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venerdì, novembre 05, 2004

Che curve...  

Da Roberto.

Non si tratta di curve femminili, ma delle curve di Laffer e di Hubbert.

La prima, quella di Laffer, disegnatevela pure da soli, su un foglio di carta a quadretti, con l’asse delle ascisse e delle ordinate, come quelle che vi ha fatto disegnare tante volte la Maria.

Sull’asse delle ascisse c’e’ la percentuale dell’imposizione fiscale (da zero a cento).
Sull’asse delle ordinate ci sono le entrate fiscali dello stato.

La curva rappresentatela pure come una semicirconferenza, con il diametro fra zero e cento appoggiato sull’asse delle ascisse.

Come si vede dalla curva, il fisco non incassa niente se le tasse sono allo zero per cento; non incassa niente nemmeno se le tasse sono al cento per cento (nessuno farebbe nulla se il cento per cento andasse allo stato); esisterà un’aliquota massima con cui si ha la massima entrata fiscale: aumentare le tasse oltre quella soglia farà diminuire le entrate del fisco.

Non e’ noto pero’ quale sia la forma esatta della curva, ne’ l’aliquota o le aliquote che danno la massima entrata fiscale.
Reagan ne fece comunque la base della sua politica economica, ma gia’ Bush padre fu costretto ad aumentare di nuovo le tasse perche’ diminuendole, le entrate non erano affatto aumentate (e risparmio le conseguenze sociali di questa politica e di quella analoga della Thatcher).

Negli anni cinquanta il geofisico King Hubbert propose due curve simili a quella di Laffer per rappresentare con la prima il numero di nuovi giacimenti di petrolio che vengono scoperti (asse delle ordinate) in rapporto alla percentuale di giacimenti esistenti (in ascissa). Naturalmente il numero di nuovi pozzi diminuisce via via che ci si avvicina al cento per cento del totale (anche se la produzione complessiva di petrolio aumenta ancora per qualche anno).

La seconda curva (sfruttamento dei giacimenti petroliferi) avra’ il massimo pochi anni dopo che la prima ha raggiunto il ‘suo’ massimo.

Secondo Hubbert cioe’ il massimo della produzione di petrolio segue di pochi anni il massimo della scoperta di nuovi pozzi (e precede di pochi anni l’inevitabile crisi di disponibilita’).

A differenza che per la curva di Laffer, esistono vari metodi per estrapolare l’andamento della curva della produzione petrolifera e in base a essi Hubbert predisse (nel 1956!) che il massimo si sarebbe toccato negli Stati Uniti verso il 1970 (come accadde effettivamente e a questo segui’ la prima grande crisi petrolifera del 1973). Da notare che allora non c’erano ancora i mercati cinese e indiano a far lievitare la domanda di petrolio.

Oggi si calcola che il massimo della scoperta di giacimenti mondiali sia gia’ stato raggiunto e che quello della produzione verra’ raggiunto entro questo decennio, dopo di che saremo ‘in riserva’.

Premesso che le notizie qui sopra provengono da Le scienze, luglio 2004, pagina 112, di Piergiorgio Odifreddi,
credo che riguardo al punto della barzelletta su Bush, dove si dice ‘perche’ ha invaso l’Iraq senza motivo?’, il motivo ci sia.

La prossima barzelletta non avra' risvolti politici.
Ciao Roberto.

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