mercoledì, maggio 12, 2004
Jella e superstizione.
In vista dell’incontro di Cercina, sembrò a un certo punto che ci saremmo trovati in tredici a tavola ed Enzo citò Edoardo: “credere alla superstizione è da ignoranti, ma non crederci porta jella” (con la j perché non ha mai nulla di piccolo o di corto, nemmeno la i).
L’animale irrazionale, un bel libro di Danilo Mainardi, spiega che l’uomo può spegnere volutamente la ragione e parla, fra l’altro, di come nascano le superstizioni: l’uomo, e anche molti animali, tendono ad associare due o più cose che avvengono contemporaneamente e a generalizzare l’associazione. Spesso ci si azzecca: un oggetto gettato in aria mi aspetto che cada, come ho visto la prima volta. Ma a volte non è così: passo sotto una scala e mi cade qualcosa in testa, da allora decido che passare sotto le scale porta sfortuna e avverto anche gli altri. Diventa difficile capire che è stato il primo a passare sotto una scala e a diffondere l’informazione che porta disgrazia.
Perché il 17 porta disgrazia? Tacito parla di 25 legioni al tempo di Tiberio. Otto sul Reno e tutte con numeri minori o uguali a 16, oppure uguali o maggiori di 20. Mancano cioè la17, la 18 e la 19, probabilmente i numeri delle tre legioni perdute da Varo nel 9 d.C. (ancora vivo Augusto), numeri sinonimi di lutto e di disastro.
Sei anni dopo Germanico passa il Reno e “venne ritrovata l’aquila della diciannovesima legione, perduta con Varo” (Tacito, Annali, LX, libro primo).
Più avanti (XXV, libro secondo) si legge che uno dei capi dei Germani “da poco consegnatosi ai Romani, li informò che in un bosco vicino era stata sepolta un’aquila di una legione di Varo…”.
Questa volta non viene citato il numero, ma al XLI si dice: “Alla fine dell’anno fu consacrato un arco presso il tempio di Saturno, per celebrare la riconquista… delle insegne perdute da Varo” (quindi più d’una: quella sepolta e ritrovata probabilmente era quella della 18 e a portare disgrazia è rimasto soltanto il 17).
Controprova. Su un atlante storico del Tuoring, è indicata in una cartina la disposizione delle legioni alla fine del terzo secolo. Esistono una 16 Flavia e la 20 Valeria Victrix, ma i numeri17, 18 e 19 non li ha voluti più nessuno.
Ho letto (l’11 marzo) che in Cina hanno deciso di abolire il numero 4 dalle nuove targhe d'auto. E' infatti credenza popolare che porti sfortuna, in quanto la sua pronuncia e' simile alla parola "morte". La superstizione nei confronti del 4 e' talmente forte che in alcuni palazzi non c'e' il quarto piano.
Per chi non si è stufato, un’altra curiosità. Nella cartina storica di cui sopra c’e’ una legione 12 Fulminata (cioè con un’insegna sulla quale era caduto un fulmine) e una 12 Gemina (cioè bis) e si passa alla 14. Qualcuno ha idea di quando il numero 13 “è passato sotto la scala”, cioè, probabilmente, quando fu persa la legione con quel numero?
Roberto
In vista dell’incontro di Cercina, sembrò a un certo punto che ci saremmo trovati in tredici a tavola ed Enzo citò Edoardo: “credere alla superstizione è da ignoranti, ma non crederci porta jella” (con la j perché non ha mai nulla di piccolo o di corto, nemmeno la i).
L’animale irrazionale, un bel libro di Danilo Mainardi, spiega che l’uomo può spegnere volutamente la ragione e parla, fra l’altro, di come nascano le superstizioni: l’uomo, e anche molti animali, tendono ad associare due o più cose che avvengono contemporaneamente e a generalizzare l’associazione. Spesso ci si azzecca: un oggetto gettato in aria mi aspetto che cada, come ho visto la prima volta. Ma a volte non è così: passo sotto una scala e mi cade qualcosa in testa, da allora decido che passare sotto le scale porta sfortuna e avverto anche gli altri. Diventa difficile capire che è stato il primo a passare sotto una scala e a diffondere l’informazione che porta disgrazia.
Perché il 17 porta disgrazia? Tacito parla di 25 legioni al tempo di Tiberio. Otto sul Reno e tutte con numeri minori o uguali a 16, oppure uguali o maggiori di 20. Mancano cioè la17, la 18 e la 19, probabilmente i numeri delle tre legioni perdute da Varo nel 9 d.C. (ancora vivo Augusto), numeri sinonimi di lutto e di disastro.
Sei anni dopo Germanico passa il Reno e “venne ritrovata l’aquila della diciannovesima legione, perduta con Varo” (Tacito, Annali, LX, libro primo).
Più avanti (XXV, libro secondo) si legge che uno dei capi dei Germani “da poco consegnatosi ai Romani, li informò che in un bosco vicino era stata sepolta un’aquila di una legione di Varo…”.
Questa volta non viene citato il numero, ma al XLI si dice: “Alla fine dell’anno fu consacrato un arco presso il tempio di Saturno, per celebrare la riconquista… delle insegne perdute da Varo” (quindi più d’una: quella sepolta e ritrovata probabilmente era quella della 18 e a portare disgrazia è rimasto soltanto il 17).
Controprova. Su un atlante storico del Tuoring, è indicata in una cartina la disposizione delle legioni alla fine del terzo secolo. Esistono una 16 Flavia e la 20 Valeria Victrix, ma i numeri17, 18 e 19 non li ha voluti più nessuno.
Ho letto (l’11 marzo) che in Cina hanno deciso di abolire il numero 4 dalle nuove targhe d'auto. E' infatti credenza popolare che porti sfortuna, in quanto la sua pronuncia e' simile alla parola "morte". La superstizione nei confronti del 4 e' talmente forte che in alcuni palazzi non c'e' il quarto piano.
Per chi non si è stufato, un’altra curiosità. Nella cartina storica di cui sopra c’e’ una legione 12 Fulminata (cioè con un’insegna sulla quale era caduto un fulmine) e una 12 Gemina (cioè bis) e si passa alla 14. Qualcuno ha idea di quando il numero 13 “è passato sotto la scala”, cioè, probabilmente, quando fu persa la legione con quel numero?
Roberto
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