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sabato, dicembre 25, 2004

Aristotile e l'infracoscio 

Ricordo la mole, se non I dettagli della supplenta. C’e’ da dire che chiunque ci avessero messo davanti, in eta’ riproduttiva, che non fosse proprio una colpita da dio, poteva essere certa di scatenare, almeno a me, arrapamenti devastanti.
Ancora mi si mozza il fiato al ricordo di un paio di lezioni della Falloppia, che per punizione mi aveva messo li’ sotto, nel primo banco. Tenne le lezioni standomi a cavalcioni, li' sulla seggiolina. Che dico arrapamenti! Esperienze mistiche. Per una donna che non mi piaceva.
La gamba della Fallugia non era il suo forte: tendeva al cilindrico e aveva un che di suino - che mi attizzava.
Ho quindi avuto rapporti praticamente intimi con la Fallux e voto per lei.
Circa la demolizione del banco per poter investigare, con Aristotele, l’infracoscio della supplenta – progetto e direzione lavori Ing. Gherardo Verita’, un leader - ho ricordi fotografici di quella prima manifestazione di piazza. Ricordo anche che poi l’umiliazione del bidello che sollevava la pedana e li’ trovava le macerie e noi con le brache giu’.
La Minicucci penso’ che la demolizione fosse stata effettuata per meglio osservare I dettagli dell’arto meccanico per cui, fumante di furia, non dette seguito alla cosa.

Attutti auguri di un 2005 misericordioso

Jacopo

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