mercoledì, maggio 12, 2004
Da Gherardo
IL QUADRUPEDE ERRANTE
Ho letto la soluzione di S.H. (chi è S.H. ???), ma purtroppo, anche se può sembrare strano la soluzione al quesito è molto, molto molto ..... più elementare.
Per la soluzione non serve sapere nessuna delle seguenti cose (citate da S.H.):
- velocità di rotazione della terra (anzi, potrebbe anche essere ferma, è uguale)
- il concetto dei moti relativi
- i satelliti geostazionari
- and so on ........
La terra, per il gioco, è una semplice sfera.
Ultimo aiutino (quasi aiutone):
"per superare il paradigma che impedisce di vedere/capire la soluzione, esercitatevi con il mappamondo che avete regalato ai vostri figli quando erano alle elementari (quello con la lampadina dentro che si accende e che i vostri figli non hanno mai nemmeno preso in considerazione !)"
SUSANNA
Allego un messaggio e-mail che mi ha scritto, perchè al momento deve vincere un "blocco" a farlo di persona. Eccolo:
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caro gherardo,
per ora non mi riesce, non tecnicamente - non ho provato – ma per una strana sensazione panica di immettermi nel mare della gloriosac.
Presto lo farò, e comunque queste lettere che ti scrivo per me possono essere lette anche dagli altri, ma mi riesce difficile fare il salto (booh).
Così racconto a te invece quel che ho fatto io in tutti questi anni,
brevemente si intende. Finito il liceo tra un mare di bandiere rosse e
movimenti - cosa di cui mi dispiaccio moltissimo perché vuol dire che ero un
po' scema e poco autonoma di pensiero - sono andata a Torino per circa quattro anni: un po' l'amore un po' la politica, ho fatto lì la mia prima convivenza - con un operaio "intellettualesco" della fiat che ora fa il fotografo a parigi -, i miei primi esami universitari, i miei primi lavoretti, necessari perché la famiglia era piuttosto arrabbiata con me ai tempi.
Il freddo e la mia anima borghese mi riportarono a Firenze verso il '72 - credo - dove continuai sia a far politica - allora si diceva così - sia a lavorare che a studiare. Assai alternativetta piuttosto che no, me la sono anche molto spassata, ma credo di aver avuto le idee assai poco chiare sul presente, il passato il futuro: ero comunista, o almeno così credevo, e poi femminista e poi... insomma non so, appartenevo molto a un branco di persone, ai movimenti e tutte quelle cose lì, anche se avevo in odio il terrorismo et similia. Ma ero un estremista direi, nei limiti di una ragazza avveduta che si guadagnava da vivere oltre a farne varie altre, tra cui innamorarsi in continuazione, con convivenze di circa tre quattro anni ciascuna e mai la voglia di fermarmi. Di lavoro facevo le grandi mostre di Firenze, che non era male ma alla fine mi sembrò un po' ripetitivo.
Così a trenta-trentuno anni, decisi: anche se tutta la mia famiglia era fatta di giornalisti - ragion per cui io mi ero detta che mai e poi mai l'avrei fatto anch'io - in realtà forse era quel che mi andava (mia madre e mia sorella fiamma sembravano divertirsi facendolo). Chiesi a Sofri se potevo andare a Lotta Continua giornale a Roma e così fu. Non ero più comunista però, avevo letto alcuni fondamentali libri - soprattutto romanzi, romanzi - che mi avevano fatto capire un po' di cosette sulla vera natura del comunismo e in più la posizione della sinistra con Israele mi dava da pensare e da soffrire.
Lotta continua presto chiuse e io iniziai a collaborare con Repubblica e così eccomi qua, anche se non amo per niente il giornale che mi da da mangiare, Israele è sempre più centrale nei miei pensieri, e sono filoamericana. Beh questa è una buona prima puntata. Non mi sono sposata perché il matrimonio mi sembrava una roba formale - mah, su questo forse avevo ragione, o forse no, non so -, né ho fatto figli e mi dispiace.
Anche lì ho avuto vari malintesi nella vita. Nel complesso mi sento una ragazza
anche se so che è irrealistico.
Beh, di nuovo, per ora basta, baci,
Susanna
p.s. Invidio molto la tua libertà di pensiero e di viaggi. Quando dici che sei benestante, vuol dire che non devi più lavorare per niente? E dove sei stato?
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IL QUADRUPEDE ERRANTE
Ho letto la soluzione di S.H. (chi è S.H. ???), ma purtroppo, anche se può sembrare strano la soluzione al quesito è molto, molto molto ..... più elementare.
Per la soluzione non serve sapere nessuna delle seguenti cose (citate da S.H.):
- velocità di rotazione della terra (anzi, potrebbe anche essere ferma, è uguale)
- il concetto dei moti relativi
- i satelliti geostazionari
- and so on ........
La terra, per il gioco, è una semplice sfera.
Ultimo aiutino (quasi aiutone):
"per superare il paradigma che impedisce di vedere/capire la soluzione, esercitatevi con il mappamondo che avete regalato ai vostri figli quando erano alle elementari (quello con la lampadina dentro che si accende e che i vostri figli non hanno mai nemmeno preso in considerazione !)"
SUSANNA
Allego un messaggio e-mail che mi ha scritto, perchè al momento deve vincere un "blocco" a farlo di persona. Eccolo:
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caro gherardo,
per ora non mi riesce, non tecnicamente - non ho provato – ma per una strana sensazione panica di immettermi nel mare della gloriosac.
Presto lo farò, e comunque queste lettere che ti scrivo per me possono essere lette anche dagli altri, ma mi riesce difficile fare il salto (booh).
Così racconto a te invece quel che ho fatto io in tutti questi anni,
brevemente si intende. Finito il liceo tra un mare di bandiere rosse e
movimenti - cosa di cui mi dispiaccio moltissimo perché vuol dire che ero un
po' scema e poco autonoma di pensiero - sono andata a Torino per circa quattro anni: un po' l'amore un po' la politica, ho fatto lì la mia prima convivenza - con un operaio "intellettualesco" della fiat che ora fa il fotografo a parigi -, i miei primi esami universitari, i miei primi lavoretti, necessari perché la famiglia era piuttosto arrabbiata con me ai tempi.
Il freddo e la mia anima borghese mi riportarono a Firenze verso il '72 - credo - dove continuai sia a far politica - allora si diceva così - sia a lavorare che a studiare. Assai alternativetta piuttosto che no, me la sono anche molto spassata, ma credo di aver avuto le idee assai poco chiare sul presente, il passato il futuro: ero comunista, o almeno così credevo, e poi femminista e poi... insomma non so, appartenevo molto a un branco di persone, ai movimenti e tutte quelle cose lì, anche se avevo in odio il terrorismo et similia. Ma ero un estremista direi, nei limiti di una ragazza avveduta che si guadagnava da vivere oltre a farne varie altre, tra cui innamorarsi in continuazione, con convivenze di circa tre quattro anni ciascuna e mai la voglia di fermarmi. Di lavoro facevo le grandi mostre di Firenze, che non era male ma alla fine mi sembrò un po' ripetitivo.
Così a trenta-trentuno anni, decisi: anche se tutta la mia famiglia era fatta di giornalisti - ragion per cui io mi ero detta che mai e poi mai l'avrei fatto anch'io - in realtà forse era quel che mi andava (mia madre e mia sorella fiamma sembravano divertirsi facendolo). Chiesi a Sofri se potevo andare a Lotta Continua giornale a Roma e così fu. Non ero più comunista però, avevo letto alcuni fondamentali libri - soprattutto romanzi, romanzi - che mi avevano fatto capire un po' di cosette sulla vera natura del comunismo e in più la posizione della sinistra con Israele mi dava da pensare e da soffrire.
Lotta continua presto chiuse e io iniziai a collaborare con Repubblica e così eccomi qua, anche se non amo per niente il giornale che mi da da mangiare, Israele è sempre più centrale nei miei pensieri, e sono filoamericana. Beh questa è una buona prima puntata. Non mi sono sposata perché il matrimonio mi sembrava una roba formale - mah, su questo forse avevo ragione, o forse no, non so -, né ho fatto figli e mi dispiace.
Anche lì ho avuto vari malintesi nella vita. Nel complesso mi sento una ragazza
anche se so che è irrealistico.
Beh, di nuovo, per ora basta, baci,
Susanna
p.s. Invidio molto la tua libertà di pensiero e di viaggi. Quando dici che sei benestante, vuol dire che non devi più lavorare per niente? E dove sei stato?
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