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mercoledì, agosto 04, 2004

Come in un libro di Borges - da Jac 

Roberto
come in un libro di Borges, un tizio, nella notte a Firenze, fa un sogno gremito di compagni di classe. Contemporaneamente, agli antipodi, un altro tizio sta facendo lo stesso sogno.
Ma dove sono finiti? Tutti aimmare s'ha d'andare? Du' mesi? Ma insomma!
Beh, io invece sono qui, nel bel mezzo dell' inverno. Da 10 gg. ho cambiato studio e sono finalmente tra gente decente. Mi sento riavere.
Non per turbare le tue notti, ma la mogliera qui, mi ha dato una citazione da un poeta sconosciuto (non solo a me - mi sarei stupito del contrario - ma pure a lei, che fa la bibliotecaria, ha letto tutto e ha una testa come uno scaffale).
E' terribile, ma mi ha colpito-affondato e l'attacco qui, a edificazione di chi e' al pezzo, senza turbare le pance rosate al sole, che col cazzo che aprono il blog.

"Life goes on and on after ane's luck has run out.

Youthfulness persists, alas, long after one has ceased to be young.

Love-life goes on indefinitely, with less and less likelihood of

being loved, less and less ability to love. and the stomach

ache of love still as sharp as ever"


(Glenway Wescott, The Pilgrim Hawk)

Bene via, ora che ti ho rovinato la serata ti saluto.

Jac

PS: sto cominciando a organizzare il viaggio marzolino che mi portera' nel bel mezzo del sogno, a tavola con voi.

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