo a dare ciclicamente il via a improduttive redistribuzioni della ricchezza dello Stato e della società, per tutti coloro che intendono partecipare alla corsa (quiandi, non è fondamentalmente classista, nonostante la provocazione dell'ex premier sui figli degli operai: e questo è peggio, perché risulta democratizzata la corsa all'arricchimento sia illegale, sia non produttivo).
Sopratutto, L'Italia è un paese largamente anti-Stato, diffidente della legalità, insofferente delle regole e degli arbitri, immemore dei benefici delle tasse, in gran parte proteso a vivere alla giornata, amante dei successi che costano poca fatica, nel quale il "si salvi chi può!", in genere, è la causa e non la conseguenza dell'affondamento della nave. E in questa situazione ora il centro-sinistra ha vinto nonostante l'impaperamento di Prodi sulla patrimoniale e l'esibizione delle idee in proposito del sempre luciferino Bertinotti.
E poi c'è l'ideologia: il centro-sinistra ha vinto nonostante le chiacchiere globali sui "valori", il disastro di quella vera e propria provocazione del recente referendum sulla procreazione; e più in generale, nostante gli handicap cronici del centro-sinistra e della sinistra, il suo alto tasso di litigiosità e competizione interna.
Così, di tanto in tanto, il paese riesce a dare un colpo di reni, a ritenere che siano concepibili politiche migliori. A dare una chance di guida all'altra sua metà.
Date retta al nano: contentemose.
PS
Ma allora, in VC si mangia, o no?
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