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domenica, gennaio 02, 2005

Where have all the flowers gone? 

Caro Francesco. Vedo che non ti sbilanci, tra cosce filosofiche e matematiche. Non so darti torto: perche’ scegliere? Tanto nessuna delle due ebbe la buona idea di darcela - e dio solo sa se avremmo apprezzato il gesto.
La canzone “Where have all the flowers gone” fu scritta da Pete Seeger ed era nota a Enzo e a me perche’ un architetto romano che all’epoca frequentava mio padre mi aveva regalato un LP del suddetto, ma soprattutto perche’ avevo il disco di Peter Paul and Mary che la aveva resa famosa. Ecco le parole.

Where have all the flowers gone?
Long time passing.
Where have all the flowers gone?
Long time ago.
Where have all the flowers gone?
The girls have picked them ev'ry one.
Oh, when will you ever learn?
Oh, when will you ever learn?

Where have all the young girls gone?
Long time passing.
Where have all the young girls gone?
Long time ago.
Where have all the young girls gone?
They've taken husbands, every one.
Oh, when will you ever learn?
Oh, when will you ever learn?

Where have all the young men gone?
Long time passing.
Where have all the young men gone?
Long time ago.
Where have all the young men gone?
They're all in uniform.
Oh, when will you ever learn?
Oh, when will you ever learn?

Where have all the soldiers gone?
Long time passing.
Where have all the soldiers gone?
Long time ago.
Where have all the soldiers gone?
They've gone to graveyards, every one.
Oh, when will they ever learn?
Oh, when will they ever learn?

Where have all the graveyards gone?
Long time passing.
Where have all the graveyards gone?
Long time ago.
Where have all the graveyards gone?
They're covered with flowers, every one.
Oh, when will they ever learn?
Oh, when will they ever learn?

Where have all the flowers gone?
Long time passing.
Where have all the flowers gone?
Long time ago.
Where have all the flowers gone?
Young girls picked them, every one.
Oh, when will they ever learn?
Oh, when will they ever learn?

Con questo saluto tutti. Domattina mi alzo prestissimo per andare a pescare in barca con amici. Da queste acque escono – a volte – pesci che lasciano a bocca aperta. L’unica altra volta che sono stato a pescare da una barca, mi fu messa in mano una canna e mi fu spiegato che dovevo tenere un dito non so dove. Feci presente che non mi rompessero I coglioni, visto che della pesca sapevo tutto (mai stato). Al primo tentativo, il mulinello si tramuto’ in una palla pelosa di filo (il dito!).
Mentre cercavo di dar prova di buona volonta’, facendo vedere agli astanti che mi davo da fare, con perizia, per venire a capo del guazzabuglio, con l’esca – credevo – fuor d’acqua, ecco che la canna tira di qua’ e di la’. Bene, era un thrasher shark, uno squalo con una coda lunga come il corpo. Il poveretto fu tirato fuori, slamato e ributtato in mare. Io ebbi I complimenti – assai meritati - degli astanti. Tante le volte domani qualche altra creatura degli abissi dovesse decidere di suicidarsi al mio amo, mandero’ foto.
Caterina, la mia fiola, manda a tutti I suoi saluti.
A presto dunque
Ahab


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