sabato, febbraio 04, 2006
Viva il risparmio energetico
Riporto qui di seguito un articolo del Corriere della sera del 23 gennaio scorso. Si riferisce al Regno Unito, ma penso si possano far calcoli analoghi per l'Italia e che valga la pena di tenerne conto, indipendentemente dagli errori di Beppe Grillo.
Buonanotte da Roberto
Il risultato di una ricerca del ministero dell’Ambiente britannico
Stereo e tv in standby inquinano l’aria
Ogni anno 800mila tonnellate di anidride carbonica nell’aria a causa delle spie luminose degli elettrodomestici in standby
LONDRA – Scagli la prima pietra chi non ha mai lasciato, ma proprio mai un elettrodomestico in standby; la spia (generalmente rossa) che ci ricorda che la nostra Tv e il nostro stereo sono in dormiveglia a tutto ci fa pensare, tranne che all’incremento dell’inquinamento globale. Ma non siamo soli su questo pianeta. L’oceano è fatto di tante piccole gocce e snocciolare qualche numero può darci un’idea di quanto una cattiva abitudine, apparentemente insignificante, ci possa costare in termini di salute, economici ed energetici.
■ Il decalogo del risparmio energetico
DUE CENTRALI ELETTRICHE PER UNA LUCINA – Un calcolo volto a stimare l’impatto sull’ambiente delle spie degli elettrodomestici in standby è stato svolto nel Regno Unito per conto del locale Ministero per l’Ambiente, gli Alimenti e gli Affari Rurali (Defra), guidato dal laburista Elliot Morley. Lo studio è stato sollecitato da un’interrogazione parlamentare del deputato Norman Baker, responsabile degli affari ambientali del Partito Liberaldemocratico. Il risultato dello studio, specie se «tradotto» in esempi chiarificatori, fa riflettere.
Ogni anno, i cittadini di Sua Maestà bruciano 7 miliardi di chilowattori di energia per alimentare le milioni di lucine colorate che vegliano sul sonno dei loro apparecchi elettrici. In termini meno tecnici, le spie luminose lasciate accese comportano l’immissione nell’aria di 800mila tonnellate annue di anidride carbonica (il gas responsabile dell’effetto serra): è come se ogni anno due intere centrali elettriche fossero deputate a produrre energia solo per il consumo degli elettrodomestici dormienti. E ancora: se tutti gli abitanti di Glasgow (più di 600mila) volassero a New York e tornassero a casa, gli aerei utilizzati per un tale maxi-esodo consumerebbero meno di quanto ogni anno viene sprecato per le sole spie luminose.
SPRECO GRATUITO – Specie oggi, in tempi di caro-greggio e «guerra del gas», sono dati che fanno gridare allo sperpero. In più, stiamo parlando di un consumo che costa in termini di inquinamento (e quindi di salute) pur essendo evitabile attraverso gesti insignificanti. Si tratta di un fenomeno che, in assenza di provvedimenti volti a limitarlo, potrebbe allargarsi, visto che ogni famiglia britannica dovrà dotarsi entro il 2010 di un ulteriore elettrodomestico, un decodificatore di segnali digitali necessario per guardare la Tv quando tutti i Paesi Ue diranno addio all’analogico. Peraltro, secondo un calcolo dell'Autorità per il Risparmio Energetico britannica, sono gli stereo e i videoregistratori, e non i televisori, i massimi consumatori di «energia da standby»: ad esempio, nel Regno Unito i primi comportano la produzione di un milione e 600mila tonnellate di CO2 annue, di fronte alle 480mila delle Tv. In Italia possiamo azzardare che i dati siano altrettanto allarmanti. L’Istat indica, ad esempio, in più di 16 milioni gli abbonati alla radio e alla televisione, il che vuol dire che gli apparecchi e le loro spie «sprecone» sono molti di più (senza contare quelli non censiti…).
«SPRECO BIZZARRO» - Norman Baker, ispiratore dell’inchiesta, ha dichiarato alla Bbc che «si può ritenere accettabile lasciare un elettrodomestico in standby giusto il tempo di farsi un tè, ma l’idea che alcuni apparecchi siano lasciati in standby per settimane mentre i loro proprietari sono in vacanza è semplicemente bizzarra». Baker suggerisce ai fabbricanti di elettrodomestici di dotarli di una funzione standby che duri solo per alcuni minuti, fatte salve quelle apparecchiature che devono sempre rimanere accese per ricevere aggiornamenti via satellite e via Internet. Secondo i produttori di elettrodomestici, sono i consumatori a chiedere che esista la funzione standby, e se questa dovesse essere bandita dal governo britannico o comunque da pochi stati sarà necessario creare prodotti per mercati ristretti, con conseguente aumento dei prezzi al consumo.
GOVERNI AL LAVORO – Nel corso del G8 svoltosi a luglio a Gleneagles (Scozia), i governi dei Paesi più industrializzati hanno firmato un accordo che prevede il bando dai loro mercati entro il 2010 di tutti gli elettrodomestici la cui funzione standby non rispetterà rigidi limiti di consumo energetico. E sebbene il risparmio in tal senso potrebbe quindi essere attuato in virtù di un ordine dall’alto, il problema non si porrebbe neanche se gli utenti di elettrodomestici (tutti noi, insomma) fossero un po’ meno pigri. Basta qualche piccolo, insignificante gesto (leggi il decalogo) per far qualcosa di incisivo per l’ambiente e persino per le nostre tasche.
Simone Bertelegni
Buonanotte da Roberto
Il risultato di una ricerca del ministero dell’Ambiente britannico
Stereo e tv in standby inquinano l’aria
Ogni anno 800mila tonnellate di anidride carbonica nell’aria a causa delle spie luminose degli elettrodomestici in standby
LONDRA – Scagli la prima pietra chi non ha mai lasciato, ma proprio mai un elettrodomestico in standby; la spia (generalmente rossa) che ci ricorda che la nostra Tv e il nostro stereo sono in dormiveglia a tutto ci fa pensare, tranne che all’incremento dell’inquinamento globale. Ma non siamo soli su questo pianeta. L’oceano è fatto di tante piccole gocce e snocciolare qualche numero può darci un’idea di quanto una cattiva abitudine, apparentemente insignificante, ci possa costare in termini di salute, economici ed energetici.
■ Il decalogo del risparmio energetico
DUE CENTRALI ELETTRICHE PER UNA LUCINA – Un calcolo volto a stimare l’impatto sull’ambiente delle spie degli elettrodomestici in standby è stato svolto nel Regno Unito per conto del locale Ministero per l’Ambiente, gli Alimenti e gli Affari Rurali (Defra), guidato dal laburista Elliot Morley. Lo studio è stato sollecitato da un’interrogazione parlamentare del deputato Norman Baker, responsabile degli affari ambientali del Partito Liberaldemocratico. Il risultato dello studio, specie se «tradotto» in esempi chiarificatori, fa riflettere.
Ogni anno, i cittadini di Sua Maestà bruciano 7 miliardi di chilowattori di energia per alimentare le milioni di lucine colorate che vegliano sul sonno dei loro apparecchi elettrici. In termini meno tecnici, le spie luminose lasciate accese comportano l’immissione nell’aria di 800mila tonnellate annue di anidride carbonica (il gas responsabile dell’effetto serra): è come se ogni anno due intere centrali elettriche fossero deputate a produrre energia solo per il consumo degli elettrodomestici dormienti. E ancora: se tutti gli abitanti di Glasgow (più di 600mila) volassero a New York e tornassero a casa, gli aerei utilizzati per un tale maxi-esodo consumerebbero meno di quanto ogni anno viene sprecato per le sole spie luminose.
SPRECO GRATUITO – Specie oggi, in tempi di caro-greggio e «guerra del gas», sono dati che fanno gridare allo sperpero. In più, stiamo parlando di un consumo che costa in termini di inquinamento (e quindi di salute) pur essendo evitabile attraverso gesti insignificanti. Si tratta di un fenomeno che, in assenza di provvedimenti volti a limitarlo, potrebbe allargarsi, visto che ogni famiglia britannica dovrà dotarsi entro il 2010 di un ulteriore elettrodomestico, un decodificatore di segnali digitali necessario per guardare la Tv quando tutti i Paesi Ue diranno addio all’analogico. Peraltro, secondo un calcolo dell'Autorità per il Risparmio Energetico britannica, sono gli stereo e i videoregistratori, e non i televisori, i massimi consumatori di «energia da standby»: ad esempio, nel Regno Unito i primi comportano la produzione di un milione e 600mila tonnellate di CO2 annue, di fronte alle 480mila delle Tv. In Italia possiamo azzardare che i dati siano altrettanto allarmanti. L’Istat indica, ad esempio, in più di 16 milioni gli abbonati alla radio e alla televisione, il che vuol dire che gli apparecchi e le loro spie «sprecone» sono molti di più (senza contare quelli non censiti…).
«SPRECO BIZZARRO» - Norman Baker, ispiratore dell’inchiesta, ha dichiarato alla Bbc che «si può ritenere accettabile lasciare un elettrodomestico in standby giusto il tempo di farsi un tè, ma l’idea che alcuni apparecchi siano lasciati in standby per settimane mentre i loro proprietari sono in vacanza è semplicemente bizzarra». Baker suggerisce ai fabbricanti di elettrodomestici di dotarli di una funzione standby che duri solo per alcuni minuti, fatte salve quelle apparecchiature che devono sempre rimanere accese per ricevere aggiornamenti via satellite e via Internet. Secondo i produttori di elettrodomestici, sono i consumatori a chiedere che esista la funzione standby, e se questa dovesse essere bandita dal governo britannico o comunque da pochi stati sarà necessario creare prodotti per mercati ristretti, con conseguente aumento dei prezzi al consumo.
GOVERNI AL LAVORO – Nel corso del G8 svoltosi a luglio a Gleneagles (Scozia), i governi dei Paesi più industrializzati hanno firmato un accordo che prevede il bando dai loro mercati entro il 2010 di tutti gli elettrodomestici la cui funzione standby non rispetterà rigidi limiti di consumo energetico. E sebbene il risparmio in tal senso potrebbe quindi essere attuato in virtù di un ordine dall’alto, il problema non si porrebbe neanche se gli utenti di elettrodomestici (tutti noi, insomma) fossero un po’ meno pigri. Basta qualche piccolo, insignificante gesto (leggi il decalogo) per far qualcosa di incisivo per l’ambiente e persino per le nostre tasche.
Simone Bertelegni
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