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venerdì, gennaio 21, 2005

La notte delle lunghe forchette 

Due cose:
1)a proposito di lunghi stecchini: al Museo Nazionale a Wellington (Te Papa)nella sezione polinesiana, c'e' una forchetta lunga un metro e mezzo, proveniente, se ben ricordo, dalle Isole Cook. Allora, il forchettone aveva il seguente uso: quando i guerrieri mangiavano i nemici uccisi, la cosa avveniva in un recinto sacro, in cui gli schiavi non erano ammessi. Ma i guerrieri non dovevano toccare il cibo - una bassa funzione a cui erano addetti gli schiavi. Ohibo', come fare? Ecco che torna comodo in forchettone: con quello lo schiavo poteva nutrire il glorioso stando fuori dal recinto.
2) Rileggo che Gherardo vota per la supplenta, adducendo autocelebrative motivazioni di grande amore per la matematica. Ma mi faccia il piacere, caro dottore! Hai votato per la supplenta perche' il di lei infracoscio ti aveva sconvolto la mente, a tal punto che non solo ci guidasti nella distruzione della barricata della Minicucci, ma addirittura quell'affanno ti si e' cancellato dalla memoria.

A tutti abbracci

Jacopo

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