domenica, giugno 06, 2004
Scuse, e ringraziamenti da Francesco
Gherardo scusa: non avevo capito, effettivamente, la ragione del tuo plauso alla parabola delle brioscine. Sono d'accordo con te che Roberto ha dato una torsione dialettica creativa all'apologo, assai efficace e piacevole. Questa è, naturalmente, anche una presentazione automatica di scuse a Roberto: volevo solo dire che il suo apologo non mi pareva attagliarsi al problemino che avevo proposto.
Grazie per la soluzione del gioco dei cappelli a Claudio. Dio che risposta scema ho dato io! Tuttavia, mi pare che le combinazioni possibili dei cappelli siano 7, e non 6: cè anche NBB. Mi sbaglio ancora? In ogni caso, la soluzione non cambia, perché anche in questo caso il terzo è bianco.
Ho capito il punto di vista di Claudio sulla politica. Sì, probabilmente c'è dell'accademismo nel modo in cui mi sono espresso. In realtà, dice Claudio, la vita reale è un campo di grande indeterminatezza e, anzi, di indeterminabilità: meglio, allora, che chi ha afferrato questo dato fondamentale svolga il ruolo di scettico sistematico almeno sui tentativi più grossolani di dare forma (e quindi, direzione di risoluzione) ai grandi problemi che la politica pretende di affrontare. Quello che tu dici sul giuoco delle competenze (e incompetenze) e sull'impossibilità di un quadro informativo "completo" mi colpisce molto. Grazie anche per questa colta lezione di vita. Però, provando un irrefrenabile desiderio di schieramento, sia pure nel caos del campo di battaglia, credo che mi terrò Fassino ... .
Grazie per la soluzione del gioco dei cappelli a Claudio. Dio che risposta scema ho dato io! Tuttavia, mi pare che le combinazioni possibili dei cappelli siano 7, e non 6: cè anche NBB. Mi sbaglio ancora? In ogni caso, la soluzione non cambia, perché anche in questo caso il terzo è bianco.
Ho capito il punto di vista di Claudio sulla politica. Sì, probabilmente c'è dell'accademismo nel modo in cui mi sono espresso. In realtà, dice Claudio, la vita reale è un campo di grande indeterminatezza e, anzi, di indeterminabilità: meglio, allora, che chi ha afferrato questo dato fondamentale svolga il ruolo di scettico sistematico almeno sui tentativi più grossolani di dare forma (e quindi, direzione di risoluzione) ai grandi problemi che la politica pretende di affrontare. Quello che tu dici sul giuoco delle competenze (e incompetenze) e sull'impossibilità di un quadro informativo "completo" mi colpisce molto. Grazie anche per questa colta lezione di vita. Però, provando un irrefrenabile desiderio di schieramento, sia pure nel caos del campo di battaglia, credo che mi terrò Fassino ... .
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