giovedì, maggio 13, 2004
QUESTA VOLTA TI HO BECCATO
Diciamo che l'esecrabile quadrupede si trovi in un qualunque punto 20 miglia a nord del parallelo, vicino al polo Sud, la cui circonferenza misura, per l'appunto, 20 miglia. Fa le sue 20 miglia a sud, un bel giro di 20 miglia verso Est, e di li', con le venti miglia a Nord, torna pari pari dov'era.
Danza attorno al catafere del nemico acciso.
Per la cronaca, uno dei motivi che portarono al tragico esito della spedizione di Scott al Polo Sud, fu quello di aver portato dei cavalli. Da bravo coglione militare anglosasso, Scott penso' che horses and Englishmen potevano tutto. Al contrario, i cavalli - dato il loro peso e la piccola superficie degli zoccoli - affondavano nella neve fino alla pancia e non furono buoni se non come carne fresca, anti scorbuto, e nulla piu'. Le slitte furono trainate per tutto il tragitto dagli uomini e con un altro paio di cappelle - incluso quello di aver messo la paraffina (combustibile) lasciata nei depositi disseminati lungo il cammino, in latte che perdevano - riusci' ad accopare se' stesso e i suoi uomini.
Amundsen, assai piu'pragmatico, aveva studiato i mezzi usati dagli esquimesi e - oltre ad averne copiato l'abbigliamento - si era portato dei cani e delle slitte. C'e' chi impara e c'e' chi insegna.
Arrivato al polo in ritardo, Scott ci trovo' la bandiera lasciata da Amundsen e, sulla via del ritorno, non fece ritorno.
A completare l'opera, risulta oggi da carteggi che mentre Scott tribolava nel suo disastro polare, sua moglie - giustamente - lo faceva becco con Nansen, il pioniere scandinavo che aveva conquistato la Groenlandia e che aveva sostenuto l'utilita' degli sci in tali frangenti. Amundsen aveva portato con se' il miglior sciatore del momento; nella truppa di Scott, nessuno era esperto nell' uso degli sci.
In pratica il tuo quadrupede, Gherardo, incastrato nella neve, avrebbe sognato di percorrere le sue 60 miglia, e si sarebbe senz'altro ritrovato alla fine del sogno proprio dove aveva iniziato il cammino.
Diciamo che l'esecrabile quadrupede si trovi in un qualunque punto 20 miglia a nord del parallelo, vicino al polo Sud, la cui circonferenza misura, per l'appunto, 20 miglia. Fa le sue 20 miglia a sud, un bel giro di 20 miglia verso Est, e di li', con le venti miglia a Nord, torna pari pari dov'era.
Danza attorno al catafere del nemico acciso.
Per la cronaca, uno dei motivi che portarono al tragico esito della spedizione di Scott al Polo Sud, fu quello di aver portato dei cavalli. Da bravo coglione militare anglosasso, Scott penso' che horses and Englishmen potevano tutto. Al contrario, i cavalli - dato il loro peso e la piccola superficie degli zoccoli - affondavano nella neve fino alla pancia e non furono buoni se non come carne fresca, anti scorbuto, e nulla piu'. Le slitte furono trainate per tutto il tragitto dagli uomini e con un altro paio di cappelle - incluso quello di aver messo la paraffina (combustibile) lasciata nei depositi disseminati lungo il cammino, in latte che perdevano - riusci' ad accopare se' stesso e i suoi uomini.
Amundsen, assai piu'pragmatico, aveva studiato i mezzi usati dagli esquimesi e - oltre ad averne copiato l'abbigliamento - si era portato dei cani e delle slitte. C'e' chi impara e c'e' chi insegna.
Arrivato al polo in ritardo, Scott ci trovo' la bandiera lasciata da Amundsen e, sulla via del ritorno, non fece ritorno.
A completare l'opera, risulta oggi da carteggi che mentre Scott tribolava nel suo disastro polare, sua moglie - giustamente - lo faceva becco con Nansen, il pioniere scandinavo che aveva conquistato la Groenlandia e che aveva sostenuto l'utilita' degli sci in tali frangenti. Amundsen aveva portato con se' il miglior sciatore del momento; nella truppa di Scott, nessuno era esperto nell' uso degli sci.
In pratica il tuo quadrupede, Gherardo, incastrato nella neve, avrebbe sognato di percorrere le sue 60 miglia, e si sarebbe senz'altro ritrovato alla fine del sogno proprio dove aveva iniziato il cammino.
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