lunedì, giugno 07, 2004
Per chi non ha di meglio da fare. Da Jacopo
Sconclusionatamente, di seguito ad alcuni spunti apparsi sul blog.
Accidenti alle dottrine politiche. Perche’ questo bisogno di schieramento, Francesco? Negli anni di gioventu’, con dio sepolto di recente, gli orfani si davano un gran daffare per sposare un sistema che, rassicurantemente, spiegasse tutto e desse pure la rotta – giusta - verso il sole dell’ avvenire. Alla fine del cammino, un’alba.
Bella cosa; non il governo dei filosofi, ma la societa’ dei filosofi. Un po’ come il Paradiso.
E invece al governo ci sono degli ometti. Perche’ non sposare ogni volta chicchessia, purche’ dia - quella volta - la risposta migliore – o la meno peggio? Non un matrimonio; solo promiscuita’.
Mi pare che non siano tempi di programmi politici ad ampio spettro. Peraltro non li rimpiango. Anche se, magari un po’ di visione non guasterebbe.
La Maria ci insegnava che l’intervallo piu’ piccolo comprende sempre infiniti valori e, malgrado la Morelli, un filosofo mi impressiono’: Eraclito. Con l’accelerazione impressa dall’avvento della tecnologia, figlia di un secolo bellicoso, navighiamo le rapide del fiume di Eraclito in piena. Me lo sbatto IL modo di navigare – lunico, e Allah e’ il suo profeta; dio solo sa’ cosa mi aspetta dietro quell’ansa; mi farebbe piu’ comodo della flessibilita’, cioe’ un approccio aperto che mi consenta in una frazione di secondo di scegliere se infilare il remo li’; se stare di qua’ o di la’ di quel sasso, e cosi’ via.
Buckminster Fuller, l’ingegnere americano che – tra l’altro - aveva progettato le cupole geodesiche che tanto erano piaciute ai capelloni, diceva che la qualita’ della classe politica non doveva stupire: alla fine del corso di istruzione, i migliori finivano nella ricerca; la seconda scelta andava al management dell’ industria e del business; solo allora era il turno della politica.
Aggiungo, per inquadrare il soggetto, due cose:
• diceva di aver ricevuto la migliore istruzione tecnica disponibile al suo tempo (tra le due guerre, credo, vicino alla prima) e cioe’ ufficiale di marina e sosteneva che per ogni problema era possibile approntare una soluzione tecnica adeguata.
• Negli anni ’50 aveva profetato che presto l’umanita’ si sarebbe dotata di uno strumento appropriato alle necessita’ di informazione e comunicazione: in ogni casa, una specie di televisione - diceva lui - interattiva, collegata a un punto centrale, che avrebbe non solo consentito la comunicazione tra gli utenti, ma avrebbe costituito una banca dati accessibile da qualunque unita’ periferica. Ma guarda cosa non era andato a pensare il vecchio caprone.
Abbracci
Ben Gunn
PS Ho finito, e sul blog trovo assonanze con Roberto.
Accidenti alle dottrine politiche. Perche’ questo bisogno di schieramento, Francesco? Negli anni di gioventu’, con dio sepolto di recente, gli orfani si davano un gran daffare per sposare un sistema che, rassicurantemente, spiegasse tutto e desse pure la rotta – giusta - verso il sole dell’ avvenire. Alla fine del cammino, un’alba.
Bella cosa; non il governo dei filosofi, ma la societa’ dei filosofi. Un po’ come il Paradiso.
E invece al governo ci sono degli ometti. Perche’ non sposare ogni volta chicchessia, purche’ dia - quella volta - la risposta migliore – o la meno peggio? Non un matrimonio; solo promiscuita’.
Mi pare che non siano tempi di programmi politici ad ampio spettro. Peraltro non li rimpiango. Anche se, magari un po’ di visione non guasterebbe.
La Maria ci insegnava che l’intervallo piu’ piccolo comprende sempre infiniti valori e, malgrado la Morelli, un filosofo mi impressiono’: Eraclito. Con l’accelerazione impressa dall’avvento della tecnologia, figlia di un secolo bellicoso, navighiamo le rapide del fiume di Eraclito in piena. Me lo sbatto IL modo di navigare – lunico, e Allah e’ il suo profeta; dio solo sa’ cosa mi aspetta dietro quell’ansa; mi farebbe piu’ comodo della flessibilita’, cioe’ un approccio aperto che mi consenta in una frazione di secondo di scegliere se infilare il remo li’; se stare di qua’ o di la’ di quel sasso, e cosi’ via.
Buckminster Fuller, l’ingegnere americano che – tra l’altro - aveva progettato le cupole geodesiche che tanto erano piaciute ai capelloni, diceva che la qualita’ della classe politica non doveva stupire: alla fine del corso di istruzione, i migliori finivano nella ricerca; la seconda scelta andava al management dell’ industria e del business; solo allora era il turno della politica.
Aggiungo, per inquadrare il soggetto, due cose:
• diceva di aver ricevuto la migliore istruzione tecnica disponibile al suo tempo (tra le due guerre, credo, vicino alla prima) e cioe’ ufficiale di marina e sosteneva che per ogni problema era possibile approntare una soluzione tecnica adeguata.
• Negli anni ’50 aveva profetato che presto l’umanita’ si sarebbe dotata di uno strumento appropriato alle necessita’ di informazione e comunicazione: in ogni casa, una specie di televisione - diceva lui - interattiva, collegata a un punto centrale, che avrebbe non solo consentito la comunicazione tra gli utenti, ma avrebbe costituito una banca dati accessibile da qualunque unita’ periferica. Ma guarda cosa non era andato a pensare il vecchio caprone.
Abbracci
Ben Gunn
PS Ho finito, e sul blog trovo assonanze con Roberto.
Comments:
Posta un commento