venerdì, luglio 09, 2004
Madonna che silenzio c'e' stasera !
Nel vuoto spaziale del gianblog, spero determinato da feste, balli e divertimenti vari, racconto per chi mai leggesse, due cazzate sul vino.
Scontato che tutti sanno che il vino si fa anche con l'uva, basta schiacciarla dopo averla messa in un ambiente piu' o meno ristretto (tino, bottiglia o altro). I saccaromiceti, naturalmente presenti in giro e gia' concentrati sulle bucce dell'uva, trovano cosi' un ambiente ideale, ricco di materia prima (glucosio) e praticamente privo di concorrenti (quelli eventualmente presenti, esempio batteri, vengono rapidamente eliminati dall'alcol prodotto).
Nel Chianti una parte dell'uva viene lasciata a parte per il governo. Non per Berlusconi, o altro governante, come si potrebbe intendere, ma per farla appassire, in modo che perda acqua e diventi piu' ricca di glucosio. Il governo, cioe' l'aggiunta di uva gia' 'appassita', servira' ottimamente, a far 'ripartire' una fermentazione altrimenti gia' conclusa, ottenendo una gradazione alcolica piu' alta e un gusto piu' 'asciutto'.
Se la fermentazione avviene nella bottiglia chiusa, i gradi alcolici ottenuti sono pochi, 6 o 7, perche' i saccaromiceti sono rapidamente eliminati da uno dei loro 'inquinanti', l'anidride carbonica, che resta in mille bollicine a deliziare il nostro palato: e' lo spumante.
Se poi si ha l'astuzia di aprire la bottiglia, 'sgorgarla', cioe' togliere i prodotti di rifiuto, e aggiungere nuovi saccaromiceti, ecco che, con una seconda fermentazione, si ha il meglio di tutto: i gradi alcolici del vino fermentato nei tini, le bollicine dello spumante, il profumo delle stagioni (questo e' lo champagne).
Pensierini della sera:
i saccaromiceti riprendono la fermentazione sia aggiungendo nuove risorse (governo chiantigiano), che togliendo inquinanti (champagne);
a volte anche dei semplici saccaromiceti posson essere destinati, a loro insaputa, a una seconda fermentazione.
Buonanotte da Roberto
Scontato che tutti sanno che il vino si fa anche con l'uva, basta schiacciarla dopo averla messa in un ambiente piu' o meno ristretto (tino, bottiglia o altro). I saccaromiceti, naturalmente presenti in giro e gia' concentrati sulle bucce dell'uva, trovano cosi' un ambiente ideale, ricco di materia prima (glucosio) e praticamente privo di concorrenti (quelli eventualmente presenti, esempio batteri, vengono rapidamente eliminati dall'alcol prodotto).
Nel Chianti una parte dell'uva viene lasciata a parte per il governo. Non per Berlusconi, o altro governante, come si potrebbe intendere, ma per farla appassire, in modo che perda acqua e diventi piu' ricca di glucosio. Il governo, cioe' l'aggiunta di uva gia' 'appassita', servira' ottimamente, a far 'ripartire' una fermentazione altrimenti gia' conclusa, ottenendo una gradazione alcolica piu' alta e un gusto piu' 'asciutto'.
Se la fermentazione avviene nella bottiglia chiusa, i gradi alcolici ottenuti sono pochi, 6 o 7, perche' i saccaromiceti sono rapidamente eliminati da uno dei loro 'inquinanti', l'anidride carbonica, che resta in mille bollicine a deliziare il nostro palato: e' lo spumante.
Se poi si ha l'astuzia di aprire la bottiglia, 'sgorgarla', cioe' togliere i prodotti di rifiuto, e aggiungere nuovi saccaromiceti, ecco che, con una seconda fermentazione, si ha il meglio di tutto: i gradi alcolici del vino fermentato nei tini, le bollicine dello spumante, il profumo delle stagioni (questo e' lo champagne).
Pensierini della sera:
i saccaromiceti riprendono la fermentazione sia aggiungendo nuove risorse (governo chiantigiano), che togliendo inquinanti (champagne);
a volte anche dei semplici saccaromiceti posson essere destinati, a loro insaputa, a una seconda fermentazione.
Buonanotte da Roberto
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