venerdì, novembre 19, 2004
Un diverso punto di vista
Roberto
circa il Bounty e altre storie, vedo che le nostre idee divergono. Ecco quanto:
- Molto si e’ romanticizzato circa il Bounty; si prestava: la rivolta, la fuga ai limiti del creato e del concepibile, vele e esotici amori. Mi sa che la realta’ fosse un po’ meno idilliaca. Marinai inglesi che erano trattati come bestie e come bestie perlopiu’ si comportavano. Siamo lontani miglia dal vasel di tu e Lapo ed io e anche loro, se sul vascello ci fossero finiti per davvero… Possibile il volo romantico del giovane secondo (Fletcher Chistian).
- Circa il sogno fondarolo di un paradiso terrestre, non saprei; certo che a quel punto molta scelta non l’avevano: l’avevano fatta grossa, la marina era ovunque negli avanposti civilizzati e la certezza della punizione era condizione necessaria al suo funzionamento.
- Circa l’appeal esercitato sui tahitiani - per cui alcuni seguirono gli ammutinati al loro ultimo infinitesimale rifugio - un articolo di qui faceva presente che I bianchi non rispondevano a una serie di importanti requisiti polinesiani: erano sporchi, ecc., ma erano bianchi (il colore un requisito fondamentale) arrivavano su enormi navi torreggianti di vele, avevano oggetti – in termini tecnologici – di un altro pianeta. Degliddei.
- Sei stupito che non vissero felici e contenti? Ma quando mai si e’ vissuti felici e contenti? E piu’ dure le condizioni, maggiore il male distillato.Esseri umani divisi tra istinti e schemi morali (if any) distillati in convenzioni e applicati con disciplina. Quando le contingenze fanno saltare il fermo, parte la bambola - vedi anche i soldati in guerra: gente normale che fa cose impronunciabili. Non ho letto “Il signore delle mosche”, ma la storia come la racconti te mi pare che stia in piedi.
- Circa le fiabe a lieto fine, piacciono anche a me, ma non ci credo. E la fiabona, la storia, la facciamo a lieto fine anche lei? Buona fortuna; a me pare che I buoni non abbiano mai prevalso (e forse e' un bene, perche' spesso sono un po' coglioni) te lo scordi il governo dei filosofi; la qualita’, di volta in volta, e’ stata quella – talvolta sorprendente - del cattivo di turno.
Il cattivo di turno ora in Italia e’ un soggetto non abbastanza intelligente da essersi dotato di una struttura morale; non c’e’ da stare allegri. Astuto quanto basta a sapere come smanazzare il sottopancia della solita maggioranza muta italiana. Quest’ultima un esempio non confortante di umanita’: conservatrice, superficiale e - all’occasione - pronta a consentirsi di tutto se infiammata dalla pugnetta retorica del titillatore di turno. Se il male dell’ Italia fosse Berlusconi, sarebbe una cosa da nulla; il vero problema sembra essere assai piu’ permanente: quelli che hanno votato lui e I suoi alleati e l’incapacita’ di quelli che non li hanno votati di esprimere (essere?) qualcosa di veramente diverso.
Vi saluto su queste allegre note. Voi intanto preparategli il barchino.
Meglio ridere, se si riesce, ringraziando il cielo che la situazione, grave, almeno non e’ seria.
Jac